LA CICALA E LA PICCOLA FORMICA dalla favola di Esopo, Božidar Stanišić, Dušan Kállay,
Bohem press, 2011
"'Oh, il mondo è diventato bianco!' si stupì Canzone, la cicala. Sporse una zampina da sotto una foglia secca di Acacia e tastò cautamente la neve caduta. 'Brrr! Chi sei?' Il freddo biancore taceva.
'Questa è neve' tossicchiò la foglia sotto il bianco peso. ' Ma io amo il sole e il caldo' disse Canzone'..."
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)
Un'altra cicala, come da sempre tutte le cicale, si è fatta cogliere di sorpresa dal freddo e dall'inverno. Prende il suo violino e si mette in cerca di un rifugio al caldo. Ma, secondo Esopo, per lei che ha cantato tutta l'estate, senza lavorare duramente per raccogliere le scorte per l'inverno, non c'è possibilità di sopravvivenza: se nel tempo estivo cantavi, nell'inverno non ti resta che ballare. questo è il tuo destino.
La cicala di Esopo non ha una sua seconda possibilità.

Nell'ultima casetta del villaggio, però, c'è una festa. Cicala, sbirciando dalla finestra, vede infatti una grande torta: una festa di compleanno di piccole formiche.
Bussa alla porta, e...
"...la porta si aprì. Qualcuno la tirò dentro."
Ecco, ci siamo: una seconda possibilità. Una circostanza inaspettata, un finale non previsto, un destino aperto. Non tutto è prestabilito.
Come in molti dei libri di Bohem press ci troviamo di fronte a una storia costruita sulle buone pratiche e sui buoni sentimenti. Entrambi, troppo spesso, messi a margine delle nostre esistenze.
Spiegare ad un bambino, attraverso questa favola 'rivisitata', come ogni essere abbia diritto di avere un proprio ruolo e un proprio posto nel mondo è cosa giusta e meritevole. E riuscire a spiegare loro che forse sono proprio i più piccoli, gli indifesi, i bambini come loro, quelli che per primi hanno sensibilità e capacità per poter invertire la direzione che ha preso il mondo e per poter vedere le cose secondo nuove prospettive è altrattanto meritorio.
Ma farlo attraverso una rilettura di un testo così paradigmatico e con delle immagini così fantasmagoriche, piene di colori e movimento, di un maestro indiscusso e caposaldo dell'illustrazione, quale è Dušan Kállay, rappresenta un quid ancora ulteriore, un valore aggiunto, che il libro porta in sé.
E, onore al merito, condivido quanto da sempre si legge sulle loro copertine: E' un libro Bohem!
Carla
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