domenica 25 giugno 2017

SCIAVUROSA, COLORITA, ABBONDANTE

Io credo ai segni. 
E questa volta tutto converge sulla caponatina.
Ieri sera alla cena delle Magnifiche 7 è stata più volte citata, ne è stato proposto uno studio comparativo con la ratatouille, dalla Sicilia alla Provenza, ne sono state tessute le qualità, ho provato a risentire il sapore inconfondibile del sedano, mi sono ricordata della lucentezza delle verdure che la compongono. 
E a mezzanotte e mezza, al ritorno a casa se l'avessi trovata in frigo, ne avrei mangiato un'intera scodella.
Ho dovuto aspettare dodici ore, ma alla fine si è materializzata con il suo sapore inconfondibile di sedano e con le sue verdure lucide.
La ricetta è frutto di una triangolazione. La fonte siciliana,  provata a Creta, arriva da un'archeologa senese che la trasmette a un archeologo ligure che la prepara a Roma. E io, da buona romana quale non sono, mi ci ficco e mi ci faccio il ciuffo!
Scusate se è poco.

Ingredienti
cipolla, una e di tropea
melanzane, tre piccole
peperoni, uno grande
capperi, un po' 
sedano, tre  coste
pomodorini ciliegino, un po'
olive nere 
aceto, un cucchiaio
zucchero, un cucchiaino
uvetta, un po'
pinoli, un po'



In una padella antiaderente fate soffriggere, in un po' di olio, le melanzane tagliate a dadini. Quindi toglietele e fate la stessa cosa con i peperoni tagliati. Toglieteli e preparate un battuto per un soffritto di sedano cipolla, fate andare per qualche minuto quindi aggiungete i capperi e le olive e quindi i pomodori a pezzetti e fate cuocere per 20 minuti, poi aggiugete peperoni e melanzane, l'uvetta e i pinoli e far cuocere per ancora 5 minuti. All'ultimo aggiungere l'aceto e lo zucchero. Dargli un minuto di fuoco ancora perché svapori un po' e poi spegnete.
La caponatina, un diminutivo che la rende ancora più familiare, pur essendo piatto blasonato, del casato di melanzana e sedano, va mangiata fredda e riposata (la cammarera Adelina nel piatto funnuto in frigorifero gliela fece trovare).




Carla

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