Aspettando l'alba, Fabiola Anchorena (trad. Marta Rota Núñez)
Kalandraka 2022
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)
"E da molto che non vediamo l'alba.
Nemmeno la luna tra le stelle,
né la pioggia lenta
che scende.
Sembra che il sole se ne sia andato via.
Sarà stata la fatica di sorgere ogni mattina?"
Il cielo nella foresta è nero pece e un gruppo di animali, guidati da un giaguaro femmina si incamminano tra gli alberi in cerca della luce del sole.
Lentamente sentono il calore, forse finalmente è il sole. Ma no, quel bagliore che si fa sempre più forte che li investe è il fuoco.
Il fuoco di un grande incendio che sta devastando e riducendo in cenere la foresta.
Non è calore che scalda, è calore che brucia.
Scappano gli animali. Solo l'armadillo è rimasto un po' indietro.
Lontano dal bagliore del fuoco, si mettono in salvo e solo allora sentono scendere sui loro mantelli le gocce della pioggia, che per tutti significa pace.
Le fiamme si sono spente e lenta torna la luce del sole e con essa i colori.
Sugli animali il fuoco ha lasciato un segno e loro non sono più gli stessi, ma la foresta lentamente rifiorirà e i colori, anche loro stanno tornando. Facciamo qualcosa perché restino.
Al suo primo albo 'in solitario' , Fabiola Anchorena, giovane illustratrice peruviana, vince il Premio Compostela 2022. Obiettivo raggiunto. E' lei stessa a raccontare, in una bella intervista, che quando andava al liceo dichiarò a sua madre che entro il suo quarantesimo compleanno avrebbe pubblicato un libro. Ed eccolo qui, pubblicato, premiato e tradotto in 6 lingue diverse, una l'italiano.
L'idea originaria nasce da un necessario bisogno di risarcimento, di saldo di un debito interiore, che lei ha avvertito forte e chiaro dentro di sé quando nel 2019 un devastante incendio ha distrutto parte della foresta amazzonica sul versante brasiliano, peruviano e boliviano.
Esattamente un anno prima lei stessa aveva fatto un viaggio in quella parte del mondo in cerca di una sua perduta pace interiore e ora quegli stessi posti che le avevano ridato un po' di tranquillità erano finiti in fumo e gli animali che in quella foresta vivevano avevano fatto una fine ancora peggiore.
Se l'idea originale c'era, tuttavia le mancava ancora una storia per poterlo raccontare.
La storia è arrivata quando le capitò in mano un articolo in cui si raccontava che il fumo, la caligine dell'incendio in Amazzonia aveva addirittura oscurato il cielo della città di San Paolo.
Quel cielo plumbeo è diventato il grande nero che gli animali attraversano nella loro corsa verso la salvezza.
Una copertina nera non passa mai inosservata. E se poi quel nero dilaga anche all'interno del libro la cosa si fa anche più interessante.
Tre sono le fasi che la storia attraversa e per ciascuna di esse Fabiola Anchorena decide di usare una dominante di colore.
Il nero plumbeo che avvolge la loro fuga, il rosso del fuoco e infine il verde, ma soprattutto la luce che l'acqua rigeneratrice porta con sé.
Ognuna di queste dominanti ha un suo preciso riscontro emotivo. Il nero, nonostante la bellezza dei giochi di ombre che riesce a creare con gli animali che si intravedono, con le silhouette degli alberi, porta con sé un senso di incombente pericolo e paura diffusa in quegli animali che lo percorrono di corsa.
Del rosso arancio si comincia a percepire traccia nei tronchi, ma soprattutto nelle scintille che lei magnificamente ottiene picchiettando su un fondo scuro gocce di cloro che producono questo meraviglioso effetto. Lo stesso effetto che si ha su un tessuto che si macchia con gli schizzi di candeggina. Tutto poi rilavorato e perfezionato con il digitale.
E anche quella pagina in cui gli animali ci guardano, o meglio capiscono che quel bagliore è dato dal fuoco e non dal sole è un piccolo capolavoro che lavora a livello sensoriale, nel senso che si percepisce con gli occhi la caligine, il caldo soffocante, la mancanza di ossigeno, cui le parole alludono.
Terzo momento importante è segnato dall'arrivo della pioggia. Anche in questo caso il passaggio è molto delicato, ma lei lo risolve utilizzando lo stesso sistema usato per ottenere le scintille del fuoco, ma è nel cambio di prospettiva visuale che tutto si accende: quel giaguaro visto dall'alto è una magnifica soluzione per creare l'effetto di refrigerio.
Il tutto si stempera poi nelle pagine successive. Del rosso e dell'arancio restano tracce nell'angolo inferiore sinistro della pagina. Tuttavia non scompare, ma anzi si schiarisce, ossia si illumina e permea la pelliccia del giaguaro e punteggia qua e là, i fiori degli alberi e poi sempre più acceso, le piume dei pappagalli.
Bella idea mettere sotto gli occhi di un bambino un libro del genere.
Carla