sabato 30 giugno 2012

ECCEZION FATTA


ovvero tutto quello che libro non è ma ci ronza intorno...

UN ANNO VISSUTO PERICOLOSAMENTE


Chi l’avrebbe mai detto, che il ‘contatore di curiosi’ ad un certo punto avrebbe cominciato a correre…
Da vero Bruscolo* della situazione, facendo dannare Botolo* come da copione, l’ho presa molto sull’onda del ‘vediamo come va a finire…’, ma giorno dopo giorno, pensiero dopo pensiero mi sono resa conto che il gioco è una cosa seria; questa serietà spero si veda nell’onestà dei contenuti, nel tentativo di costruire un’immagine plurale dell’editoria per ragazzi, spigolando anche in ambiti meno conosciuti e popolari. Fermo restando, da vero autentico Bruscolo, che continuerò a divertirmi con le piccole provocazioni e le digressioni poco ortodosse.
Grazie ai lettori e alle lettrici che ci seguono in silenzio, per la pazienza e la costanza. Grazie ai bimbi e alle bimbe per cui, in fondo, lavoriamo.

Eleonora

Al di qua del monitor le lettrici e i lettori del blog non si vedono. Ed è per questo che noi ce li siamo immaginati per tutto questo anno. Alcuni, più coraggiosi di altri, li abbiamo letti nei rari commenti che, ogni volta che arrivavano, ci facevano sobbalzare e dire, quasi stupite: ma allora ci sono!!! Altri li abbiamo incontrati e ci hanno detto che ci leggono, ci seguono, ci danno retta, ma che per i commenti non si sentivano ancora pronti. Altri ancora ci hanno dato credito, ci hanno chiamato anche altrove 'allo scoperto' per continuare a parlare di libri. Altri sono 'colleghi' con i quali silenziosamente ma costantemente intratteniamo a distanza relazioni di mutua fiducia e stima.
Nel mio ruolo di Botolo però amo essere precisa e allora vi dico che , nonostante io non vi veda per il monitor che ci separa, vi studio e so comunque alcune cose di voi.

Prima cosa che so: siete sempre di più. Una crescita lieve, ma costante. Siete, mediamente, fedeli e tendenzialmente assidui. Abitudinari. Il sabato lo dedicate di solito a far altro: uscire' la spesa? in gita? ma la domenica sera venite di nuovo numerosi a curiosare su cosa è successo nel frattempo nel blog.
I picchi di visitatori sono di solito dovuti a contingenze astrali fortunose e fortunate: per esempio, compare un link che rimanda a noi in FB, in siti o blog molto più 'grandi' di noi...e allora ci sentiamo 'famose'.
Ma a parte le contingenze, i lettori costanti si possono dividere in: nottambuli (sono i miei preferiti, se guardate gli orari in cui di solito posto le recensioni) , ma c'è anche il gruppo dei mattinieri: quella decina che alle 7 sono già passati per una visitina.
So per certo che esperti, bibliotecari, editori, illustratori, autori ci leggono, ma so anche che tante persone che non per professione ma solo per passione si occupano di libri per ragazzi, si interessano a ciò che scriviamo.
Tutti ci usano. Evviva. C'è chi ci legge per tenersi aggiornato, per sapere notizie sulle nuove uscite, c'è chi ci legge per cercare qualcosa ad hoc da leggere con il proprio figlio o da regalare a quella determinata bambina, c'è chi ci legge semplicemente per sapere noi cosa ne pensiamo...per tutti questi noi continuiamo a essere qui!

Carla


* da LA SEDIA BLU, Claude Boujon, Babalibri 2011





E' vero, è proprio passato un anno: il nuovo nocino sta accumulando energia per l'inverno.

Lulli

venerdì 29 giugno 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)



CI SONO IO E CI SEI TU

RIME CHIAROSCURE, Bruno Tognolini, Chiara Carminati
Rizzoli, 2012

POESIA


DENTRO
Dentro la casa
C'è una stanza dei bambini
dentro la stanza
c'è una tana di cuscini
Dentro la tana
ci sono io e ci sei tu
Dentro di noi
c'è un universo e anche di più

Che strano se ci penso:
Nel piccolo, l'immenso

FUORI
Quando sarò bambino, e avrò aperto le ali
lasciatemi giocare nei cortili
E quando sarò grande, e avrò la mia famiglia
Lasciatemi le chiavi sulla soglia
Poi quando sarò vecchio, e dovrò stare in casa
Lasciatemi la porta un po' socchiusa
E quando poi la morte mi suonerà la tromba
Lasciatemi socchiusa anche la tomba


