mercoledì 30 maggio 2018

FAMMI UNA DOMANDA!


ALIENI DI TUTTI I TIPI


Interessante e originale il libro di Piero (Papik) Genovesi e Sandro Natalini, dedicato alle specie invasive: Per un pugno di ghiande. Le specie invasive che assaltano la Terra, pubblicato da Editoriale Scienza, è un libro agile che prevede una serie di schede, in ordine crescente di pericolosità, dedicata ciascuna ad una specie che con modalità differenti ha messo in pericolo l’ecosistema in cui è stata volontariamente o involontariamente introdotta.
Se ne scoprono delle belle: che, per esempio, una chiocciola può avere un effetto nefasto sull’ambiente in cui è introdotta, così come la cozza zebrata o il calabrone asiatico, che, fra l’altro è corresponsabile delle difficoltà incontrate dalle nostre api.


Di alcune vicende qualcosa sapevo: dell’invasione delle nutrie nei corsi d’acqua americani, e poi anche europei, dove erano state introdotte per impiantare l’allevamento di animali da pelliccia. O dello scoiattolo grigio, americano, nemico acerrimo del nostro scoiattolo rosso, autoctono europeo. Si potrebbe continuare, parlando di volpi e conigli introdotti in Australia e Nuova Zelanda, o dei parrocchetti che dal Sud America o dall’Africa hanno cominciato a popolare i nostri parchi, con gravi difficoltà per i pennuti locali.
Meno conosciute le vicende che hanno portato la coccinella arlecchino, asiatica, introdotta nel Regno Unito come nemico naturale degli afidi e che è diventato nemico giurato delle coccinelle locali; oppure il pitone birmano, anche questo asiatico, liberato per caso nelle paludi della Florida e di queste diventato padrone incontrastato.
Ma anche le piante non scherzano: la panace di Mantegazza, considerata una specie ornamentale con infiorescenze decorative, introdotta in Europa dall’Asia, si è rivelata assai pericolosa per la salute umana, provocando irritazioni cutanee e sensibilità al sole, con il piccolo dettaglio che è difficilissima da estirpare. Oppure gli eleganti giacinti d’acqua, che importati in Africa dall’America del sud per combattere la malaria, in realtà sono diventati così fitti da ostacolare la navigazione fluviale e hanno aumentato l’evaporazione dell’acqua, che in paesi a rischio di siccità è un gran problema.


Inutile dire che i vincitori assoluti, quanto a colonizzazione non richiesta in ogni angolo del pianeta, sono animali che noi ben conosciamo: i ratti e le formiche, che hanno colonizzato ogni ambiente vivibile.
Fatto questo panorama inquietante, gli autori non possono finire il libro che indicando alcune regole fondamentali quando si viaggia o quando si prendono in casa piante e animali estranei al nostro ambiente (parrocchetti e tartarughe dalle guance rosse, ormai onnipresenti, sono il frutto della nostra insipienza), con la giusta speranza che i più giovani siano più consapevoli delle conseguenze delle proprie azioni.


Un’altra cosa emerge chiarissima da quanto ci viene raccontato con grande chiarezza: in realtà noi umani sappiamo ben poco dell’ambiente che ci circonda, delle sottili relazioni che mantengono in equilibrio un ecosistema, dei rischi che si corrono introducendo una specie all’interno di esso. L’assenza di umiltà e di consapevolezza dei nostri limiti porta a comportamenti con ricadute spesso opposte alle intenzioni iniziali.
Ed è secondo me un ben far comprendere ai giovani lettori e lettrici quanta prudenza e quanto rispetto siano necessari se davvero vogliamo rendere questo mondo, in termini biologici, migliore.
Come sempre, Editoriale Scienza non ci delude, anche quando affronta temi all’apparenza marginali o meno popolari, proponendo un testo chiaro, incisivo e corredato dalle immagini ironiche ed efficaci di Sandro Natalini.

Eleonora

“Per un pugno di ghiande. Le specie invasive che assaltano la terra”, P. Genovesi & S. Natalini, Editoriale Scienza 2018


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