SEMPLICE COME BERE UN BICCHIER D'ACQUA
Camelozampa 2022
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)
"Si era messo in cammino per andare a festeggiare il suo novantesimo compleanno con la nipote Miranda e la sua famiglia.
Si era mangiato tutti i tramezzini al formaggio, ma per fortuna nello zainetto aveva ancora una bottiglia con un po' di acqua minerale frizzante.
Era una giornata molto calda e il viaggio sembrava davvero molto lungo.
Ogni tanto si chiedeva se ce l'avrebbe fatta ad arrivare a destinazione.
Sapeva che il deserto pullulava di creature poco piacevoli."
Le creature spiacevoli sono lo Snervio, che mr Filkins evita nascondendosi dietro una roccia, quindi un Cianfrusaglio che schiva arrampicandosi su un albero stento.
Ma è lo Zagoberto quello che lo terrorizza più di ogni altro.
Ed effettivamente uno Zagoberto è sul suo cammino, ma a guardar bene sembra inoffensivo perché è a terra semi secco e con tre occhi già chiusi: sta morendo di sete.
Per quanto uno possa essere spaventato, tuttavia di fronte a una così grande emergenza, il pensiero di tirare dritto e lasciarlo lì a finire di essiccarsi al sole cocente del deserto neanche lo sfiora.
Quel po' di acqua minerale frizzante basterà per lui e lo Zagoberto.
E così avviene: alzatosi sulle sue sette zampe, riaperti i suoi sei occhi, si mette in groppa Filkins e con lui attraversa tutte le asperità del deserto per arrivare in tempo alla festa di compleanno, dove tutti lo aspettano per brindare... con l'acqua minerale frizzante!
Lunga vita a Mr Filkins e di conseguenza lunga vita a Sir Quentin Blake che, coetaneo del suo personaggio, ma guarda il caso..., prende china e pennelli e scrive e illustra la storia di Mr Filkins e la dedica a Dick Edwards e a l'Hastings Storytelling Festival nel 2016, di cui lui stesso è angelo custode e mecenate.
Come nella migliore tradizione, anche qui si ritrovano i caratteri distintivi del Blake scrittore, ossia la semplicità di una storia, un buon sense of humor, una qual ricercatezza venata di follia nella nomenclatura di luoghi o personaggi, una gentilezza e un'allegria radianti e diffuse, un lieto fine.
Tra tutte queste caratteristiche, trova posto il Blake illustratore con il suo segno a china che anche sessant'anni fa era così volutamente tremolante e solo apparentemente impreciso, con i suoi acquerelli ancora più anarchici del disegno, e con il suo dominio assoluto dello spazio del foglio.
Come accade di norma quando si ha davanti una storia scritta e illustrata da Sir Quentin, così come accade anche in questa ultima, ci si diverte e si ride parecchio.
Un sensibile contributo alla risata qui lo porta Luigi Berio che, da grande e devoto conoscitore e cultore di Blake, capta al volo il tono giusto per tradurre lo Snerg in Snervio e il Clutterbunk in Cianfrusaglio, per poi arrendersi di fronte alla perfezione del nome dello Zagobert e dei suoi parenti, compresa la Emily-Francesca, tale e quale nell'originale.
Ma torniamo alla semplicità delle sue storie.
Per essere grandi non è affatto necessario essere complicati, anzi.
E Quentin Blake è la prova vivente che una buona storia può essere fatta di pochi ingredienti, a patto che siano quelli giusti e il dosaggio sia corretto.
In fondo, a voler essere pignoli, qui tutto ruota intorno a mezza minerale.
A partire dai risguardi decorati a bicchieri pirotecnici e scoppiettanti di bollicine di anidride carbonica.
Sorge quindi spontaneo il paragone tra una bottiglia di acqua minerale frizzante e il tipo di storie che Quentin Blake va raccontando da sempre: sia l'acqua sia le sue storie sono trasparenti, sono tutte e due di facile reperimento e molto ben riconoscibili da chiunque.
Entrambe vanno giù che è un piacere.
Entrambe hanno la capacità di migliorare una condizione di partenza, perché entrambe sono in grado di soddisfare un desiderio, o forse sarebbe meglio dire, un bisogno.
Entrambe hanno in sé un ingrediente misterioso che le rende scoppiettanti.
Ma soprattutto, entrambe sono necessarie per vivere.
Carla