venerdì 25 settembre 2020

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

 FARE LUCE SU UN TESORO

 

Zelda è una dodicenne annoiata dalle abitudini ripetitive, che la famiglia le ha imposto: siamo in Lunigiana nel 1911 e Zelda è una fanciulla di buona famiglia che vive nella fortezza di Roccastrana insieme alla sorella Olympia. Con loro, nonna Lina, la prozia e il papà, circondati da uno stuolo di domestici, fra cui spicca il Maulino, il giardiniere ex garibaldino. Zelda non va a scuola, è seguita da un precettore ed è convinta che il fatto di essere secondogenita implichi un futuro di noia assoluta. A risvegliare la quotidianità provvede il ritrovamento di un diario, di una certa Alice, che racconta di una partecipazione avventurosa alla spedizione dei Mille. Dalla lettura delle poche pagine rimaste parte l’indagine dell’intraprendente ragazzina, che vuole capire i segreti di famiglia. Contemporaneamente, seguiamo anche le vicende dell’orfano chiamato Leggero, il cui destino si intreccerà imprevedibilmente, si fa per  dire, con quello di Zelda. Il ragazzo, che sopravvive facendo il funambolo, grazie anche all’aiuto dell’amico poeta, Crisanto, cerca in realtà le tracce del padre. Nello stesso tempo, in paese cominciano a girare loschi individui e la popolazione è turbata da una serie di furti.
Tutto gira, in realtà, intorno ad un presunto tesoro dei Mille, che si crede nascosto proprio nella Fortezza; intorno a questo tesoro girano loschi interessi, ma anche nobili intenti, che mirano a proteggere la memoria di Garibaldi e dei suoi accoliti. Quello di cui sto parlando è il romanzo di Elisa Puricelli Guerra, ‘Il Segreto del Pettirosso’, pubblicato pochi mesi fa da Salani. Si tratta essenzialmente di un romanzo d’avventura, ricco di misteri via via svelati, con un forte ancoraggio in una parte della storia italiana che raramente fa da sfondo alla narrativa per ragazzi; l’avventura dei Mille, e con essa i sommovimenti del Risorgimento, viene vista nel suo aspetto mitico, con il portato di grandi speranze, magari poi deluse. Nello stesso modo, l’inizio del XX secolo viene descritto come l’espressione del declino del mondo ottocentesco, con i suoi riti e i suoi dogmi; mentre si annuncia un secolo denso di eventi drammatici e di grandi trasformazioni. Fra queste, non ultima, l’estensione della rete elettrica, la cui portata rivoluzionaria fu colta da Lenin, che di rivoluzioni se ne intendeva: ‘Il comunismo è il potere sovietico più l’elettrificazione di tutto il paese’. Non a caso anche questo elemento entra nella nostra narrazione ed è la premessa dello scioglimento di alcuni misteri. Elisa Puricelli Guerra cerca di costruire un romanzo dalla struttura ben definita, giostrando con i diversi personaggi e con i due filoni di racconto principali. E’ davvero molto abile nel curare alcuni dettagli e personaggi minori, come il merlo indiano chiamato Bixio o il combattivo pettirosso che dà il nome al romanzo. Resta però una sorta di incertezza sulla cifra che deve caratterizzare il romanzo: narrativa per ragazzi, con tutto il portato di semplificazioni ritenute, a torto o a ragione, necessarie, o un romanzo trasversale, apprezzabile anche dal pubblico adulto? A questo farebbe pensare la bella copertina, firmata da Barbara Baldi, che richiama quelle utilizzate nella narrativa per adulti, ma in realtà l’impianto, il linguaggio, la semplicità dei personaggi rimandano agli stilemi della narrativa per ragazzi. Così come, qui e là, scappano dei ‘modernismi’ inappropriati, come l’uso del termine privacy, del tutto fuori luogo in questa ambientazione. Peccato. Lo spunto è originale, così come lo è la ricostruzione storica. E’ comunque una lettura avventurosa e interessante per ragazze e ragazzi a partire dagli undici anni. 
 
Eleonora

“Il Segreto del Pettirosso”, E. Puricelli Guerra, Salani 2020



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