mercoledì 28 febbraio 2018

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)



UNA ROCCIA CON IL MARE INTORNO


Impresa impegnativa quella affrontata da Sgardoli nel suo ultimo romanzo, L’Isola del Muto, pubblicato dalle Edizioni San Paolo: raccontare una grande saga familiare, che attraversa due secoli e che ha il suo centro narrativo nell’isolotto scosceso su cui sorge un faro di fronte alla cittadina di Horendal, in Norvegia.
Tutto inizia nel 1816, quando cominciamo a seguire le vicende di Arne Bjorneboe, la cui giovane vita era stata travolta da una battaglia navale, che gli aveva deturpato il volto e lo aveva reso sordo. Nella sua vita ai margini della società, nella durezza del suo carattere c’è una crepa, che lo porta a salvare una bambinetta, che sta per essere travolta da un carro. La riconoscenza del padre si esprime nel fargli avere un lavoro da custode del nuovo faro, costruito su uno scoglio senza nome, che da quel momento diventa l’Isola del Muto, poiché Arne, dopo il trauma giovanile, ha smesso di parlare. 
Da questo primo evento si sviluppa la trama che segue passo passo le vicende della famiglia Bjorneboe e dell’isola cui ha legato il proprio destino.
Raccontare queste vicende è raccontare anche i mutamenti storici, che comunque coinvolgono la gente del faro, seguire le singole scelte di vita: chi decide di restare in un luogo isolato e spoglio, chi parte in cerca di fortuna o per seguire i propri ideali; matrimoni, nascite, abbandoni, solitudini e grandi affetti fanno da cornice al susseguirsi delle generazioni, fino a quando, nel 2016, muore l’ultimo abitante, l’ultimo custode del faro.
E’ una trama complessa, piena di personaggi descritti a tutto tondo, di particolari, di descrizioni d’ambiente, di riferimenti storici. E’ davvero la dimostrazione di una grande padronanza del meccanismo del racconto, con una cura estrema del dettaglio, dalla descrizione dei vestiti al linguaggio attribuito a ciascun personaggio. E anche solo per questo, per questa accuratezza, consiglierei la lettura del romanzo; ma naturalmente non c’è solo questo, nel racconto corale di una famiglia e di un paese, la Norvegia, di cui, in fondo, non sappiamo molto. E’ un romanzo di grande respiro, di quelli che si fanno apprezzare pagina per pagina, sicuramente pensato per non essere un romanzo ‘per ragazzi’, ma rivolto anche al lettore e lettrice adulti.
Per la mia esperienza, i lettori e le lettrici più giovani troveranno qualche difficoltà ad affrontare un testo piuttosto lungo senza il sostegno della trama avvincente di un fantasy. E forse, soprattutto nel finale, l’intreccio di nomi e di storie diventa difficile da districare. Ma al di là di questo, è leggendo romanzi come questo che si costruisce il gusto e la sapienza del lettore, e lettrice, in formazione.
Lettura consigliata per giovani lettrici e lettori, che amino le grandi storie e il mare, altro grande protagonista, a partire dai tredici anni.
Eleonora

“L’Isola del Muto”, G. Sgardoli, Edizioni San Paolo 2018










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