venerdì 4 luglio 2025

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

LA GRANDE DOMANDA 

Troppo lunga, Nikola Huppertz, Regina Kehn, (trad. Claudia Valentini) 
Emons raga 2025 


NARRATIVA PER GRANDI (dai 12 anni) 

"'E tu che hai fatto oggi?' mi ha chiesto a un certo punto papà, non trovando più nulla da dire su Malve. Io mi sono stretta nelle spalle. Ho ripensato a Joël e alla Carina, al signor Krekeler che deve sforzarsi di andare a fare jogging (forse), a Snow che mi ha tirato in bici per otto chilometri lungo il canale, con una piccola pausa in mezzo in cui ci siamo seduti sulla riva e io per ringraziarlo gli ho sussurrato delle storie nell'orecchio appuntito e gli ho accarezzato il pelo morbidissimo che ha sotto il muso, e ho subito capito che mamma e papà non avrebbero saputo che farsene di questo racconto." 

Genitorialità consapevole, medico lui, insegnante lei, una sorella maggiore, Malve, sorella maggiore perfetta ed egocentrata, ora alle soglie della maturità, ma con tutt'altro in testa che mettersi sui libri a studiare. Per ora è attratta dalla meditazione, ma non durerà. 
Questo è il piccolo nucleo familiare di Magali Weill, tredicenne piuttosto alta (con la sua statura, 1.82, si colloca al 97esimo percentile) e piuttosto convinta che con questa statura esagerata nessuno avrà mai il coraggio di innamorarsi di lei, figuriamoci di baciarla, magari mettendosi in punta di piedi o, peggio, chiedendole di chinarsi per essere raggiunta... 
I suoi le hanno appena regalato un diario perché ci scriva di sé. Ma lei decide che quel diario è molto più utile per annotare tutto quello che le succede intorno: le vite degli altri.
Magali capovolge lo sguardo e sulle pagine riporta, giorno dopo giorno, quello che accade all'interno della sua piccola comunità condominiale. A parte le litigate tra genitori e figlia maggiore, Magali racconta delle sue passeggiate con Snow, l'husky dei vicini che per lui non hanno mai tempo, visti gli innumerevoli marmocchi che zampettano per casa. 
Magali racconta del suo elegantissimo vicino di casa che, novantottenne, ha ancora voglia di fare jogging ogni mattina. 
Magali racconta del suo amore nascosto per il suo vicino sedicenne, Joël, che non la degna di uno sguardo e trova solo il tempo di litigare sempre e solo in francese, con sua madre che, a sua volta con i gessetti, decora ad arte i marciapiedi intorno al palazzo. 
Questa routine che si ripete grossomodo ogni giorno con poche varianti si inceppa quando il signor Krekeler decide che è arrivato il momento di smettere di fare passeggiate salutari e incominciare a prepararsi alla morte (98 sei fürs Leben zu Lang, così in tedesco, da cui il titolo del libro). 
Con l'eleganza e il garbo di sempre convoca la sua famiglia, ovvero quel che ne resta: suo figlio Louis (tante compagne, molti figli e attualmente abitante in una comune) e il di lui figlio, ossia il nipote del signor Krekeler: Kieran, da adesso in poi KK, poco meno di un metro e sessanta, mingherlino e tutto cerotti. Louis ha il compito di ubbidire al padre in tutto e per tutto, con lo scopo di mettere ordine tra carte e oggetti, prima della prossima dipartita del vecchio. KK invece deve fare solo il nipote. E lo fa magnificamente. 
Questa è la cronaca di un paio di settimane di vita (e di morte) di tutta questa gente: dal 29 marzo al 12 aprile: una settimana di Pasqua indimenticabile. 

