venerdì 30 luglio 2021

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

LA SPERANZA E I SUOI PANINI PER IL VIAGGIO
 
Ci conosciamo? Sentimenti, emozioni e altre creature,
Tina Oziewicz, Alexandra Zając (trad. Valentina Parisi)
Terre di mezzo 2021


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)


La curiosità si arrampica più in alto che può, in cima a un albero, su un tetto o su un camino. [...] L'ansia è un giocoliere. [...] La pazienza ha un bel giardino.[...] La compassione raccoglie lumache dal marciapiede.


Il terrore si nasconde in un posto davvero introvabile: una lattina arrugginita che è abbandonata in un angolo buio, sotto l'armadio e da una fessura sbircia fuori il mondo. E la paura? Lei si mimetizza con la carta da parati per non essere vista. Mentre il coraggio se ne sta spaparanzato in una radura in mezzo alla foresta. La gratitudine fa un maglione e la serenità fa le coccole a un cane, mentre la rabbia, al contrario, esplode.


Si tratta di un catalogo di 31 tra sentimenti, emozioni e altre creature. Potenzialmente un libro pericolosissimo, in particolare per tutti i 'segugi' sempre in cerca di libri assertivi sull'argomento.
Il primo pericolo si annida nella circostanza che il libro dichiara, nel suo sottotitolo italiano, di cosa tratterà all'interno. In qualche modo questo sottotitolo per un'insegnante-segugio ha la medesima funzione dell'indumento con l'odore della persona scomparsa per il tartufo di un cane poliziotto. Questa pericolosità si stempera in quel 'altre creature' misteriose che potrebbero mandare fuori pista l'insegnante-segugio. Meno male.
 

 
Il secondo grande pericolo continua ad annidarsi nel medesimo sottotitolo italiano, ovvero nel mettere insieme sentimenti ed emozioni. Questo perché sarebbe bene che almeno l'insegnante-segugio avesse consapevolezza della loro differenza.Non si chiede a un bambino di saper distinguere tra le tre categorie, ma potrebbe succedere che sia lui a interrogare l'adulto in tal senso. E a quel punto l'insegnante-segugio, sperando ne abbia le competenze, dovrebbe poter essere in grado di rispondere. Le emozioni sono qualcosa che ha a che fare con la chimica corporea e sono in linea di massima di rapido passaggio e tutto sommato insopprimibili. Per governarle, ovvero addomesticarle, gestirle arrivano per l'appunto i sentimenti. Che hanno a che fare molto poco con la chimica, mentre moltissimo con l'elaborazione mentale, l'educazione e finanche la cultura. Sarebbe utile che l'insegnante-segugio sapesse distinguere tra attrazione e amore, tra gioia e felicità. Questo perché uno dei suoi compiti dovrebbe proprio essere quello di educare (si badi bene non insegnare) ai sentimenti. Sulle emozioni, invece, non c'è molto da fare, a parte registrarle.
Superati i due pericoli del sottotitolo, c'è da augurarsi che l'insegnante-segugio si faccia solleticare dal titolo in sé, che è una bella domanda, che rimane aperta, apertissima fino alla fine. Evviva le domande.
A questo punto non resta che aprire il libro e scoprire i 31 soggetti messi a catalogo. 
 

 
Nella sequenza sono mischiati. E questo è un primo pregio. Ovvero si passa dall'emozione che salta sul trampolino, al sentimento che lavora ai ferri. Per poi approdare nella strana creatura che con il vento nei capelli chiude gli occhi di fronte a un trivio...
L'altro valore di cui il libro è portatore sta nella scelta degli esempi illustrativi.
Alcuni esempi sono molto felici ed è anche molto interessante la loro modulazione di intensità. Il terrore sta chiuso in una lattina arrugginita, in un angolo buio sotto l'armadio. Accidenti, funziona. E lo fa con immediatezza: la forza del terrore è subito palpabile in tutta la sua esasperazione - quella ruggine, quel buio, quell'angolo - soprattutto se messa a confronto con la paura che, con molta più pacatezza, si mimetizza tra i fiori della carta da parati. Mentre dell'ansia si percepisce all'istante la sensazione di niente terra sotto i piedi. E in quegli occhi stralunati.
 
 
In più di un caso quindi si possono quasi percepire nella loro fisicità le diverse emozioni e le loro declinazioni corporee (in cui tutti possono riconoscersi): la vergogna con le mani sugli occhi.
In altri casi, il fatto di essere emozione o sentimento abusati nell'editoria per l'infanzia non ha giovato: per intenderci la rappresentazione della rabbia o della felicità non spostano un granché.
Di nuovo nella sfera dei sentimenti e delle altre creature ci sono gli esempi più interessanti, per originalità di relazione tra testo e immagine, per originalità nell'esemplificazione e nelle posture: la compassione accucciata con le sue lumachine di strada, l'ospitalità che spignatta tra le pentole, la nostalgia di spalle con la sua sciarpa, la solitudine, persa in un mare di sabbia. Quasi impercettibile allo sguardo. Ecco è forse questa la chiave. Mimare le emozioni. In tal modo lo spettro delle mille sfumature si allarga e ognuno potrà decidere di riconoscersi, senza 'farsi male'.
 

Fortunatamente, così come è stato concepito, c'è la speranza (con i suoi panini) che l'insegnante-segugio lo riappoggi sullo scaffale per lasciarlo a chi ai libri non chiede certezze.


Carla




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