lunedì 21 maggio 2018

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)



IL TEMPO MAGICO


Ollie e i giocattoli dimenticati è la nuova fatica del poliedrico William Joyce ed è un grande regalo per i piccoli e grandi lettori. Per apprezzarlo è necessario essere disposti ad entrare nel mondo magico dei bambini.
Del mondo magico dei bambini l’autore afferma l’autonomia, la piccola repubblica autonoma che ha un suo linguaggio, una sua logica e un esteso parterre di comprimari, giocattoli, pupazzi, rottami di vario genere, tutti dotati di vita propria e di un ‘cuore’. 


Ed eccoci entrare nel cuore della storia: Billy, il nostro protagonista, è un bambino di sei anni e mezzo, con una famiglia normale, giocattoli normali, vita normale, ma con un pupazzo speciale, il suo Preferito, Ollie, confezionato dalla mamma al momento della sua nascita: è un buffo orsetto con le orecchie da coniglio e soprattutto con un campanellino al posto del cuore. Questo campanellino proviene dalla bambola preferita della mamma di Billy, una bella ballerina, chiamata Nina, e amata oltre ogni limite dal pupazzo Zozo, che era una delle attrazioni del luna park ormai in disuso.
Bene, la vita di Billy e Ollie scorre tranquilla, con Grandi Venture, che si svolgono però seguendo le Regole dei genitori; non osservarle è pericoloso e superillegale. Quindi non si può. Quando un bambino bravo e obbediente può aggirare le Grandi Regole e correre pericoli veri? 



Quando il suo migliore amico è nei guai. Ed è proprio quello che succede a Billy: Ollie è scomparso e per andarlo a recuperare, nottetempo, è necessario attrezzarsi, mettendo nelle tasche del pigiama alcuni giocattoli, insieme alle gomme da masticare adeguatamente masticate, che risulteranno utilissime. Ollie in realtà è stato rapito dai Grinfi, mostriciattoli metallici mal assortiti, specializzati nel rapimento dei ‘Prefe’, i giocattoli preferiti dei bambini. I Grinfi sono agli ordini di Zozo, il pagliaccio innamorato, abbrutito dalla solitudine e dal dolore.
Se Billy di notte scappa di casa e si mette in cerca di Ollie, il pupazzo nello stesso tempo sta facendo amicizia con gli altri ‘Prefe’ che Zozo ha catturato.


La battaglia si avvicina e si preparano gli schieramenti di giocattoli e oggetti smarriti e dall’altra parte un’armata temibile di mostriciattoli. Non mancano un vecchio frigo in funzione di sommergibile, un apriscatole, un battaglione di lattine tintinnanti. A illuminare la scena, nei sotterranei del vecchio luna park, uno stuolo di lucciole, che avranno un ruolo decisivo.
Ecco questa è la trama di un bel romanzo, ricco di colpi di scena e raccontato con ritmo sostenuto per tutto il libro. Questo lo rende sicuramente accattivante per i piccoli lettori e lettrici, lo vedo perfetto per una lettura ad alta voce che riscaldi le sere prima di addormentarsi; ma il suo pregio più grande è l’aver costruito una storia perfetta ad altezza bambino: un mondo in cui realtà e fantasia ancora si confondono e c’è spazio per quel lessico segreto che lega un bambino ai suoi compagni di gioco immaginari; è il mondo visto dal basso, il Piccolo Regno di cui parla Wu Ming4, con le sue regole, le sue magie, quel senso d’incanto che poi ci manca tanto crescendo. Joyce lo rende perfettamente, ci fa vivere da lettori una Grande Avventura, dove si infrangono molte Regole e si affrontano molte prove di coraggio, facendoci immedesimare in quel punto di vista speciale che stiamo vivendo o abbiamo vissuto nell’infanzia.
Lo strumento principale di questa magia letteraria è il linguaggio, la cura con cui vengono attribuiti i nomi agli oggetti e ai numerosi personaggi animati, la logica stringente di un mondo bambino che può ancora permettersi l’incoerenza. Mirabile la traduzione di Giuditta Capella, che reinventa le parole italiane per conservare l’inventiva linguistica dell’autore.


Tutto di questo libro ha il sapore dell’eccezionalità: il formato grande, le pagine di colore diverso, a seconda che ci si trovi nel mondo di sopra o nel cupo mondo dei Grinfi, le illustrazioni che accompagnano la narrazione, con un mare di tenerezza e qualche sprazzo di paura. La tenerezza che nasce da un legame semplice ed indispensabile, quello che lega Billy ad Ollie, il vero protagonista della storia, e la paura di perdere per strada proprio questi legami, questi affetti infantili, perdendo così anche un pezzo di noi. La memoria, che attraversa i cambiamenti di vita, costruisce un piccolo bagaglio di ricordi indispensabili, proprio quelli che ci consentono di immedesimarci ancora nel mondo dei piccoli.
Questo non è un libro necessario per diventare grandi, è un libro necessario per conservare in sé il senso dell’infanzia come un campanellino che tintinna e ci ricorda chi siamo stati.
Lettura avventurosa e sentimentale per bambini del Piccolo Regno, dai cinque anni in poi.

Eleonora

“Ollie e i giocattoli dimenticati”, W. Joyce, Rizzoli 2018.



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