mercoledì 18 ottobre 2017

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


LE PAROLE DELL'INFANZIA

Kuijer è ormai un autore noto, eppure riesce a sorprendere sempre. L'editore Camelozampa, con grande intelligenza, ha recuperato la prima serie scritta dall'autore olandese, vincitore dell'Astrid Lindgren Memorial Award nel 2012, protagonista un'altra splendida bambina, Madelief.
Il primo titolo di questa serie è Madelief. Lanciare le bambole. E' un testo del 1975 e, nonostante gli anni e il gusto 'retrò', ha tutta la freschezza, la sensibilità e l'intelligenza che l'autore inietta nelle sue storie, come quelle, già note al pubblico italiano, di Polleke, scritte in realtà alla fine degli anni Novanta.
Leggere questo testo, stampato meritoriamente con un font per la lettura facilitata, è davvero respirare a pieni polmoni in una storia che non ha, per fortuna, scopi educativi, ma racconta con immediatezza la vita quotidiana di una bambina, all'inizio delle elementari, e dei suoi amici, la piccola Roos e Jan-Willem. Madelief è figlia di una mamma single, molto impegnata nel lavoro; passa molti pomeriggi insieme ai suoi amici, inventandosi giochi, scorribande, grandi imprese. Dal carattere forte, qualche volta anche prepotente, è sempre pronta a difendere i suoi amici dai bulletti del quartiere.


Quello che secondo me è straordinario e che rappresenta bene quello che si dice essere una scrittura ad 'altezza bambino', è la descrizione del mondo infantile, le domande radicali ed imprevedibili di fronte al mondo circostante e le risposte, che i bambini si danno, strampalate eppur dotate di una logica ferrea. Esattamente come pensano i bambini, non ancora piegati al buonsenso e alla necessità di verosimiglianza. Esilarante il capitolo che racconta il dialogo fra la bambina e la mamma sul tema di quel che vuol dire 'essere una signora', che non ha nulla a che vedere con quello che comunemente si potrebbe argomentare. Oppure il capitolo che descrive la prima volta in cui Jan-Willem va a fare la spesa da solo. In poche parole, il mondo bambino, con tutte la sua buffa inesperienza e ingenuità, raccontato con delicata ironia e profonda comprensione, dando dignità e voce ai piccoli.
E' proprio un'idea di infanzia che emerge da questa storia, nemmeno troppo breve e adatta sicuramente a partire dai sette anni: un'infanzia libera dai condizionamenti e dalle paure. Nessun cattivo vero si aggira in queste storie, solo adulti manchevoli, stanchi, incattiviti dalla solitudine, ma il più delle volte partecipi della vita dei figli. Mentre le bambine e i bambini sono portatori, come dovrebbe essere, di una libertà un po' anarchica, irriverente, non piegata alle mode e al dover essere.
Grazie alla efficace traduzione di Valentina Freschi, che ha curato anche quella della serie di Polleke, e alle immagini, originali per l'edizione italiana, di Marta Baroni, abbiamo un libro dalla facile fruibilità, con una scrittura scorrevole e piana, con capitoli brevi e frasi corte, alla portata dei primi lettori. Questo ritmo così veloce è come se ci restituisse tante istantanee, tanti scorci di vita, raccontata con efficace semplicità. Mi sento di consigliare caldamente questo libro, come regalo sotto l'albero o come lettura a scuola.


La scrittura di Kuijer ci propone l'immagine di un mondo più sereno e fiducioso, aperto al futuro e rispettoso del mondo dell'infanzia. Mi piacerebbe chiedergli se vede il mondo in questo modo ancora oggi.

Eleonora

“Madelief. Lanciare le bambole”, G. Kuijer, Camelozampa 2017


Nessun commento:

Posta un commento