Andrebbe letto e poi riletto. Oppure andrebbe ascoltato e poi letto, oppure letto e poi ascoltato. La cosa necessaria da fare è entrarci più e più volte dentro per poterne apprezzare le tante qualità - dalla sceneggiatura - così ben costruita in cui si incastrano a perfezione le molte singole vicende: un piccolo capolavoro di cesello, come spesso sono le storie condominiali - alla scrittura garbata ed elegante che va - tra filosofia e vita di tutti i giorni - a passo sicuro. 
Ogni tanto ci si commuove e ogni tanto si sorride. 
Nonostante il libro abbia un titolo che fa l'occhiolino ai turbamenti di un'adolescente che non ha fatto pace con il suo corpo e la sua crescita, mette nero su bianco anche qualcosa di molto più universale, passeggiando tra grandi domande, grandissime domande. 
In questo l'originale tedesco gioca di più sull'ambiguità di questa lunghezza... le gambe di Magali o la vita del vecchio Krekeler? 
Torniamo alle domande. 
Una su tutte: qual è il senso della vita? Troviamolo e poi possiamo morire con dignità. La grande questione è lì che si affaccia nel momento in cui il signor Krekeler decide che basta: tocca prendere in considerazione l'idea di andarsene. Come ci si deve comportare di fronte alla morte? O per meglio dire, come ci si può organizzare per accettare l'evento con la necessaria naturalezza e dignità? E per chi resta? Quali sono i pensieri che chi vive si vede balenare in testa? Visto che la morte è qualcosa che inevitabilmente a un certo punto busserà alla porta, come ci si può organizzare per non farsi trovare impreparati, ossia quali sono le cose da fare per potersi dire al momento di aver vissuto una vita degna di questo nome? In fondo, la morte non è forse l'ultimo pezzetto della vita? Sì, lo è! 
Tra Seneca e i trenini di legno; tra Rimbaud e le uova da dipingere; tra Stravinskij e le tute da ginnastica; tra Uchermann e il verde pallido di una cameretta è un continuo e piacevolissimo rimbalzo tra la vita vera, quella apparentemente fatta di poco o niente, tra la quotidianità e i massimi sistemi. 
Uno dei libri sulla Grande Domanda, citando Elrbruch, più belli e intelligenti che mi sia capitato di leggere. 

Carla

mercoledì 2 luglio 2025

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

A QUATTRO A QUATTRO 


Escono quattro alla volta queste piccole storie di Pension Lepic per la Collana Parole per Posta. 
È da poco arrivata in libreria la seconda quartina: La tovaglia bianca di Françoise Legendre, Colla e io di Mathis, Charly di Sarah Turoche-Dromery e Pensa a mangiare! di Mikaël Ollivier. 
I titoli sono mutuati dalla Collection Petite Poche dell’editore francese Thierry Magnier e propone dei brevissimi racconti, da leggersi in meno di quindici minuti. Sono stampati in un (piccolo) formato che gli consente di essere inseriti in una normale busta da lettera: l’invito infatti è quello di condividerli una volta letti e le ultime pagine sono predisposte per tracciare il viaggio che ogni storia farà, di lettore in lettore.


