mercoledì 17 luglio 2019

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


MINUSCOLI

La Banda del Silenzio, Alex Cosseau, Charles Dutetre
(trad. Federico Appel)
Sinnos 2019


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)

"Per noi non c'è mai abbastanza silenzio.
Nella grande casa dove stiamo, ogni rumore è un nemico da sconfiggere.
Noi cerchiamo i rumori. Li isoliamo. Li facciamo smettere.
Il rumore peggiore di tutti è quello dell'aspirapolvere.
L'aspirapolvere può farci diventare matti."

Questa è la ragione per cui i membri della Banda del Silenzio raccolgono con molta cura la polvere e la nascondono sotto i tappeti o dietro il termosifone, la mettono nei calzini o nei vasetti di yogurt. I batuffoli di polvere li governano sotto il letto come fosse un gregge di polvere.
Sono in quattro in famiglia, Mamma Bu, Papà Tom, Zio Jo e un ragazzino, il sergente Pok. 


Vivono nella casa dei Giganti, in una scarpa di cuoio che non puzza troppo di piedi. Tutti membri della medesima banda, hanno però caratteristiche singolari: la mamma inventa e costruisce, Zio Jo è un po' alternativo e piuttosto permaloso e Papà Tom piuttosto burbero, ma cuoco eccellente. Il Sergente Pok, l'io narrante, è allergico alla polvere. Il loro secondo peggior nemico è il grosso Chester, cane giallo dall'aria tonta. Rumoroso e fastidioso quasi quanto l'aspirapolvere. 


Si sa però che in una casa, per di più di giganti, i rumori non finiscono mai. E se sei la Banda del Silenzio e ami la discrezione avrai un gran daffare. Quindi dopo l'aspirapolvere bisogna combattere con il lavandino otturato e con quella bambina, arrivata un giorno nella scarpa di qualcuno, che non smette mai di ridere e di parlare con troppi punti esclamativi. Ma forse Lizzy non è poi così male...

Ci sono libri che nascono da un disegno e ci sono libri che nascono da una storia. Talvolta la differenza, a libro finito, non si coglie. Talvolta, anche solo impercettibilmente, sì. Dutetre racconta che il punto di partenza è stato determinato dal suo desiderio di realizzare un libro con molto disegno, abitato da personaggi minuscoli che avessero a che fare con l'utilizzo di piccoli oggetti di uso quotidiano e che avessero un buon rapporto con la meccanica, in modo da poter concedere a Dutetre la costruzione di complessi marchingegni di fondo.
Con il suo amico Alex Cousseau, complice una manifestazione di piazza cui hanno assistito mentre ragionavano sul progetto, hanno deciso che tutto avrebbe ruotato intorno al fastidio per il frastuono. E così è nata la Banda del Silenzio, una allegra brigata di banditi (inglesi!).



E questa è la prima puntata di quella che si preannuncia una serie.
Continua forte il desiderio diffuso da parte di chi ha storie da condividere, del racconto a puntate che, per struttura, mette insieme la complessità (per esempio nella costruzione del personaggio) e la brevità di fruizione. E se davvero la Banda del Silenzio sarà in azione per del tempo, come è auspicabile, è difficile non istituire un parallelismo con gli Sgraffignoli di Mary Norton. Anche loro minuscoli e creature di fattezze umane, anche loro all'ombra dei Giganti e non necessariamente in conflitto aperto, ma in regime di vigilata prudenza. La Banda del Silenzio con loro condivide l'ingegno  nell'utilizzo della minutaglia di oggetti che in una casa giacciono abbandonati e inutilizzati, ovviamente con usi del tutto alternativi che dell'oggetto stesso tengono in conto solo la forma e non la funzione. 


Ma condivide anche un'altra caratteristica fondamentale che riguarda le relazioni interpersonali. Gli Sgraffignoli e i membri della Banda sono a tutti gli effetti persone in miniatura e quindi rappresentano due famiglie con legami che tanto assomigliano a quelli che tengono insieme, o dividono, le famiglie umane. Si litiga, ci si offende, si fa pace, ci si dimostra affettuosi o severi, ci si viene in aiuto e si fa amicizia.


La qualità del disegno e il gusto per colore ma soprattutto per forma che deve esserci stato nella fase realizzativa si esprime in quel complicato meccanismo di corde e snodi dentro cui è una gioia andare a scovare i tantissimi piccoli oggetti assemblati secondo un unico criterio: quello del puro divertimento. Criterio che è sotteso a ogni costruzione inventata da una mente di bambino o bambina ingegnere che abbia a disposizione solo oggetti e cianfrusaglie. Insomma quanto di più lontano si possa immaginare dal costruire un'astronave con i Lego seguendo passo passo le istruzioni. 
Che va bene anche quella, ma è un'altra cosa.

Carla

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