venerdì 11 agosto 2017

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


QWERK!

Principessa Criceta. Carlotta l'invincibile, Ursula Vernon 
(trad. Sara Marconi)
Il Castoro 2017


NARRATIVA PER MEDI (dai 7 anni)

"Fino ai miei dodici anni niente può toccarmi! La maledizione ha bisogno che io arrivi viva ai dodici anni, o non funzionerebbe!' 'Mmh...'
'Sono invincibile! Yeeehh!' 'Mi pare l'abbia presa bene.'
La Principessa Carlotta festeggiò la sua nuova libertà saltando nel fossato dalla torre più alta del regno. Sopravvisse a tre tuffi e a una panciata: la maledizione doveva davvero mantenerla in vita fino al suo dodicesimo compleanno."

Al compimento dei suoi dieci anni Carlotta, che di fare la principessa standard non ne ha mai avuto troppa voglia, apprende dai suoi genitori che sulla sua testa pende un maleficio scagliatole dalla terribile Rattilde, la solita fata-madrina cattiva, non invitata alla festa di battesimo: al compimento dei suoi dodici anni la Principessa Carlotta si pungerà su una ruota da criceto e cadrà in un sonno eterno con tutta la corte, a meno che un principe non la baci.
Questa condanna avrebbe messo di cattivo umore chiunque, ma non Carlotta che della circostanza sa vederne il lato positivo: due anni allo scadere dell'ultimatum, durante i quali lei può fare mille diverse cose, e possibilmente tutte pericolose. Tanto non può morire, visto che deve arrivare viva e vegeta al fatico dodicesimo compleanno.
Settecentotrenta giorni di 'vita spericolata', ecco quello che l'aspetta. In tal modo Carlotta si gode due anni di esistenza irripetibili, fortifica il suo carattere e allena il suo coraggio.
Il fatidico dodicesimo compleanno è in arrivo: Rattilde non vuole perdersi lo spettacolo che, tuttavia, colpo di scena dopo colpo di scena, si delinea ben diverso da quello programmato. 


I rovi crescono, il castello cade addormentato, ma Carlotta è ancora lì che scorrazza in cerca di un principe baciatore. Qualcosa nei piani di Rattilde deve essere andato storto...

Primo titolo di una serie, Carlotta l'invincibile, è un libro che fa ridere. Parecchio.
Impastato con la fiaba della Bella Addormentata, da questa prende immediatamente la giusta distanza e va verso la parodia. Non persone ma criceti, ratti, idre e quaglie sono i protagonisti di questo esilarante racconto di rivincita sul destino.


La criceta Carlotta è una principessa piuttosto originale: volitiva, amante dell'avventura e della matematica, curiosa, poco incline al cerimoniale e alle convenzioni, sebbene non perda mai il suo diadema. I suoi regali genitori mostrano anche loro lati inaspettati del carattere: il re pare preoccupato esclusivamente dell'impatto che potrebbero avere i rovi sui muri di cinta del castello, mentre la madre cerca di trovarle un principe adatto ben prima dello scadere dell'incantesimo. 


Il divertimento assoluto arriva però con i comprimari, ovvero la quaglia da equitazione, Alfredo, che per tutto il libro dice solo QWERK; l'idra da compagnia del principe Sandro, Testolinda (un'idra di origine longobarda? e brava Sara Marconi!) la Megera della Desolazione Degradata, che parrebbe un cameo concesso dalla strega di Hansel e Gretel, mentre invece si rivela una utile consigliera, oltreché una straordinaria pasticcera e infine il Gattorco che, contro ogni maldicenza, si nutre di tofu gusto-persona, che non è affatto cattivo di sapore.


Non credo ci sia alcun male se l'impianto generale è un po' prevedibile con la sconfitta dei cattivi e la vittoria dei buoni, con i codardi che diventano coraggiosi, con il finale che resta aperto per lasciare spazio ai due titoli successivi, ma credo che ci sia un gran bene nel modo come la Vernon scrive e illustra i suoi libri.


Il ricorso a due linguaggi diversi tra loro, la prosa e il fumetto, e la loro compenetrazione puntuale è un godimento assoluto per il lettore. Non è esattamente una novità la commistione di questi due codici espressivi, tuttavia la Vernon li alterna senza mai creare cesure tra i due e senza mai cedere alla didascalia di uno nei confronti dell'altro. Nulla che è detto nel fumetto ripete o chiarisce ciò che è scritto nel testo e viceversa. Si tratta di un unico flusso narrativo a due voci.
Questo genera una vivacità di lettura, un continuo richiamo alla curiosità e all'attenzione del lettore che in tal modo non cade mai nella routine del leggere sovrappensiero.
In questo genere di libri, gioco-forza, l'illustrazione - a piena pagina, a piccole o grandi vignette con il ballon, mi pare mutuata dal fumetto, su cui riconosco la mia grande ignoranza. E quindi mi taccio, salvo riscontrare una sorprendente somiglianza tra la Vernon e la criceta: entrambe rotonde e sornione.



Carla

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