Evviva, di nuovo buona poesia! Chiaro Scuro, Bianco Nero, Bruno Chiara. Sempre con una sottile linea che li separa, alcune volte visibile, altre introvabile. In copertina un pinguino che si specchia nel suo negativo: uguale la forma, opposti i colori. Laddove è bianco al di qua della linea, al di là della linea è il nero.
La specularità e l'opposizione, il confronto, il confine tra due attraversa in verità tutto il libro: fin dal nocciolo. Ad ogni mese è dedicata una rima che si compone del suo bello e del suo brutto: settembre si porta via l'estate, ma marmellate ci regala. Coppie in rima, fatte anch'esse di contrari e opposti, di cani e gatti, di paesi e città, di mare e montagna, sono l'argomento dell'ultima parte del libro. Mentre in apertura ci sono le rime di mondo: oggetti, animali, vento e parenti.
Il nocciolo del libro, quello da cui tutto nasce, ci viene spiegato, sono le Rime di tempo, al centro del libro: una per ogni mese dell'anno che Tognolini e Carminati sono stati invitati a scrivere dalla libreria Tuttestorie di Cagliari e dal Centro servizi bibliotecari della Provincia di Cagliari in occasione dell'uscita del Calendario bibliografico di Nati per leggere nel 2006. Ma poi i due amici poeti hanno deciso che si poteva andare ancora avanti e da 12 filastrocche ora è nato un libro. Per illustrarlo un'altra loro cara amica: Pia Valentinis che ha sempre dimostrato con entrambi una forte sintonia.
Questa, in sintesi,  è la storia del libro, ma come sempre accade, la storia del libro si intreccia con quella del lettore, che - nella fattispecie- sono io. Tanto Chiara Carminati che Pia Valentinis che Bruno Tognolini custodiscono pezzi del mio cuore, alcuni non sapendolo, altri avendone contezza. Questo è per dire che quando ho visto il libro sulla scrivania di Eleonora glielo ho 'scippato' e ho detto: miiio! Pur non avendolo neanche aperto già sapevo che mi sarebbe piaciuto saper distinguere alla sola lettura, dove era la Carminati e dove era Tognolini. E loro mi hanno assecondato in parte, perché solo di alcune rime si dichiara maternità o paternità. La sottile linea che li dovrebbe distinguere si nasconde e loro si mischiano, contenti di farlo. Alla sfida, al gioco, io però non so resistere quindi cerco l'uno e cerco l'altra: mi pare che dalla Nebbia esca Bruno, tra i capelli ricci mossi dritti o storti mi par di vedere Chiara. Chissà se è vero? 

 
Le filastrocche Calendarie, il nocciolo di partenza, sanno un po' di circostanza e risentono di una briglia troppo stretta: d'altronde scrivere poesia a 'quattro mani intrecciate' richiede la creazione in partenza di uno schema, di un criterio, una sorta di scatola, entro cui i due possano muoversi, che talvolta 'stringe e costringe' le buone idee, non gli consente di decollare (poca pista di rullaggio). Di molto più abbrivio e aria godono invece le Rime di Mondo e anche le Rime di coppie, queste ultime in particolare creano un dialogo interno nel loro gioco di specularità che è davvero poesia sulla poesia. Che meraviglia, leggerle. E il piacere si moltiplica nel vedere come i due si tocchino, si mischino, si confondano e poi di nuovo tornino a distinguersi. Ed è bello prendere le parti dell'uno o dell'altra, o non volerle prendere: dentro o fuori, città o paese, penna o computer, fare o non fare, dolce o salato? Salato. Grazie.

Niente dolcezze, se viene fame
voglio soltanto salato salame
come stambecca che lecca la roccia
voglio bistecca, voglio salsiccia
Come leone non mangia banane
voglio sentire il salato del pane
Mangio la terra, gustando la pizza
Mastico mare, mangiando la cozza
Se mangio i funghi, mi nutro di bosco
Se mangio carne il mio sangue conosco
E l'acquolina che mi è già venuta
È la saliva salata


Carla

Noterella al margine: sono contenta del bianco-nero della Valentinis. Secondo me è il linguaggio in cui al meglio si esprime.
Qui e qui e qui e qui e anche qui altri loro libri di cui si è parlato.

giovedì 28 giugno 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

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M COME MAESTRA

LETTERE FRA I LACCI, Cristina Falcón Maldonado; Marina Marcolin
Kalandraka 2012


ILLUSTRATI PER MEDI (dai 7 anni)

"Flor sa già leggere. A me le lettere sembrano disegni molto complicati da capire e, peggio ancora, da mettere insieme nel modo giusto. Secondo lei, invece, quando impari a leggere le lettere ti raccontano tante storie come fa la mamma."


