L'ETÀ D'ORO
Lena, Trille e il
mare, Maria Parr (trad. Lucia Barni)
Beisler Editore 2017
NARRATIVA PER GRANDI
(dai 10 anni)
"Pensai alle
mille volte che c'eravamo rifugiati laggiù a chiacchierare di tutte
le cose possibili e immaginabili. Adesso eravamo entrambi muti.
Ascoltavamo lo sciabordio sotto il peschereccio alle prese con i
nostri pensieri, mentre lentamente l'oscurità si portava via tutto
ciò che restava del giorno."
Sono nascosti sotto
coperta nel vecchio peschereccio del nonno di Trille, ormeggiato in
porto. Lena ha appena sparato con un fucile ad aria compressa a
un'ombra che si aggirava intorno al pollaio. Purtroppo non era la
volpe, ma il padre di Trille.
E' l'inverno di un anno
pieno di novità a Martinfranta.
Tutto prende l'avvio da
un'estate. Un'estate alla grande per Lena che ha un papà tutto
nuovo, con il quale lei e sua madre hanno appena trascorso delle
meravigliose vacanze a Creta.
Lena irrompe nella
tranquillità del fiordo con un tuffo nell'acqua gelata e tutto
sembra essere come prima. Lei è il solito tornado, Trille è il suo
migliore e devoto amico con cui condivide ogni pensiero e ogni
progetto
A Martinfranta, però,
qualcosa sta cambiando. Con l'arrivo di una famiglia olandese che va
ad abitare nella casa di Jon a Colle Ripido, tra i due amici di
sempre si affaccia qualcun altro: tra i nuovi inquilini della casa di
Jon c'è anche una ragazzina che trafigge il cuore di Trille,
Birgitte.
Ora a lavorare alla
zattera di Lena c'è anche lei, ma il varo rocambolesco la allontana
temporaneamente, con una certa soddisfazione da parte di qualcuno....
Lena, Trille e il nonno per un breve momento ricostituiscono così la
'squadra' di sempre.
E a proposito di
squadra, è l'autunno a riservare a Lena una ulteriore sorpresa. Con
il cambio di allenatore, Lena perde il suo posto in porta nella
squadra maschile per conquistarne uno in quella femminile della
città.
Altra rabbia, per Lena.
E poi soddisfazioni. Le sorprese arrivano anche per Trille: un nuovo
fratello e una inaspettata passione per il piano. Per amore si può
imparare a suonare Per Elisa, per esempio.
L'inverno porta con sé
cupezza, cattivo tempo, una volpe e un sacco di guai al nonno. E un
atto di eroismo da parte di Trille.
Con la primavera il
gelo si stempera, il ghiaccio si scioglie e sotto si vede un mondo
tutto nuovo...
Quando si chiude
l'ultima pagina di questo libro di Maria Parr il mondo che abbiamo
davanti è davvero tutto nuovo. Nuovo rispetto a quello delle prime
pagine, quanto meno.
E' quel mondo tutto
nuovo che ogni bambina e ogni bambino sperimentano al finire della
loro infanzia. Che - almeno in letteratura - arriva sempre dopo
l'estate. A un certo punto, quando meno te lo aspetti, l'età d'oro -
quella che fa credere che tutto sia per sempre, che fa sentire
onnipotente per fare tuffi dal molo, o attraversare in zattera la
rotta del traghetto - sparisce d'incanto e l'infanzia è andata.
L'estate, l'ultima estate da bambini (Beatrice Masini la chiama
Estate gigante, Wu Ming 4 l'ha meravigliosamente raccontata in
Piccolo regno, nel film Stand by me, altra estate di passaggio, il
sottotitolo non lascia dubbi...), è un tempo di felicità
inconsapevole. Poi arriva una brezza diversa che si percepisce prima
con la pelle e, solo molto tempo dopo, con la testa.
Questo è quello che
accade ai due protagonisti: Lena e Trille. Maria Parr con la sua
penna felice e la sua anima sensibile, attenta e memore, muove i fili
di una storia di crescita. Continuano a esserci gli scherzi, le
follie, le impulsività di Lena, ma si assiste anche alla sua
maturazione, alla sempre maggiore consapevolezza che ha di sé, alla
sua cura affettuosa nei confronti del vecchio nonno di Trille, o
verso il timido Isak. Traccia un nuovo profilo della sua grande
amicizia. Lena impara anche a stare in silenzio e a stare da sola e a
credere in sé.
Trille, dal canto suo,
comincia a considerare l'amore, la propria autonomia rispetto agli
altri, tocca con mano la finitezza degli adulti che invecchiano, ne
ridisegna i contorni che non sono più quelli del mito. E anche lui
impara a stare in silenzio e a stare da solo e a credere in sé.
Nella vita vera, questo
passaggio a volte può essere tranquillo, a volte doloroso, ma sempre
necessario.
Necessario almeno
quanto il leggere questo bellissimo libro.
Carla
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