Le copertine sono bellissime (e molto diverse da quelle francesi): per la prima quartina, firmate da Katy Couprie, per la seconda quartina da Tiziana Romanin la quale ha pensato bene di collegarle in un unico disegno che tiene insieme i quattro titoli, suggerendo l’idea che le storie sono sempre tutte tessute insieme in un unico grande affresco che è quello dell’esperienza di vivere. 
Allora proviamo a seguire questo affresco. 
E cominciamo dalla storia di una tovaglia. Siamo nel 1910 e Jeanne sta ricamando un tessuto per confezionare la tovaglia del matrimonio della nipote Anne. I capitoli seguono gli anni, la storia e la Storia, passando di generazione in generazione, di guerra in guerra fino a tornare a Jeanne, una piccola Jeanne che nel 2014, dopo 70 anni e 4 generazioni ascolterà la storia di quella tovaglia che nella sua trama e nel suo ordito ha trattenuto le vite e gli eventi, ed è arrivata fino a lei. Poiché da questa parte del mondo siamo abituati a far scorrere la lettura da sinistra verso desta pure quando leggiamo le immagini, arriviamo a raccontare la seconda copertina. 
Qui troviamo una volpe immobile, rannicchiata sulla riva di quello che potrebbe sembrare un corso d’acqua, ed è la volpe che Lucas e il suo fratellino Colla (così soprannominato perché, come spesso accade, non si scolla mai dal fratellone più grande) incontreranno durante una passeggiata. La volpe effettivamente è morta stecchita già preda di mosche voraci. Dunque è una storia di fratellanza, di infanzie che si tengono allacciate per far fronte ad eventi più grandi di loro, ché quando la vita non scorre proprio liscia c’è bisogno di coraggio. 
La leggerezza della scrittura di Mathis dà a Lucas e a Colla la capacità di guardare la vita così com’è, di attraversarla pure quando le risposte non ci sono, e di incrociare le dita quando pare che…dai, potrebbe funzionare. 
Continuiamo a seguire l’affresco in senso orario e arriviamo alla terza copertina che raffigura due uccelli in volo tra cielo e terra, insieme e liberi. Il titolo è Charly . Il narratore è Sam, un ragazzino che per questa estate sta lavorando alla pensione estiva della sua famiglia. Tutto scorre come sempre, i soliti anziani ospiti rendono le sue giornate abbastanza routinarie ma va molto meglio quando, insieme a dei nuovi ospiti - la famiglia Dupont - arriverà Charly, un ragazzino della sua stessa età con il quale scoprirà di condividere davvero tante passioni: i Lego, Dungeons & Dragon, le passeggiate nella natura estrema. Le giornate passano piacevolmente, la condivisione crea una bella e sincera amicizia… peccato che le apparenze a volte ingannino, e i pregiudizi pure! Alla partenza dei Dupont, Sam farà una scoperta che lo obbligherà a rivedere la sua visione del mondo…e ne sarà capace. 
La quarta copertina raffigura una bambina seduta coi gomiti sulle ginocchia e il mento poggiato sulle mani: osserva e pensa. È Emma che pensa al nonno che è stato appena calato in una grande buca. E la domanda si impone imperiosa e grande: ma che si vive a fare se poi bisogna morire? Il padre, la madre, la maestra, la nonna, tutti saranno interrogati, e l’indagine esistenziale della piccola Emma non si placherà con nessuna delle risposte che gli adulti proveranno a formulare. 
Emma pensa e domanda, gli adulti sono sfiniti, le loro occhiaie si fanno sempre più visibili; le diverse risposte vengono vagliate, messe a confronto, generano altre domande. Ma Emma pensa e osserva, e un giorno di pioggia, quando un arcobaleno appare per poi scomparire, la piccola grande pensatrice riuscirà a chiudere il cerchio dei suoi pensieri. 
Negli otto racconti fin qui pubblicati troviamo sempre storie di grandi domande, di infanzie colte in frangenti che rivelano la loro forza fragile e salda al tempo stesso, la capacità indomita di fare esperienza della vita e di costruire autonomamente senso e significato, di non dare niente per scontato: è questo che fa di questa collana una miniera di piccole perle. 


Ne leggiamo di ancor più belle nella prima quartina pubblicata nel 2024: Vedi alla voce felicità di Mathis, Appena un tocco di Hanno, Il grande mistero di Mikaël Ollivier, e L’uomo senza un orecchio, una storiella che pare fare eccezione: nessuna infanzia a raccontare ma un uomo burlone a cui manca un orecchio e che per tutta la vita, alle domande dei conoscenti sul come e perché di orecchie ne ha una sola, risponderà ogni volta con una storia diversa, avventurosa e incredibile ogni volta di più. 
La firma è di Jean-Claude Mourlevat, che conosciamo per la grande capacità immaginativa e per lo spirito ironico e burlone di uno che di clownerie ne sa un bel po’. 
Allora ci affidiamo a queste brevi storie di Parole per Posta confidando nel fatto che ci faranno pensare e sorridere (che è il modo più interessante di attraversare i giorni), e che potranno viaggiare e contagiare da vicino e da lontano senza grossi limiti di età, da 8 a 108 anni. 

Patrizia 

La tovaglia bianca di Françoise Legendre, trad. Livia Rocchi, Pension Lepic, 2025 Colla e io di Mathis, trad. Livia Rocchi, Pension Lepic 2025 
Charly di Sarah Turoche-Dromery, trad. Ettore Malotti, Pension Lepic 2025 
Pensa a mangiare! di Mikaël Ollivier, trad. Angelo Petrosino, Pension Lepic 2025