mercoledì 29 agosto 2018

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


JONAS


Come ho avuto modo di sottolineare, con una qualche prudenza si stanno sviluppando produzioni che, nell’ampio settore della letteratura di genere, esplorano il territorio delle storie di paura.
Lo fa anche Francesco Carofiglio, che qui esordisce come autore per ragazzi, con ‘Jonas e il Mondo Nero’, pubblicato da Piemme con il marchio Battello a vapore, a fugare qualsiasi dubbio sui destinatari del romanzo.
Si tratta di un romanzo densissimo di riferimenti letterari, dai maestri della paura Stephen King e Neil Gaiman, a Carroll, alla Storia infinita di Ende alle suggestioni mostruose di Lovecraft. E questa ‘densità’ è sicuramente un punto di forza, ma nello stesso tempo anche un limite, per i troppi richiami a situazioni già descritte, ovviamente con modalità e stili diversi.
In breve, la trama: Jonas è un ragazzino, un dodicenne qualsiasi, dalla vita qualsiasi: pochi amici, una famiglia un po’ triste e strani presentimenti, che gli permettono di vedere creature oscure che si muovono in mezzo alle persone normali. Jonas è, ovviamente, un prescelto a sua insaputa, è l’unica persona che può impedire che i due mondi paralleli, quello che vivono le persone normali e l’oscuro mondo di sotto, entrino in contatto. Lui può impedire che il mondo dell’oscurità si impadronisca, nel Giorno degli Incroci, del mondo normale e lo travolga. Essendo lui ignaro del proprio ingrato compito, alcune creature dell’Extramondo, una sorta di mondo ‘di mezzo’, si occupano del suo addestramento e della sua protezione.
Abbiamo quindi un mondo al limite del distopico, un mondo freddo e grigio in cui l’oscurità ha cominciato ad insinuarsi; e un anti-eroe, Jonas che non è esattamente un ragazzo di successo: come non pensare a Standish  e al suo mondo sull’orlo della perdizione? La descrizione del personaggio principale è sicuramente una delle parti migliori del romanzo, con le sue piccole manie, la solitudine, la difficoltà a districarsi nel mondo dei sentimenti. Sembra del tutto inadatto a rivestire i panni dell’eroe e invece trova in se stesso la forza per affrontare la ‘prova’.
Il mondo dell’oscurità richiama moltissimo i mondi di Lovecraft, con tanto di porte e di guardiani che impediscono alle oscene mostruosità di invadere il mondo umano. Anche qui il mostruoso si annida appena un po’ più sotto del mondo normale, nelle oscure gallerie che si stendono sotto la città; anche qui l’oscurità si manifesta dove meno te l’aspetti, infiltrandosi in luoghi della vita quotidiana.
Se ricordate anche Guillermo del Toro, con Trollhunters, si era cimentato con questo schema di narrazione, con il mondo di sotto, in questo caso quello dei Troll rapitori di bambini, che si manifesta esattamente dove un bambino penserebbe , cioè sotto il suo letto; qui l’horror, con le descrizioni dei mostri, si mescola con una robusta dose di umorismo, che ovviamente cambia il tono di tutta la narrazione.
Carofiglio non segue certo questa strada, al contrario dipinge atmosfere via via più cupe e inquietanti, aggiungendo rivelazioni che rendono imminente il giorno fatale.
Nella sua densità letteraria, fatta di molte letture ‘di genere’, il romanzo può costituire un apri-porta non verso l’oscurità ma verso le sterminate praterie delle storie di mistero e di paura, con una bella dose di immaginazione.
Lo immagino adatto a lettrici e lettori già abbastanza allenati, a partire dai dodici anni.

Eleonora

“Jonas e il mondo nero”, F. Carofiglio, Piemme 2018


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