venerdì 7 maggio 2021

UNO SGUARDO DAL PONTE (libri a confronto)

MINUSCOLI

Forse la grandezza di un autore la si misura sulla base del fatto che non è misurabile mai in modo definitivo. Calvino, alludendo ai classici, sosteneva che hanno sempre ancora qualcosa da dirci.
Kitty Crowther in questo senso è esemplare. Ogni volta che si prende in mano un suo libro la percezione di riuscire a valutarne per intero il valore sfugge. Inesorabilmente.
Per questa ragione, e per una serie di puntiformi dettagli che me la fanno sentire affine, in più occasioni mi sono dedicata a lei e ai suoi libri che, modestamente, credo di aver collezionato nel tempo, in varie lingue differenti a seconda delle circostanze, dal francese, al tedesco, allo spagnolo. E ancora per questa stessa ragione che lei è forse una delle autrici dal cui catalogo pesco con più sicurezza per rendere tangibile quel poco che so di letteratura per l'infanzia. E ancora, a lei ho dedicato una ricerca 'monografica' che vado raccontando nei miei incontri - Foto di gruppo con autore - che hanno la velleità di fare luce sulle poetiche di autori e autrici imprescindibili.
 

Dal che si può dedurre quanto Kitty Crowther sia importante ai miei occhi.
In Italia, è un fatto, molti dei suoi libri più significativi continuano a mancare, come se non avessimo ancora tutti gli strumenti necessari per farceli piacere. Fortunatamente però, nell'ultimo anno, sugli scaffali delle librerie sono comparsi (o ricomparsi) alcuni titoli importanti: Marameo ha ripubblicato Il mio amico Jim, Iperborea ha pubblicato La grande fuga, dove i suoi disegni compaiono, caso piuttosto raro, a illustrare un testo non suo, qui di Ulf Stark. E ultimi, i primi due titoli della serie Poka & Mine.
Per questi due ultimi titoli, Il calcio e Le nuove ali, si dovrebbe festeggiare doppiamente. Primo, perché è un altro tassello per comporre la bibliografia italiana di una autrice così importante, secondo, perché essendo una serie, se ne preannunciano altri titoli nei prossimi tempi. Fino a oggi, per Pastel, che è il suo editore belga di riferimento in lingua francese, ne ha già pubblicati otto.
Nell'ambito delle storie illustrate, in Italia non sono frequentissime le serie ovvero storie diverse con personaggi che ritornano. Mi viene in mente Elmer o il Ranocchio di Veltuijs, o forse ancora Ernest e Célestine, ma si contano su una mano effettivamente. A questi pochi si può aggiungere la serie dei Mumin che tecnicamente, sebbene illustrati, appartengono alla narrativa, ma hanno avuto anche esiti nel campo del fumetto, pensato per i più piccoli, con Iperborea fino al 2019.
Quindi doppio evviva per una serie illustrata pensata per lettori e lettrici minuscoli. Kitty Crowther quando li ha concepiti, inizialmente su una cartolina di auguri illustrata, li ha amati così tanto da renderli protagonisti di una serie di piccole avventure quotidiane.
 

Poka & Mine sono insetti. Neri. E si muovono in un mondo di insetti. A tutti gli effetti hanno sempre le loro 6 zampe di ordinanza che implicano magliette e maglioni rigorosamente a quattro maniche, quindi sono antropomorfizzati il giusto, ma sempre nel rispetto della loro identità di minuscoli artropodi esapodi. Non hanno la bocca, ma hanno grandi occhi espressivi. Poka è un maschio adulto e Mine, invece, è piccola e femmina. Stando al loro tipo di relazione interpersonale e soprattutto a quanto ha detto più volte la stessa Crowther, sono padre e figlia (in ultimo, nell'Oblò a lei dedicato da Hamelin, in occasione della Fiera del libro di Bologna che è stata annullata l'anno scorso). Riguardo a questo dato che io ed altri pensavamo assodato, a me sfugge il femminile usato per Poka nella peraltro curata  traduzione di Chandra Livia Candiani. Ma sono certa che è solo un mio limite, non aver colto qualcosa. Magari continuerò a pensarci.
Comunque sia, è di nuovo Kitty Crowther che racconta che la cosa che le preme soprattutto raccontare nelle storie di Poka e Mine è la loro relazione reciproca: piccoli fatti quotidiani che portano i due personaggi a confrontarsi con il piccolo mondo che li circonda.
 
