lunedì 15 gennaio 2018

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


LA GRANDE ILLUSION

La casa degli oggetti scomparsi, B.B. Cronin (trad. Sara Ragusa)
Terre di Mezzo, 2017


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"Oggi il nonno ha promesso di portare i nipotini al parco.
Ma ha bisogno di un po' di aiuto per prepararsi.
Perché ha perso alcune cose.
Nel soggiorno verde ci sono cuscini, chiavi, candelabri e due calze.
Dove sono le calze del nonno?"


Il nonno vive in una casa grandissima e davvero piena di oggetti che si accatastano alla rinfusa. I due nipotini - un bambino e una bambina - sono piuttosto sconcertati all'idea di dover setacciare stanza dopo stanza per trovare i molti oggetti di cui il nonno ha bisogno per la sua passeggiata al parco. Nel soggiorno verde si nascondono i calzettoni, nella cucina rossa le scarpe, nel bagno giallo la dentiera...
A ogni stanza, tuttavia, i due bambini ricominciano la perlustrazione attenta di ogni più remoto angolino; vanno su e giù, entrano da botole in soffitta, si spingono sulle mensole in cucina e rovistano dietro ogni sportello, tornano anche sui loro passi, in cerca di oggetti quasi introvabili. 


Ciò nonostante, pezzo dopo pezzo, il nonno ottiene ciò di cui ha bisogno, sebbene, colpevolmente lo vediamo sottrarsi alla ricerca coi nipotini, delegando loro ogni fatica. Sprofondato in poltrona, sdraiato nella vasca da bagno, nascosto dietro un giornale, assorto nel guardare il panorama, questo nonno non ce la conta giusta. Nel lettore nasce spontaneo il sospetto che tutto questo chiedere e ancora chiedere sia solo una scappatoia per non prestare fede alla promessa fatta: oggi vi porto al parco!
E, visto il finale, per i più maliziosi il sospetto diventa quasi una certezza.

Un nonno che tanto ricorda quello rodariano che, complice una memoria non proprio brillante e una scarsa attenzione per il nipote, faceva correre il tempo A sbagliar le storie. Qui l'ambiguità di fondo non permette di dire che il nonno stia ciurlando nel manico, ma a ogni buon conto lo si può inferire.
La pazienza di quei due nipoti viene messa alla prova al pari di quella del lettore che si trova davanti un libro cerca-trova di insolita fattura e di qualità eccellente.

Cronin, irlandese a Brooklyn e collaboratore con il NYTimes e il New Yorker, che con questo titolo ha visto nel 2016 la Gold Medal conferitagli dalla Society of Illustrators, sullo schema consueto per questa tipologia di libro-gioco, innesta un paio di novità interessanti che lo rendono un libro superiore alla media.


La prima: il registro cromatico. La seconda: la complessità del contesto.
Il contesto, ovvero il tessuto delle singole tavole che si avvicendano, è molto diverso dalle consuetudini di libri del genere. Non c'è il motivo astratto che si ripete come un pattern in cui bisogna saper cogliere il dettaglio, e quindi concentrarsi sulla forma e sulla sua anomalia. Non c'è la figura nascosta abilmente dietro altre parti del disegno. A bene vedere, ci sono entrambe, laddove gli oggetti da cercare, in un mare di verde o di blu o di arancio, sono camuffati entro forme simili che illudono l'occhio in continuazione.
Per fare un esempio: nella pagina in cui la missione è ritrovare gli occhiali, ci sono cerchietti ovunque, siano essi cornici vuote, o colli di decine di stivali accatastati. Le righe dei calzettoni si confondono con le striature del legno.
La sigla personale sta però nel susseguirsi di pagine monocrome (a ogni colore corrisponde di fatto un ambiente diverso della casa) con una singola dominante, ovvero la paletta cromatica che passa dal magenta al giallo, dal viola al verde acceso, spesso con un preciso nesso di senso (l'arancio per il tramonto, il verde per la serra, il marrone per la soffitta). 

 
Tutti i colori sono saturi, accesi, circostanza questa che lo rende davvero un cerca/trova 'eccentrico' e unico nel suo genere.
L'altro elemento cui si accennava è la complessità del contesto. Definire la casa del nonno una villetta sottosopra è un eufemismo: cosa che rende il lavoro dello sguardo indagatore lungo e faticoso e perennemente distratto da arnesi insoliti o fuori luogo, da continui giochi illusivi e particolari comici.
Per trovare il papillon, a parte la presbiopia corretta da lenti adatte, sono stati necessari almeno 7 minuti di intenso setacciamento dell'intrigo di oggetti che il nonno (un disposofobico?) ha accumulato nel suo studio rosa/grigio. Per non parlare della dentiera nel bagno giallo. Accanto a una certa confusione diffusa, Cronin si diverte a creare piccoli divertissements: animaletti qui e là, arredi in miniatura, collezioni di oggetti insoliti quali pneumatici o casette per gli uccelli, cornici o stivali sempre rigorosamente fuori posto.


Va detto, a onor del vero, che se da un lato Cronin fornisce senza sbandierarli una serie di tips utili, dall'altro si permette anche una serie di giochi di illusione ulteriori con il lettore, attraverso l'uso di specchi, o facendolo ritornare impunemente su tavole già scandagliate.
Anche lui con i suoi lettori è un po' affettuoso e un po' senza pietà, come quel nonno che rincalza le coperte a quei poveri nipotini che al parco non li ha mai portati...


Carla




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