giovedì 4 aprile 2024

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

OMAGGIO A POE

Ha un incipit da manuale ‘The Folio Club’, che Guido Sgardoli firma per i tipi della De Agostini:
siamo palesemente messi di fronte alla scena di un delitto, di cui non solo non si conosce il colpevole, ma nemmeno la vittima. Entriamo così immediatamente nell’atmosfera del mistery, con una galleria di personaggi ambigui e un’ambientazione cupa e nebbiosa quanto basta per far sprofondare lettrici e lettori nell’inquietudine.
Siamo in Svizzera, sulle sponde di un lago dalle acque oscure, in un collegio esclusivo per rampolli di famiglie altolocate; a raccontarci la storia è il protagonista, Niccolò, arrivato in quella scuola dopo l’ultima espulsione da un altro istituto. Adolescente più che benestante, con genitori tanto importanti quanto assenti, dedito alle risse e poco incline allo studio. Sbarca al Trinity Lyceum come ultima spiaggia del suo accidentato percorso scolastico, anche perché Jacopo, un suo amico, è alunno di tale struttura. Quello che colpisce subito il nuovo arrivato è la presenza di un club esclusivo, il Folio Club, di cui Jacopo fa parte, creato da alcuni ragazzi e ragazze, capeggiati da un certo Duccio, in arte Byron. Ogni partecipante ha un nome segreto, ispirato al mondo letterario e in particolare a Edgar Allan Poe.
Tutto il romanzo ruota intorno al rapporto fra Niccolò e Duccio, un vero potente antieroe, affascinante, perverso e ambiguo, mentre il nostro protagonista è un personaggio più fragile, attratto e respinto nello stesso tempo dalle atmosfere gotiche di questo club esclusivo. Le loro serate clandestine prevedono ‘sballi’ da alcol e stupefacenti, ma non escludono duelli all’arma bianca e occasionalmente furti nelle chiese. Gli adepti di Byron, fra cui spicca Elena-Ligeia, di cui Duccio s’innamora, sono dieci, perché l’undicesimo è morto suicida. Per questo, e per affermare il proprio potere sul gruppo, Duccio vuole convincere Niccolò a farvi parte.
In un gioco di seduzione e di ricatti, in cui è coinvolto anche l’amico Jacopo, i due ragazzi si attraggono e si respingono, fino a una notte fatale in cui Duccio scompare.
Niccolò e altri ragazzi cominciano a indagare, mentre emergono gli aspetti più oscuri, e più squallidi, della vita di Byron, dedito al gioco e pieno di debiti.
Il suo potere di manipolazione prosegue anche dopo la sua scomparsa e i partecipanti del gruppo sono poco inclini a raccontare i segreti che condividono. La verità emergerà faticosamente e dolorosamente, mettendo a nudo fragilità e debolezze di ciascuno.
Si tratta, infatti, di adolescenti con le tipiche incertezze dell’età, con la ricerca del rischio, il piacere della sfida che li accomuna tutti; ‘superare i limiti’, sine fine sumus, sembra essere un patto programmatico, che qui prende corpo con eccessi conditi di citazioni in latino e del culto di Poe.
Le atmosfere notturne e nebbiose del romanzo riflettono perfettamente il senso di pericolo che si insinua nei lettori. I riferimenti al Maestro dell’horror sono tanti e voluti, a partire dal titolo stesso; perfino il punch and honey, di cui si inebriano gli adepti del club, è ripreso dalla vita dell’autore americano.
Non tutti coglieranno l’accuratezza delle citazioni e la raffinatezza dello stile di Sgardoli; in ogni caso, consiglio caldamente questa lettura, dotta e conturbante allo stesso tempo, a lettrici e lettori attratti dalle atmosfere gotiche, a partire dai quattordici anni.

Eleonora

“The Folio Club”, G. Sgardoli, De Agostini 2024





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