UNA CRESTA DA IROCHESE
Christine Nöstlinger è un’autrice molto presente nei cataloghi di grandi editori italiani: da Salani e Piemme, da Bompiani a Fabbri, in molti hanno tradotto i suoi testi, soprattutto negli anni ‘90. D’altra parte è un’autrice dal valore incontestabile, riconosciutole con l’Hans Christian Andersen Award nel 1984 e con l’Astrid Lindgren Memorial Award nel 2003; recentemente, La Nuova Frontiera ha saggiamente iniziato l’impresa di ripubblicazione di testi con nuove traduzioni: nel 2020 ‘Rosa Riedl, fantasma custode’, nel 2021 le ‘Storia delle storie di pinguino’,quest’anno ‘Il lunedì è tutta un’altra storia’. Tutti con la traduzione di Anna Patrucco Becchi.
In questa storia, datata nella versione originale 1984, la protagonista è una bambina, Kathi, figlia di genitori separati, che dedica il lunedì alla nonna paterna, soprannominata Lady, decisamente giovanile e originale. A differenza della mamma, Lady riesce a comprendere bene cosa si agita nella testa della piccola Kathi, che frequenta la terza e già colleziona pesanti inimicizie. Il pragmatismo e l’anticonvenzionalità di Lady fanno sì, ad esempio, che le liti con Erich ed Erika finiscano in una bolla di sapone.
Lady ha un fidanzato, Georg, che è un bravissimo cuoco e allieta le serate del lunedì con deliziose cenette. Purtroppo questo piacevole tran tran si arresta di fronte ad un’invasione di pidocchi, che l’occhio acuto di Lady individua nella folta capigliatura di riccioli neri di Kathi. Oltre a dosi massicce di shampoo medicato, è necessario tagliare i capelli; non dovrebbe esserci problema, considerando che Lady fa la parrucchiera; ma Kathi vuole un taglio specialissimo, che ha visto su una rivista: una cresta in mezzo al cranio, colorata in rosa, verde e viola. Una vera pettinatura punk, il cui significato è del tutto oscuro, e soprattutto irrilevante, per una bambina della sua età.
Per testare la reazione dei bambini, Kathi va al parco giochi, dove attira la loro curiosità, mentre cresce lo scandalo fra gli adulti.
Ma a lei l’opinione degli adulti non interessa, scopre addirittura che conciata così può essere scambiata per maschio e può quindi giocare a calcio, attività che le piace parecchio.
L’impatto con il mondo adulto non può essere rimandato: il martedì a scuola sarà all’inizio problematico, nel pomeriggio decisamente catastrofico: la perfida Fritzi, che cura il dopo scuola, chiama scandalizzata la madre, la cui reazione è impulsiva e drastica: cercando di cancellare le tracce della cresta irochese, taglia a zero i capelli della figlia.
Questa è la scena centrale del libro, perché è nel momento del taglio dei capelli, esercitato con la forza, che si consuma lo scontro fra madre e figlia: la piccola deve constatare che ai bambini si può fare qualunque cosa, senza chiedere il loro parere, in qualunque ambito della loro vita.
Questione delicata questa, che sul piano narrativo viene risolta con il mea culpa della mamma, che riconosce onestamente di aver ecceduto. Ma resta aperto il problema del confine fra controllo e riconoscimento della libertà di un soggetto infantile: fino a che punto è giusto, se lo è, scegliere al posto dei figli?
Figlia di un’epoca ben diversa dal nostro presente, la Nöstlinger non ha dubbi: la stravaganza delle scelte infantili, o quello che agli adulti sembra tale, va accettata come un embrione di ‘visione del mondo’ che i più piccoli esprimono con i mezzi a loro disposizione.
Questa complicità con i piccoli traspare nelle descrizioni ironiche, amabili, ma anche grottesche, di adulti che spesso non sanno o non vogliono fare il loro mestiere. Sono, in fondo, dei conformisti, pronti a vietare e punire, incapaci di cogliere l’innocenza delle richieste infantili, compresa quella di Kathi, che vorrebbe vedere un uomo nudo, ma sa che non succederà mai.
Si tratta di una posizione forte e di una descrizione di personaggi che forse oggi, soprattutto nel mondo anglosassone, potrebbe essere oggetto di censura.*
Noi, nel frattempo, ci possiamo godere la freschezza e l’intelligenza di questa storia, consci che i lettori e le lettrici più giovani, dai dieci anni in poi, se anche non sapranno che farsene di una cresta punk, sapranno cogliere questa divertita descrizione dello scontro fra grandi e piccoli.
Eleonora
“Il lunedì è tutta un’altra storia”, C. Nöstlinger, trad. A. Patrucco Becchi, La Nuova Frontiera Junior 2023
* sull’inquietante tendenza a rivedere i testi di grandi autori come Dr.Seuss, Scarry e Dahl
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