mercoledì 27 febbraio 2019

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

LA GRANDE DOMANDA

Il Libro delle Ore Felici di Jacominus Gainsborough,
Rebecca Dautremer (trad. Francesca Mazzurana)
Rizzoli 2018


ILLUSTRATI PER MEDI (dagli 8 anni)

"Chi ha conosciuto Jacominus in età avanzata (ovvero da vecchio) fatica a credere che anche lui sia stato piccolo.
Invece Jacominus era proprio un piccoletto.
E al tempo era difficile capire che cosa sarebbe diventato, immaginare che carattere avrebbe avuto.
C'era però una cosa che si poteva notare fin da allora: Jacominus aveva spesso la testa fra le nuvole."

Probabilmente dipese dal fatto che anche quella volta si era distratto, quando gli capitò di fare un capitombolo da nulla e la rumorosa caduta da quei quattro scalini rese la sua gamba 'stramba'.
Per tutta la vita lo accompagnò una gruccia. 



Non per questo la sua vita fu meno piena di vita.
Studiò sodo, ebbe un bel gruppo di amici e quando fu il momento partì anche per fare il soldato. E combatté.
Si innamorò della persona giusta, Dolce Vidocq, che poi sposò e con cui mise su famiglia. I suoi tre bambini furono una gioia e gli riempirono l'esistenza. 


A sua moglie volle un gran bene e lei ne volle a lui.
Jacominus era circondato dall'affetto dei suoi cari, in primis la sua nonna, che in lui credette fin dal primo istante che lo vide in culla e che lo spronò ad andare sempre avanti nella buona come nella cattiva sorte.
Jacominus andava alla propria velocità, che era sempre almeno un passo indietro agli altri, ma non si fermava. Jacominus parlava poco, ma conosceva tantissime lingue. Amava lo sport, ma non lo praticava.

 

Leggeva molti libri e coltivava molti sogni. Conobbe la felicità e anche la tristezza. Ed è per questo che spesso lo si poteva vedere lì a pensare, come un filosofo.
Questa è la storia della sua vita. Della sua vita piena che è valsa la pena vivere.

Come di norma, i libri concepiti di Rebecca Dautremer sono degli oggetti complessi che prevedono letture complesse e di conseguenza pubblici complessi, o per meglio dire, variegati.
Intorno ai suoi grandi libri ci saranno bambini e bambine, ma anche persone grandi. E questi ultimi non solo nel loro ruolo di mediatori, o di voci narranti, ma chiamati dentro direttamente a godersi la storia e a ragionare delle questioni che solleva e a riconoscere i mille riferimenti all'arte dei grandi maestri da Bruegel ai vedutisti del Settecento. Nella breve prefazione è la stessa R.D. a volere anche loro intorno a Jacominus. Se non altro perché anche loro, dall'alto della loro età, avranno da dire sul tema dell'esistenza.
Quella che Erlbruch con felice sintesi chiama La grande domanda. Perciò, la presenza degli adulti non è solo necessaria per traghettare i piccoli nei passaggi più difficili, ma anche per fare tesoro della filosofia di vita di questo piccolo coniglio.
Tanto le parole, riunite in blocchi di testo incorniciati al centro di grandi fogli bianchi, quanto le tavole che a questi ultimi si alternano, e che sono una gioia per lo sguardo che corre sulla sua sgargiante paletta di colori e lungo le sue figure sempre lievemente distorte, come se inquadrate in un grandangolo, attraversano l'esistenza di Jacominus, perno intorno al quale ruotano i suoi affetti. Perfettamente illustrati ed elencati in utili tavole mute che aprono e chiudono il libro.


Le bellezze di quest'opera sono varie. A parte una qualità estetica che le va ancora una volta ascritta, alla Dautremer, a parte la riconferma di quella cifra che la rende unica, se confrontata con le molte sue imitazioni, nella creazione di spazi infiniti e nel contempo di dettagli da stampa di fine Ottocento a fotografie seppia. 


A parte tutto questo, l'aspetto che pare di massimo interesse è proprio la storia in sé: quella di un coniglio zoppo e della sua ricerca di un posto nel mondo, del suo impegno per dare un senso alla propria permanenza su questo pianeta.
Il punto di partenza è un vero e proprio macigno, che in mano di altri confermerebbe tutta la sua pesantezza di retorica e buon senso. Con la Dautremer decolla immediatamente con grazia, ancora prima di essere arrivata al frontespizio, e non accenna a prendere terra, se non per seppellire il vecchio e soddisfatto Jacominus:
"ti starai chiedendo che cosa significa Il libro delle ore felici. Visto che mi ci trovo, ti rispondo subito: è un modo poetico e raffinato di parlare della vita di qualcuno. E raffinato, in questo caso, significa che ho usato molte parole difficili, come Il Libro delle ore felici, per esprimere qualche cosa di semplice, come la vita." Nell'ipotesi in cui le grandi domande dovessero moltiplicarsi, solo in quel caso la Dautremer paventa di nascondersi dietro due colpetti di tosse e si allontana con il pretesto di un altro lavoro da concludere. 



A chi resta restano le domande, come è giusto che sia davanti a ogni buon libro.

Carla

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