venerdì 17 novembre 2017

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

LA BELLEZZA DELLA VITA VERA

Victoria sogna, Timothée De Fombelle, Mariachiara Di Giorgio
(trad. Maria Bastanzetti)
Terre di Mezzo, 2017


NARRATIVA PER MEDI (dai 9 anni)

"Voleva un berretto di pelliccia, cavalli selvaggi, missioni in Siberia o nello spazio, e per casa, una palafitta. Voleva che i suoi genitori fossero ostaggio dei pigmei, impossibili da liberare. Sognava di avere un cane che le arrivasse al mento, e che la proteggesse dai leoni venuti a bere nel lago dove lei si sarebbe lavata una volta al mese, come massimo."

A Chaise-sur-le-Pont non passano i pigmei, non ci sono leoni in giro, e niente palafitte. E gli alieni non vengono a rapirle la sorella maggiore.


Eppure fatti insoliti accadono anche lì e le consuete routine si incrinano: dove vanno a finire certi libri che dall'Orizzonte, la mensola che taglia in due le pareti della sua camera, scompaiono? E la pendola che regola le abitudini della sua abitudinaria famiglia perché non è più lì? E perché il piccolo Jo, che tanto piccolo non è, nonostante sia il suo più caro e unico amico, la pedina nella notte per chiederle notizie di tre Cheyenne?
Tutto questo ha forse qualcosa a che fare con il vestito da cow boy che ogni sera suo padre indossa?
Non si può darle torto: il mistero si infittisce e l'avventura, a volerla vivere, è dietro l'angolo.


Lettrice infaticabile, Victoria cammina in perfetto equilibrio lungo la sottile linea di confine tra la realtà e l'immaginazione. Ed è proprio il suo fecondo immaginario che le riempie le giornate, altrimenti noiose e fatte di abitudini familiari e di orari sempre uguali. A scuola non va diversamente: nulla le sembra meritevole di attenzione, a parte il piccolo Jo che, nonostante l'anno di differenza, è già dietro i cancelli di un liceo. Sebbene abbia l'aspetto fragile del Piccolo Principe, Jo è decisamente un fuoriclasse e gli anni scolastici li salta come se saltasse a corda. Insostituibile amico, sa starle vicino, anzi appiccicato, persino nel bagagliaio chiuso di una macchina...
Victoria non si disarma e, mentre la vita vera si rivela piuttosto complicata, trova il coraggio di guardarla allo specchio, anzi, per meglio dire, allo specchietto. Scopre così che, accanto alla forza dell'immaginazione c'è la fragilità del mondo reale: se sono condivisi tuttavia, sogno e realtà, possono essere belli entrambi.


Si riconferma costruttore di impalcature robuste: dai libri di De Fombelle non è possibile cadere.
Non fa differenza che le pagine qui siano solo un centinaio - un'inezia se comparate a Vango (I e II) o a Perle o a Tobia (I e II) - il solido gioco di illusione funziona dal primo istante e tutti noi scivoliamo in una trappola magnifica che ci fa vedere la realtà attraverso una lente che la distorce quel tanto che è necessario per rendere il risveglio ancora più stupefacente.
Siamo un po' tutti come Victoria, nel nostro essere appassionati lettori, come lei il nostro 'orizzonte' sono le storie, come lei ci siamo costruiti un immaginario fatto di libri letti nel tempo e come lei amiamo valicare la realtà.
In assoluta complicità, come lei, ci illudiamo di vedere cow boys dove non sono, e cheyenne in carne e ossa. E solo un attimo prima di lei capiamo quello che veramente le sta girando intorno. Impossibile non amarla, Victoria, siamo lettori empatici e per questo ci fermiamo ad aspettarla per esserle accanto, con il piccolo Jo, nel momento in cui il velo si squarcia anche per lei.


Intorno a una struttura narrativa coerente e solida, si attaccano mille piccoli dettagli che la rendono ancora più intrigante. Sottigliezze, levigature nella restituzione dei personaggi: una madre che arrossisce anche sulla nuca; un padre che non sa separarsi da una coppa vinta al torneo di ping-pong del campeggio; una sorella diciassettenne che, già vecchia dentro, si sta annoiando in campo scuola. Tutto questo, insieme a brevi frasi, fatte scivolare con noncuranza qui e là nel fluire dell'azione, attecchiscono nella testa di noi lettori, dando spessore all'intera storia.
In tal modo le pagine scorrono veloci e leggere verso un finale degno del miglior De Fombelle.
Se lui si muove in assoluto agio nella brevità di questa storia, i disegni pieni di aria di Mariachiara Di Giorgio patiscono talvolta la costrizione della pagina piena di testo. 


Lei, come Victoria, non ama i confini ma come lei però conosce il modo di prendere il largo e, laddove le viene concesso, sconfina e immagina.

Carla


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