LA PERMEABILITA' DEI MONDI
orecchio acerbo 2023
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)
"'Ciao' dice Coniglio. 'Ti sei fatto male?' 'No' risponde Nino, 'il terreno è molto soffice.'
Coniglio invita Nino a prendere il tè a casa sua.
Coniglio ha una famiglia numerosa
ma a quest’ora dormono tutti.
'Tu vivi in una casa di umani?' chiede Scoiattolo che abita più in alto, sull’albero.
'Sì, risponde Nino, in paese.'"
La cosa che è appena successa è che Nino, un peluche di orso in giacca rossa, sciarpa di lana e blue jeans, è caduto inavvertitamente (?) dal passeggino del suo bambino. Il piccolo Simone sta dormendo e i suoi genitori sono con il naso per aria per ammirare il bosco che stanno attraversando. Nessuno di loro si è accorto che Nino è per terra.
Solo Coniglio, visto che il fatto è accaduto davanti al buco della sua tana, lo ha notato e così corre in suo soccorso. Il peluche non si è fatto male ed è ben contento del tè e della torta che gli vengono offerti.
Su quello stesso albero, che tra le radici ospita la casa di Coniglio, abita anche Scoiattolo. Sceso per conoscere Nino, non perde tempo e lo invita anche a casa sua, con una vista ben più panoramica di quella di Coniglio.
Tutta piena di provviste, la casa di Scoiattolo offre una bella visuale sul bosco ed è proprio su uno dei rami più alti che Nino fa la conoscenza delle cinciallegre che lo portano - di ramo in ramo - fino al limitare del bosco, dove Nino può vedere da lontano il villaggio dove vive e nel frattempo rendersi conto che si sta facendo notte e lui su quel ramo è rimasto da solo.
Tornare a casa potrebbe essere pericoloso, meglio allora accettare l'invito della volpe che silenziosamente lo conduce attraverso il bosco: le ne è la custode notturna.
Quando, sul far dell'alba, minaccia di piovere, lei - piena di premure - lo riporta da Coniglio dove Nino finisce la notte tra i coniglietti sotto le coperte.
Pronto e riposato, il mattino dopo si fa ritrovare dal piccolo Simone che, felicissimo lo riabbraccia e se lo stringe al collo.
Quale occasione migliore per Nino di raccontare all'orecchio di Simone la sua meravigliosa avventura?
Finale a sorpresa.
Questo albo di piccolo formato, per mani adatte, fa parte della bibliografia più recente di Brouillard, per intenderci quella con una più forte impronta narrativa.
Contiene in sé alcuni delle costanti della poetica di questa autrice belga.
Proviamo a elencarle.
Il tema della natura, il tema della piccola comunità di animali molto accogliente, il tema della casa e dell'abitare, il tema della scoperta e dell'avventura, il tema della permeabilità dei mondi.
Natura: non c'è libro di questa autrice dove la natura sia in secondo piano. Lei stessa lo dichiara: non potrei immaginare me stessa al di fuori di questo contesto, ne sono parte. Fin dalla sua infanzia per arrivare a tutt'oggi, Anne Brouillard ha sempre cercato di circondarsi di boschi, corsi d'acqua, laghetti e foreste (quelle svedesi sono le sue preferite), anche se durante i suoi studi ha vissuto a Bruxelles, quando ha dovuto pensare a un luogo che sentisse come casa, ha scelto di tornare vicino agli alberi.
La piccola comunità è di nuovo qualcosa che appartiene al suo dna: è lei stessa a raccontarlo e a fare costante riferimento alla letteratura svedese, in particolare a Tove Jansson con i suoi Mumin. Fin da bambina ha sentito forte la sensazione di essere parte di una comunità allargata in cui animali, oggetti, e persone sono in relazione emotiva forte. Infatti, spesso e volentieri nei suoi libri esistono microcosmi in cui agiscono animali parlanti che hanno come obiettivo quello di creare armonia.
Il tema della casa e dell'abitare è forse la questione che più trasversalmente Brouillard riesce a infilare in ogni storia che racconta. Qui, anche se non dichiaratamente, Nino, in quasi tutto il suo avventuroso viaggio nel bosco, attraversa le case degli animali che incontra e tutti hanno piacere di condividere con lui questo spazio personale. E anche il finale, nel suo silenzio eloquente, a una casa, e al suo significato più profondo, fa riferimento. Brouillard si diverte e cura con grande passione il disegno di ognuno di questi luoghi. E questo lo si percepisce fin dal primo sguardo.
Scoperta e avventura, come temi narrativi, sono arrivati in una fase più recente, tuttavia fin dal principio (di nuovo fin dalla sua infanzia) Brouillard li considera il modo per lei più naturale di esperire la realtà e il mondo circostante.
La permeabilità dei mondi. Ecco questo forse rappresenta un po' la summa di quanto detto finora. Qui, in modo molto esplicito, Brouillard ci dice che tra realtà e immaginazione il confine è labile e forse addirittura non esiste.
Guardarsi, sorridersi e riconoscersi - animali del bosco e bambino con peluche - attraverso un unico diaframma, invisibile di fatto, ossia una vetrata. Troppo poco perché non siano tra loro comunicanti.
Ecco. A mio parere è questa la chiave di quanto da trent'anni a questa parte Brouillard sta dicendo a grandi e piccoli.
Insieme a molti altri, anche io le credo.
Carla
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