mercoledì 16 ottobre 2019

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)



SE A LONDRA COMPARE KARL MARX


E’ un aspetto originale e direi di rilievo, la qualità della ricostruzione storica con cui Shane Peacock costruisce i suoi romanzi, centrati sul personaggio del giovane Sherlock Holmes.
Bene fa la Feltrinelli a recuperare i precedenti romanzi, recensiti sin dal 2011, come proposte originali per lettrici e lettori sopra i dodici anni.
La caratteristica peculiare di Peacock è la capacità di ricostruire fedelmente l’ambientazione della Londra vittoriana, che caratterizza i romanzi di sir Arthur Conan Doyle. In quest’ultimo romanzo la ricostruzione effettuata dall’autore canadese è ancora più interessante perché oltre a raccontare al lettore attento usi e costumi, la variegata molteplicità di vite umane che si incontrano e si scontrano nei vicoli come nei grandi viali, fornisce anche un’accurata descrizione dei primi movimenti a difesa dei diritti della classi povere, dei primi accenni di femminismo.
Il perno narrativo di ‘Il giovane Sherlock Holmes. Il demone oscuro’ ruota intorno alla figura di un mostro, o presunto tale, Jack il Saltatore, che terrorizza le fanciulle povere dei bassifondi londinesi; il giovane Sherlock, con tutte le sue ossessioni e le sue insicurezze, viene coinvolto delle indagini, mentre si divide fra l’attrazione per la giovane Irene Doyle, figlia di sir Arthur, e la giovane Beatrice.
Ma intorno alle vicende, e anche dentro le imprese malvagie del mostro saltatore, si muove una Londra agitata dai primi tumulti operai, mentre con grande fatica si fanno avanti idee riformatrici. Ci sono uomini politici importanti che si spendono in modo lecito o meno lecito per sostenere le rivendicazioni della povera gente, destinata a rimanere miserabile e ignorante. C’è il terrorismo irlandese, che rivendica la separazione da Londra.
Fra questi capannelli di gente sempre più esasperata si aggirano due persone destinate a cambiare i destini del mondo, Karl Marx e Frederich Engels, attenti osservatori della storia economica e sociale dell’Inghilterra.
Se questo è sicuramente intrigante per il lettore più avvezzo alle tematiche storiche, resta per i lettori meno smaliziati un avvincente intreccio in cui si susseguono i colpi di scena, le geniali intuizioni del giovane Sherlock, all’inizio della sua carriera di investigatore, il balletto dei personaggi che circondano efficacemente il protagonista; sono molte le caratterizzazioni di personaggi che accompagnano il protagonista: dai personaggi femminili, quello di Irene in primis, molto attenta a rivendicare il diritto di essere se stessa, alle popolane che sono molto meno ignoranti di quanto non sembri; Maleficent, il capobanda che guida una ciurma di pericolosi ragazzini; il farmacista massone Bell, esperto di chimica e di discipline orientali.
Alla fine ne viene fuori un romanzo che riesce perfettamente a coniugare il solido intreccio ‘giallo’ con una ricostruzione d’ambiente che racconta molto della Londra ai tempi della Regina Vittoria e del premier Disraeli, nonché dei rivoluzionari cambiamenti che prenderanno vita nei decenni successivi.
Probabilmente, lettori e lettrici più giovani avranno pochi elementi per ricostruire questo sfondo storico così dettagliato e così profondamente ‘british’: ma credo resteranno affascinati dalle atmosfere brumose, dalla descrizione della vita grama dei bassifondi londinesi, dalle imprese intellettuali del giovane Sherlock, ancora alla ricerca di una sua profonda vocazione.
D’altro lato, la trama poliziesca aiuta a mantenere alta l’attenzione, rendendo il romanzo godibile anche solo come ‘giallo’.
Lettura consigliata a partire dai dodici anni.

Eleonora

“Il giovane Sherlock Holmes. Il Demone oscuro”, S. Peacock, Feltrinelli 2019



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