venerdì 27 luglio 2018

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


PETER SEMPREINPIEDI

Peter il gatto, Nadine Robert, Jean Jullien (trad. Janna Carioli)
Lapis 2018


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"Finalmente libero, Peter il gatto si alza sulle zampe posteriori.
'E così tu saresti Peter! Ma... stai in piedi!?'
Filippo non ha mai visto un gatto camminare su due zampe. Ma che importa, ha sempre sognato di averne uno. E così, da quel giorno, ha adottato Peter."


Mentre è lì che fa colazione, Filippo sente un forte miagolio. Pensa sia il gatto della vicina, ma poi scopre che viene dalla scatola che è davanti alla sua porta di casa da cui pende un cartello con su scritto PETER. La apre e quello che vede è per l'appunto un bel gatto nero e bianco, un po' pezzato come se portasse la livrea di un pinguino o di un cameriere.
 

E come il pinguino o il cameriere sta felicemente sulle zampe posteriori. Ma questa non è l'unica peculiarità di Peter. Delle cose da gatto non ne fa nessuna (o perché non è capace o perché non ne ha voglia). Non caccia i topi, ma li insegue sullo skate, non gioca con i gomitoli di lana, ma sa servire il tè. Non si arrampica sugli alberi ma fa yoga... Tuttavia la cosa migliore che lo distingue da tutti gli altri, semmai ce ne fosse bisogno, è il recupero di una pallina rosa: per prenderla si lancia, vola e l'afferra. E poi c'è un'altra cosa ancora che lo rende amatissimo agli occhi di Filippo. Da non svelare.

Peter, il gatto non è che l'ultimo degli animali che Jean Jullien ha disegnato nella sua scoppiettante carriera di illustratore. Tra i libri italiani si può ricordare l'insuperato Attenti al gufo! e tra gli stranieri Ralf., il cane bassotto estensibile.
In un disegno sempre molto riconoscibile - un tratto nero continuo per segnare i profili, colori piatti, esilarante espressività dei personaggi e ironia a secchi- Jean Jullien dimostra di essere un eccellente comunicatore attraverso un canale poco frequentato: la semplicità.
Comunicare cercando di essere semplice non è roba da tutti. E' roba da graphic designer. Che è esattamente quello che lui è. In realtà Jullien, francese di nascita ma inglese di adozione, è un affermato pubblicitario e i suoi libri illustrati non sono che una goccia nel mare della sua varissima e sconfinata produzione.


Le caratteristiche comuni che segnano i suoi libri si ritrovano anche in contesti molto diversi dunque, ma sono sostanzialmente dei fili rossi che li attraversano: semplicità, ovvero leggibilità, comunicabilità, ovvero capacità di trovare un codice comune, ironia, ovvero il ribaltamento di prospettiva.
Ed è forse quest'ultima caratteristica a tenere insieme il testo di Nadine Robert con il disegno di Jean Jullien.
L'ironia di Peter il gatto si concentra in due punti soprattutto. Da una parte il gioco narrativo messo in piedi nel dialogo tra i due amici, laddove la prima - Adele - elenca le cose che fanno i gatti di solito cui Filippo controbatte rilanciando le peculiarità del gatto in piedi. Dall'altra parte è proprio nei contenuti, ovvero nell'assurdo che si aggiunge all'assurdo che il divertimento si moltiplica. 


Quindi non è solo la forma che a ogni giro di pagina, come un metronomo, si ripete, ma è in particolare nel 'crescendo' di cose che il gatto fa come normali per lui che i lettori trovano il massimo del godimento e della risata. 


A questo si aggiunge il registro umoristico e spesso ironico che Jullien ha connaturato nel suo segno. Da godere, una per una le facce e i gesti del gatto Peter (che spesso e volentieri sconfinano sulla doppia pagina), a ogni giro di foglio. 


Va da sé che un adulto - possibilmente in cerca di spunti di riflessione se non addirittura di perniciosi insegnamenti - potrà utilizzare Peter il gatto come esca per dimostrare ai suoi piccoli ascoltatori che essere diversi, e possibilmente unici, è un valore in sé.


Lasciamoglielo fare. Non ci sono controindicazioni.

Carla

Nessun commento:

Posta un commento