 
Ed è proprio nella lettura diversa della realtà che i due spesso dimostrano di avere, quella di un grande e quella di una piccola, che Crowther instilla valore.
Spesso e volentieri la pensano diversamente, per esempio sugli sport da praticare o le scarpe da comprare. Spesso e volentieri il grande deve trovare in sé un accomodamento per non dimenticare mai il suo impegno di cura, che il ruolo di adulto - di padre - gli conferisce. E quindi iscrivere Mine alla scuola di calcio e poi di danza e comprarle le ali o le scarpe che la piccola desidera.
Attraverso tutto questo è inevitabile notare un paio di nodi importanti per capire il pensiero che è alla base dei libri della Crowther.
Il primo è l'amorevole accoglienza. Che si esprime non solo tra Poka e Mine, ma anche tra l'autrice e i suoi personaggi, ma soprattutto tra loro e il mondo che li circonda.
Dell'amore per la Crowther e i suoi personaggi si potrebbero scrivere pagine. Qui basterà dire che quando le si presentano davanti (raramente è lei che li va a cercare o li progetta a tavolino), il primo sentimento che lei prova nei loro confronti è di affetto. Che passa attraverso la cura e il rispetto profondi che si dovrebbero sempre avere nei confronti dell'altro da sé. Personaggi inventati, compresi.
 
 
Poka & Mine si amano perché si rispettano nella loro diversità di vedute, la loro è una cura reciproca.Sono sodali, pur nella loro diversità. E la & che lega i loro nomi sancisce la loro 'società affettiva'.
Rispetto al mondo esterno, agli altri, il sentimento che sembra diffondersi è quello dell'armonia, dell'intesa, dell'accordo. Si tratta di qualcosa di simile all'armonia che Tove Jansson ha sparso nelle sue storie dei Mumin, cui Kitty Crowther è da sempre debitrice confessa. Ognuno con una precisa peculiarità caratteriale, nel mondo dei Mumin, tutti trovano il loro spazio e la loro dignità di esistenza.
Tutto questo porta come inevitabile conseguenza che nelle storie di Kitty Crowther ai personaggi sia data sempre la possibilità di 'tornare a casa'. Questo non vuol dire che le sue storie non attraversino grandi profondità e grandi ombre, fatte anche di inquietudine, delusioni, dispiaceri, sconfitte, tuttavia alla fine c'è sempre una via di uscita positiva da questa immersione nella complessità dei sentimenti.Ben inteso, niente a che vedere con il c.d. 'lieto fine' pur che sia.
 

L'altra grande questione è l'attenzione per il mondo nascosto della natura, osservato con occhio attento perché minuscolo, ma molto vitale. Un mondo animale che più di altri porta in sé l'interesse che a suo tempo mosse la Potter, altro debito confessato da Crowther, a raccontare la storia di piccoli animali che nonostante vestano panni umani, non dimenticano mai di essere conigli, rospi, topi e porcospini. Non si tratta di animali esotici, ma presi dalla campagna inglese. 
 

La Crowther fa ancora un passo in più, di Poka e Mine ci dice solo che sono insetti, ma quali non deve importare. Così come disegna la sua botanica a memoria, mischiando piante e fiori solo sulla base dei suoi ricordi, lo stesso fa con Poka e Mine. Con la speranza recondita che un giorno qualcuno scopra che i suoi disegni hanno anticipato la scoperta di una nuova specie di insetto oltre al milione che è già stato censito.
 
Carla
 
Poka & Mine Il calcio, Kitty Crowther  
(trad. Chandra Livia Candiani) Topipittori  2021

Poka & Mine Le nuove ali, Kitty Crowther  
(trad. Chandra Livia Candiani) Topipittori  2021

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