lunedì 23 aprile 2018

FAMMI UNA DOMANDA!


YAYOI O DELL’INFINITO

 La collana che l’editore Fatatrac pubblica in collaborazione con il MoMA di New York diventa ogni volta più bella, o almeno così a me pare. In questo volume, dedicato all’artista giapponese Yayoi Kusama, viene raggiunto un raro equilibrio fra un testo essenziale e molto chiaro e le immagini, che invadono la pagina, evocando quell’idea di infinito che l’artista giapponese ha sempre inseguito.
Yayoi è nata in Giappone ottantanove anni fa; la sua infanzia pareva destinarla a una vita ordinata di gentile ed elegante consorte di qualcuno, ma la piccola Yayoi aveva chiaro in mente quale dovesse essere il suo destino e per dare voce al suo prorompente e ossessivo talento si è presto trasferita a New York, dove, dopo anni di duro lavoro, la sua poliedrica arte ha preso forma; per poi tornare in Giappone, ormai aperto alla visionarietà provocatoria dell’artista.


L’arte di Yayoi vive di ripetizioni e questo non è che un modo di rappresentare l’infinito, come riproposizione ritmica di forme, pallini, linee, luci che si riverberano una nell’altra senza interruzione. Nelle belle illustrazioni di Ellen Weinstein si rende bene l’idea di questa infinita matrice che trascende il limite di una tela e invade l’ambiente circostante conquistando la tridimensionalità; così come in Infinity Mirrored Room è la luce a riflettersi in un gioco di specchi contrapposti che ne moltiplicano la presenza nello spazio. L’artista giapponese non ha disdegnato la collaborazione con importanti maison di alta moda e si capisce anche perché: nel suo mondo a pallini ogni cosa è pervasa e trascesa nella ripetizione delle forme.
 

Certo, è difficile rendere un’opera d’arte, che chiede il grande respiro di spazi che vanno agiti dallo spettatore, in una pagina stampata. Ma la suggestione c’è tutta, così come il sintetico testo di Sarah Suzuki riesce a contestualizzare un progetto creativo originale.
Questo è uno di quei libri di divulgazione artistica che maggiormente mi ha convinto, nelle produzioni più recenti: proprio perché l’arte contemporanea è così difficile da spiegare, per renderne la complessità dietro l’apparente semplicità, mi sembra efficace far parlare le immagini attraverso la storia dell’artista, il suo percorso creativo. Ogni bambina e bambino può immedesimarsi nell’universo ossessivo di Yayoi, nella sua ricerca estenuante di una rappresentazione impossibile, portare l’infinito in uno spazio finito.


Yayoi Kusama. Da qui all’infinito è un libro prezioso, polivalente, adatto a spiegare, ma anche a proporre attività; lo consiglio caldamente agli appassionati/e di arte, piccoli/e o grandi/e che siano.

Eleonora

“Yayoi Kusama. Da qui all’infinito”, S. Suzuki e E. Weinstein, Fatatrac 2018


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