ATTENTI AL PASSERO
Guarda fuori, Silvia
Borando
Minibombo 2017
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 3 anni)
Nevica. Solo un albero spoglio nella
notte. L'unica luce è quella di una finestra. Ad essa sono
affacciati, ben protetti dal vetro, una bambina dalle trecce rosse e
un bambino dai capelli blu.
Sorridono e poi indicano qualcosa sulla
destra nell'arco della loro visuale. Ma non della nostra che stiamo
leggendo.
Ed ecco di nuovo il cielo della notte,
di nuovo la neve che cade, l'albero spoglio, ma una nuova presenza
appare sulla pagina innevata: un uccellino grigio con le ali rosse.
Immobile è lui che ha attirato
l'attenzione dei due bambini chiusi in casa.
Adesso è di nuovo la finestra a essere
inquadrata. I due bambini indicano qualcosa che è al di là dei
vetri, sulla sinistra. Qualcosa che genera in loro un sorriso.
Di nuovo il cielo notturno, la neve,
l'albero spoglio e l'uccellino, ma una nuova presenza appare sulla
pagina innevata: tre conigli rosa.
Sono loro che hanno attirato
l'attenzione dei due bambini chiusi in casa.
Adesso è di nuovo la finestra a essere
inquadrata. I due bambini indicano qualcosa che è al di là dei
vetri, davanti a loro. Qualcosa che genera in loro un certo stupore
lievemente preoccupato.
Di nuovo il cielo notturno, la neve,
l'albero spoglio e l'uccellino, i tre conigli, ma una nuova presenza
appare sulla pagina innevata: un gatto che guarda con desiderio
l'uccellino.
Il gioco si ripete, perché è di nuovo
la finestra a essere inquadrata. Dietro i vetri i bambini sono molto
preoccupati...
Con un tratto consueto, semplice, con
colori piatti, il nuovo libro di Minibombo gioca, come spesso accade.
Questa volta gioca con il dentro e con
il fuori che si alternano con la precisione del pendolo. Prima un
fuori buio e nevoso, abitato da animali tra loro non esattamente
pacifici, cui segue un dentro luminoso, caldo e abitato da bambinetti
espressivi.
La mimica facciale è la seconda chiave
del libro. Attraverso gesti minimi, sguardi espressivi, noi lettori
siamo messi a parte dello stato d'animo di bambino e bambina.
Intuiamo che stiamo assistendo a qualcosa di bello quando li vediamo
sorridere; a qualcosa di pericoloso quando li vediamo a bocca
spalancata; a qualcosa di rassicurante quando li vediamo esultare.
Quando però li vediamo sparire, e la
finestra è vuota, intuiamo che qualcosa di tremendo deve essere
accaduto. Ed infatti così sembrerebbe....o era tutto uno scherzo?
Una burla per occupargli il posto al calduccio e lasciar loro
all'addiaccio con un palmo di naso.
Ben costruito, perché giocato in
assoluto silenzio attraverso un codice di comunicazione insolito: lo
sguardo.
Penso a capolavori come Questo non è
il mio cappello di Jon Klassen che è raccontato tutto attraverso
gli sguardi del grande tonno. La sua potenza ironica nasce nella
discrasia tra testo e immagine. Bella idea.
Qui siamo davanti a qualcosa di
analogo, anche se costruito più in economia.
Alcune soluzioni mi hanno fatto molto
ridere e mi hanno fatto ben sperare che Silvia Borando abbia
ritrovato la sua vena più tagliente, quella di Apri la gabbia!
per intenderci: la mia preferita.
Carla
Noterella al margine. Massimamente
divertente l'uccellino che, nella sua fissità, denuncia di essere un
fantoccio, quindi parte di un piano strategico dei protagonisti
animali che hanno in progetto di impossessarsi di uno spazio al
chiuso a loro di norma interdetto. Per non parlare del coniglio
sputato.
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