venerdì 17 settembre 2021

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

A ME STA BENE!
 
Le storie della storia del pinguino, Christine Nöstlinger
(trad. Anna Patrucco Becchi)
La nuova frontiera 2021


NARRATIVA PER MEDI (dai 7 anni)


"Le storie passano anche attraverso le persone che ascoltano. Ciò che per loro non è importante, viene tralasciato. Nel caso di Emanuel e di suo padre verrà tralasciato quasi tutto: le offerte di lavoro, il barboncino, l'aver freddo a Corfù e i caloriferi spenti. Rimarrà soltanto una cosa: c'è un pinguino che nessuno vuole!"


E siccome il padre di Emanuel sa che Emanuel ama i pinguini e siccome lui ama Emanuel... Non gli resta che sospirare e sperare che sia la prozia Alexa a dire che un pinguino in casa lei proprio non lo vuole. E siccome la prozia Alexa è una signora anziana che ama Emanuel e, in linea di massima, il quieto vivere, anche questa volta dirà la frase consueta: a me sta bene!
Così al pinguino, che l'assistente zoologo Schestak non può più tenere in istituto perché è stato licenziato, né tanto meno nella sua camera in subaffitto dalla signora Siebenbürger, perché lei è troppo freddolosa, non resta che andarsene in braccio a Emanuel verso la casa accanto, dove troverà il freddo e l'affetto necessari per crescere e diventare grande.


Gli ingredienti di base per una storia interessante ci sono tutti: una difficoltà di partenza, un animale esotico, un bambino un po' solo, una mamma che non c'è, un padre affettuoso, un'anziana un po' originale, un'antagonista all'acqua di rose e sullo sfondo un quartiere tranquillo, e una scuola qualsiasi.
Come accade spesso, a trasformare una storia interessante in qualcosa di più interviene il guizzo di chi quegli ingredienti li compone ad arte.
Christine Nöstlinger qui più che altrove è proprio sulla composizione che lavora, ovvero sulla struttura narrativa che diventa così essa stessa una protagonista a tutti gli effetti. Già solo le prime righe e poi le prime pagine sono un 'gancio' irresistibile: Una volta ci sarà un pinguino che non saprà di essere un pinguino. Accadrà tra due o tre anni. A seguire, la Nöstlinger snocciola i nove (in realtà sono sette) indizi che debbono contribuire a schiarire il quadro d'insieme e che rappresentano la mappa di come orientarsi nel corso della narrazione, senza doversi sorbire lunghe spiegazioni sul perché e percome.
Si inizia così, dritti dentro le cose che succedono, con un bel verbo al futuro, per accendere la curiosità del lettore: Accadrà un giorno di primavera, tiepido e sereno. Emanuel sarà con suo padre a fare colazione. La prozia Alexa ha già fatto colazione prima, perché lei si alza di buon'ora.
Per tutto il racconto, solo di rado si incontrano approfondimenti psicologici sui personaggi, li conosciamo molto meglio attraverso quello che dicono - per la verità non moltissimo - o quello che fanno. Oppure a loro viene dedicato un capitolo a sé che in qualche modo contribuisce a dare loro spessore e a trovare il senso nelle cose che accadono; tanto per citarne alcuni: Tutta la storia della prozia Alexa, oppure La storia di Emanuel e dei ricordi. A questi si aggiungono un paio di capitoletti 'funzionali' a chiarire l'arrivo della gatta molto grassa e molto vecchia: una sorta di esilarante cameo 'in crescendo' in un storia già bella buffa di suo. Tutto questo contribuisce a spezzare una eventuale monotonia di contesto e di ritmo del racconto, con consegeunte lieve e salutare spaesamento da parte di chi legge, al solo scopo di tenerlo allegro e vigile.
In tutto questo saltare di qua e di là, andare e venire dal futuro al passato anche remoto, entrare e uscire dalla storia con il fine di condividerne la struttura, non debbono sfuggire una sequenza di piccole perle di saggezza che la Nöstlinger dissemina lungo il cammino e che si distinguono dal resto perché il tono con cui vengono scritte, ma sarebbe più corretto usare dette, perché davvero sembra di sentire una voce bassa fuoricampo che pronuncia cose del tipo: ma quando le storie vengono raccontate passano per le persone che le raccontano... oppure la già citata Le storie passano anche attraverso le persone che ascoltano, oppure un lavoro ben fatto fa sorridere... oppure ancora le persone tristi non concludono niente. Si percepisce davvero come la voce di un amico che ti vuole svelare, e solo a te, qualcosa di importante. 
Confortevole sensazione.
Come se non bastasse, la Nöstlinger che per un centinaio di pagine ci ha tenuti legati a una storia che richiede una buona dose di 'sospensione dell'incredulità', decide di offrire ai suoi lettori ben tre finali differenti, ancora una volta creando un gancio relazionale forte fra chi scrive e chi legge, come a dire: "mi fido di te, per chiudere la storia, scegli quello che più ti convince!"
A onor del merito, sebbene tutto questo piacevole e intelligente lavorio per tenere attaccato alla pagina il proprio lettore sia frutto di un modo di scrivere che era di gran moda intorno agli anni Ottanta (Le storie della storia del pinguino risale al 1978), tuttavia la vicenda dell'arrivo del pinguino a casa dei Bierbauer è anche un pretesto per andare a guardare più in profondità un bel po' di cose sull'amore e le sue declinazioni. D'altronde è la Nöstlinger a scrivere, non uno qualsiasi. 
Evviva!
 
Carla


Noterella al margine: Di questo libro esiste un'edizione tedesca di Beltz&Gelberg con copertina di Axel Scheffler che già da sola...

 

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