Il grande debutto, Eva Francescutto, Alberto Lot
Minibombo 2020
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)
" 'Forza, prepariamoci: tra poco si va in scena!
'Di già? Ma io non sono ancora pronta!'
'Fai in fretta, allora! A breve saremo sotto i riflettori...'
'Noi arrossiamo al solo pensiero!' "
Nel buio più pesto tutti fremono, dalle loro diverse postazioni, per quello che si annuncia imminente: il loro debutto.
Di certo un brivido corre sulla loro pelle.
Andare in scena, passare dal nero più fitto, dal bisbiglio fra colleghi, alla luce dei faretti e al recitare la propria parte è questione di un attimo.
E questi sono i dialoghi sempre più serrati, sempre più emozionati tra tutti gli interpreti: da quelli più avvezzi e 'stagionati', a quelli più freschi, di primo pelo, alla loro prima esperienza.
Ci sono, come accade in ogni orchestrazione scenica, i protagonisti in primo piano, che occupano gran parte dello spazio, ma sul fondo ci sono anche le ultime arrivate, le più giovani che, per superare la loro fragilità emotiva, si serrano l'una vicino all'altra.
La tensione nell'aria si taglia col coltello.
Da una parte, il pubblico in sala. Curioso, affamato di storie e in trepidante attesa.
Dall'altra, loro: ognuno diverso, ognuno con le proprie caratteristiche, ma tutti indistintamente preparati a concedersi, a offrirsi -anima e corpo- a chi vorrà assaporare quella precisa esperienza artistica, insomma a tutti quelli che avranno voglia di gustarsi l'opera.
Ah, vita dura quella degli artisti!
Dire o non dire, questo è il dilemma.
Per non rovinare la suspense di un debutto.
Cose che si possono dire su come questo libro è fatto:
1) ha tutte le doppie pagine dello stesso colore, nero.
2) Ogni doppia pagina nera contiene brevi dialoghi
3) che sono scritti in colori diversi e
4) posizionati in punti diversi della pagina.
5) Le frasi che compongono i dialoghi sono semplici e
6) talvolta sono modi di dire presi dalla consuetudine, quelli che si potrebbero definire, senza offesa, frasi fatte.
7) I dialoghi denunciano una tensione crescente, commisurata alla circostanza di partenza, ossia gli ultimi momenti prima di un debutto.
8) Come in ogni spettacolo, gli attori restano celati allo sguardo del pubblico, fino all'attimo in cui si accendono le luci. Tutto comincia e si va in scena.
Ecco, partiamo da qui per dire che un albo illustrato non è poi molto diverso da una messa in scena, teatrale o cinematografica che sia.
Non è casuale che i due autori del libro si siano spartiti i ruoli come segue: Eva Francescutto ha curato i testi, ossia si è premurata di mettere in condivisione con il pubblico (dei lettori), i rumori fuori scena, mentre Alberto Lot ha curato il resto, quindi i costumi, le luci e tutto quello che attiene alla messa in scena, o forse sarebbe più corretto dire la mise-en-page.
Ogni doppia pagina ha come obiettivo quello di farci vedere qualcosa che sta capitando su un palcoscenico ideale che è disegnato.
E quell'istante che occorre per girare la pagina diventa silenzio nelle parole e nelle figure e può preannunciare un cambio di scena, un'entrata o un'uscita di altri protagonisti. Ed è esattamente quello che succede qui: le voci diverse si intrecciano in modi diversi e se a una prima lettura tutto sembra un po' oscuro, una volta svelato il mistero che si nasconde, il divertimento si moltiplica e soprattutto ogni singolo frammento trova una sua precisa ragion d'essere per comporre uno spettacolo unico.
Per cui i colori diventano significanti e la posizione dei dialoghi all'interno della pagina altrettanto strategica.
Questo, nella pratica, cosa provoca?
Che quel libro lo rileggi immediatamente dopo averlo chiuso per controllare che davvero tutto vada a posto, e poi lo rileggi ancora perché capisci che di cose da scoprire ce ne sono ancora e ancora.
Ed è questo uno dei meriti che certi libri dimostrano di avere, ossia quello di stupire e quindi di 'spostare', anche di poco, il punto di vista del lettore.
In sostanza il pensiero del lettore si è mosso dalla sua posizione di partenza.
Ovviamente questa prerogativa non dimostrano di averla tutti i libri, ma quelli ben fatti sì.
E altrettanto ovviamente può presentarsi a livelli di complessità anche molto diversi tra loro.
Quando questo capita nei libri di Minibombo che, per scelta editoriale, parlano ai più piccoli, capita di arrivare ignari fino a un passo dalla fine per poi stupirsi all'ultimo - di solito si scoppia anche a ridere nello stesso momento - per sorprese molto semplici, ma non per questo meno efficaci.
Qualche volta, e sono le mie preferite, allo stupore si aggiunge anche un brivido di perfidia.
Ma questa è un'altra storia.
Carla
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