venerdì 22 febbraio 2019

OLTRE IL CONFINE (libri dall'estero)


MENTIRE CON ONESTÀ

BILLY TWITTERS and his BLUE WHALE PROBLEM
Mac Barnett, Adam Rex
Disney * Hyperion 2009


ILLUSTRATI

"Mom says: '...Billy Twitters, clean up your room, or we're buying you a blue whale.'
She says: 'Billy, brush your teeth. Billy finish your baked peas... or we're buying you a blue whale.'
But I'm not worried. I know a thing or two about blue whales. I mean, they're the biggest animals in the world, ever. It's not like you can just have one delivered to your house overnight."

Mai fidarsi delle apparenze e sempre credere alle madri. La balena arriva overnight, consegnata da FedUp e per Billy nulla è più come prima. 


La balena che blocca la porta di casa sua gli appartiene ed è sua responsabilità tenerla sempre con sé e accudirla. Billy, come può, la trascina con la sua bici su per le salite di San Francisco, la porta in classe per la gioia del suo maestro che ne parla diffusamente, invece di proiettare il promesso film western. I suoi compagni lo trovano un animale da compagnia insolito che certamente non semplifica i rapporti tra loro. Con la balena al seguito, gli è preclusa la festa a casa di Alexis e, come se non bastasse, la sua presenza alimenta un bel po' di polemiche su che cosa sia in grado o meno di fare se messa a confronto con un dinosauro.


Ma i guai per Billy non sono finiti: a casa lo aspetta il Manuale del padrone di Balenottera azzurra in cui sono riportate con dovizia di dettagli le istruzioni per lavarla e per nutrirla.
Alla fine della giornata Billy è stremato e mentre è lì che butta secchi di acqua di mare e krill nella grande bocca del cetaceo, gli balena (ops) una meravigliosa idea...In fondo (ops), è sotto i suoi occhi la soluzione per sfuggire ai problemi provocati da una balenottera azzurra...

Questo è il primo libro che Mac Barnett ha scritto ed è già un manifesto di quello che è il suo modo di concepire le storie che racconta.
E, mi si permetta di aggiungere, di quello che dovrebbe essere per molti il modo preferibile per farlo.
Le sue idee sono molto chiare, fin da subito.
Metterle in sequenza può essere illuminante non solo per capire come lavora questo autore, ma per usarle come canone.
O quanto meno per utilizzarle come criterio di valutazione.
Si può partire da una constatazione di carattere più generale che riguarda l'arte e che può essere declinata anche nei confronti dell'arte dello scrivere.
L'arte, e quindi anche il concepire e raccontare storie, ha molto a che fare con la menzogna e anche molto con la verità.
Nessuno può opinare. 
 

Picasso sosteneva, è lo stesso Barnett a ricordarlo: 'Sappiamo tutti che l'arte non è verità. Ma l'arte è una bugia che ci fa capire la verità, o almeno la verità che ci è concesso capire. L'artista deve conoscere il modo in cui convincere gli altri alla veridicità delle sue bugie.'
In sostanza l'arte è portatrice di menzogna ma anche di verità perché chi gli si pone davanti sa di vedere in essa una finzione, ma sa anche che a quella finzione crederà. Si potrebbe definire tale posizione, con le parole di Coleridge: fede poetica o sospensione temporanea dell' incredulità.
Tutti la esercitiamo, ma è l'infanzia che più di qualsiasi altra categoria umana la padroneggia.
Per questo motivo Mac Barnett decide che è l'infanzia quella a cui vuole rivolgersi.
Mentire ai bambini diventa il suo mestiere; raccontare bugie, honest lies!
La sua consapevolezza, la sua lucidità nel dichiararlo (a sentirlo, non parrebbe nel solco del politically correct) è segno di chiarezza di intenti, di onestà intellettuale e di un bel po' di coraggio. Doti che gli vanno riconosciute.
La seconda grande questione sta nelle modalità. Barnett, sono ancora sue le parole, preferisce farlo facendo irrompere la finzione, o se si preferisce la meraviglia, o altrimenti la bugia, nella realtà, ovvero nella verità. 


Ed ecco che la madre esasperata di un bambino disordinato gli promette più volte una balena. Nella verosimiglianza di un appartamento di San Francisco, recapitata da un corriere altrettanto verosimile arriva la bugia: una balena. La meraviglia dilaga e travolge, nel vero senso della parola, la realtà di una strada di quella città, di una classe di bambini autentici che come tali si comportano e si rapportano nei confronti della finzione, rappresentata dal cetaceo tra i banchi.
Come se questo non fosse bastante, Mac Barnett rilancia come un vero gambler. Nel corso del libro, della balenottera azzurra dà informazioni assolutamente fededegne, come pure dei dinosauri che sono oggetto di discussione in classe. In tal modo a quei bambini che stavano per dirgli 'ma non la sparare così grossa', lui replica 'ma io non sto scherzando'. 
E, come per incanto, il lettore c'è, felicemente, ancora una volta dentro fino al collo.




Carla

Noterella al margine. Del colpo finale che Mac Barnett proprio in questo libro sferra ai suoi giovani lettori, non parlo qui, ma tutti sanno che è uno dei cardini dei miei corsi di formazione.

Nessun commento:

Posta un commento