venerdì 7 dicembre 2018

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


IL CANTO DI ORFEO


David Almond tenta, con ‘La canzone di Orfeo’, una audace rivisitazione del mito di Orfeo ed Euridice, ambientando la triste storia d’amore ai giorni nostri.
A raccontare la storia è Claire, una diciassettenne legata da un’amicizia particolarmente intima e profonda a Ella, sua coetanea e compagna di scuola. Durante una gita con altri amici nel Northumberland, compare un ragazzo che va in giro suonando la sua lira, Orpheus. Claire fa ascoltare ad Ella questa musica così diversa e coinvolgente ed Ella ne rimane incantata. Tanto che, quando lui si presenta in città, si appresta a seguirlo. Nasce così una irrefrenabile storia d’amore; Claire è combattuta fra la gelosia e il desiderio di vedere l’amica felice. Si organizza una specie di matrimonio campestre cui partecipano tutti i ragazzi e le ragazze del gruppo. Sembra tutto perfetto, ma Ella, per seguire Orpheus che si sta allontanando, corre a piedi nudi fra le dune e lì viene morsa dalle vipere. Non c’è niente da fare, la tragedia si consuma rapidamente e Orpheus, travolto dal dolore, scompare.
Claire lo incontra nuovamente e lo aiuta a trovare un passaggio a quello che lui ritiene sia il luogo dove giace Ella; come fosse posseduta, Claire racconta al lettore il viaggio di Orpheus negli inferi, la sua capacità di ammansire con il canto le creature infernali poste a guardia dei morti; e di come sia capace di commuovere i signori degli inferi. Ricomincia il suo cammino verso la superficie, seguito da Ella, ma non deve mai girarsi a guardala, questo è il patto. A pochi passi dalla luce del mondo dei vivi, incautamente si gira e condanna Ella ad una seconda morte.
Poi, la tragica fine , raccontata da un’altra ragazza del gruppo, che descrive a Claire come avesse incontrato un Orpheus trasformato, quasi inselvatichito, circondato da giovani uomini, poi selvaggiamente ucciso dalle donne del paese.
Claire ritorna alla sua vita normale, ma niente è come prima; finisce anche la sua incerta storia d’amore con un coetaneo, consapevole di essere aver rappresentato ben poco nella vita della ragazza.
Dunque, questa è la trama che segue più o meno fedelmente le versioni più conosciute del mito, da Ovidio a Virgilio. Del tutto improprio da parte mia proporre interpretazioni in chiave mitologica, simbolica o filosofica. Vorrei, invece provare a capire il senso di questa trasposizione del mito nel nostro presente: i ragazzi e le ragazze descritti da Almond, assetati di vita, di grandi emozioni e di amori, in questo contesto incarnano la giovinezza tout court, l’insania dei primi amori, assoluti e privi di ragionevolezza, il desiderio di vivere la vita appieno, che può essere rappresentata, pronunciata solo dalla musica e dalla poesia. E poi, l’ambiguità degli amori e della amicizie, che giocano con un’omosessualità a volte inconsapevole.
E il sottile diaframma fra la vita e la morte, il pensiero eroico del sacrificio supremo.
Certo, viene da chiedersi per quale ragione Almond abbia ripreso il materiale mitologico, così come è espresso nella tradizione letteraria, per raccontarci la bellezza e la fragilità di ragazze e ragazzi quando si affacciano nel mondo adulto. Forse un debito con la cultura classica, o forse perché certe ‘storie’ non possono essere raccontate che così. Potrebbe essere un interessante argomento a favore della cultura classica, ma non credo fosse questo il desiderio dell’autore, sebbene il racconto mitologico, in questo caso, rappresenti una potente matrice letteraria su temi universali: la selvaggia giovinezza, la contiguità di amore e morte, l’assolutezza dell’amore poetico.
La protagonista, Claire, che svolge il ruolo di narratore, è prima distaccata, poi travolta dal linguaggio della musica e della poesia, così vicini ad una dimensione mistica.
Al di là di queste considerazioni, Almond ha costruito una storia affascinante, altamente metaforica, in cui i giovani dovrebbero potersi rispecchiare, anche se nei teens di oggi non vedo un grande anelito di libertà di vita vissuta appieno, di amori trasgressivi e innocenti allo stesso tempo.
Lettura densa per adolescenti in cerca di perché non banali. Consiglio la lettura e, già che ci siamo, anche una passeggiata nelle Metamorfosi di Ovidio, a giovani lettrici e lettori a partire dai quindici anni.

Eleonora

“La canzone di Orfeo”, D. Almond, Salani 2018

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