Sette fratelli come nella fiaba di Pollicino si accalcano nel letto la domenica quando la loro mamma finalmente può stare un po' con loro. Questa è una storia di montagna, di acqua da prendere al pozzo, di bambini scalzi, di gelati solo la domenica. È una storia semplice che racconta una passione per le parole, per quello che esse vogliono dire, per le lettere che le compongono. Quelle stesse lettere possono essere però tanto amate ma anche tanto temute. Chi racconta è questa piccola e lieve è storia è uno dei fratelli piccoli di Flor. A lui la scuola non piace, a lui le lettere non dicono ancora nulla (è a lui dedicata la storia di 'apprendimento' che parte da una lettera aggrovigliata e finisce su un banco di scuola e che si racconta non con le parole ma con i disegni a margine delle grandi tavole) mentre per Flor, che sa già leggere, le parole e le lettere che le compongono sono portatrici di storie infinite e quando la sua maestra le ha regala il libro di lettura lei non smette di 'accarezzarlo' con il dito.
Flor ha già deciso: lei non si separerà dalle parole. Da grande vuole fare la maestra.

Un sottile filo tiene insieme tutte le parole di questo libro, inanellandole lettera dopo lettera. Un sottile filo che ne costituisce la trama e su cui poggiano come ricami i bellissimi disegni di Marina Marcolin. Su un tono di sfondo che colora le pagine di un caldo color sabbia, che tanto allude all'ingiallimento naturale della carta con il passare del tempo, si animano gli sfumati disegni a matita, dai contorni volutamente non sempre nitidi, quasi sfuggenti, ma allo stesso tempo molto volumetrici. Disegni evocativi e pieni di suggestioni. Fin dalla copertina in cui a pendere dal filo sono, sarà un caso?, una a una emme e una o.

 
In ogni pagina, secondo un uso che parte addirittura dal Medieovo, le lettere diventano 'qualcos'altro', coni gelato, cavallucci su cui dondolare, comode poltrone su cui leggere, consonanti o vocali di grandi dimensioni 'abitate', da bimbetti con il ramaiolo in mano o che ci 'dialogano' in silenzio.


Ma se tanta poesia nelle immagini colpisce, la cosa che per me è indelebile in questo libro è il bianco: sembra biacca, tanto è denso e 'aggettante' rispetto al fondo della pagina. Ancora una volta mi viene in mente la pittura antica che con i colpi di biacca appunto, lumegiava abiti e panneggi per dar loro pregio e insolito risalto. E qui accade lo stesso: sono bianchi i vestiti, i riflessi dell'acqua nei secchi, le costole dei libri, le pagine aperte di un quaderno che aspetta di essere 'sporcato' con lettere e parole da mani piccole ed esperte.
Un sapore di altri tempi, un omaggio al difficile e arduo, ma soddisfacente come null'altro al mondo, mestiere del leggere.


Carla

Noterella al margine: Lettere fra i lacci  contiene così tante piccole raffinatezze -dalla copertina fino ai risguardi che ricordano un vecchio abbecedario-  che lo rendono davvero un libro prezioso da tenere con sé.

mercoledì 27 giugno 2012

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


GUARDARE, TOCCARE, CONTARE


I libri sugli opposti, o contrari che dir si voglia, sono numerosissimi, qualche volta ben confezionati, altre volta solo vistosi; questa volta i due autori, Ramadier & Bourgeau, trasformano un libro sui contrari in una breve raccolta di piccole storie. In Su, Giù Cecilia, la topolina furba che usa un quadrifoglio come ombrello, non è abbastanza attenta e cade in una pozzanghera; così da asciutta diventa, ahimè, bagnata. Enrico e Federico, due scimmiette giocherellone, sono in alto, ma Federico, distratto da una gustosa banana, perde la presa e, indovinate, ora è in basso.

 








 

















Il libro è cartonato, con bandelle laterali che nascondono la fine della storia, è semplice e divertente e si presta ad un uso anche narrativo; è naturalmente adatto ai bimbi piccini, dai tre anni in su.
Stessa fascia d’età per 1 2 3 animali, di Britta Teckentrup: qui il numero sagomato copre una parte del disegno, che svela un’ulteriore presenza: un serpente sinuoso copre un secondo serpente, il quattro di quattro ippopotami nuotatori copre il quinto con la bocca spalancata.
Insomma il contenuto è quello e contare da uno a dieci è sempre lo stesso processo di apprendimento, ma farlo divertendosi e immaginando chissà quali storie fra le immagini coloratissime e sorprendenti è sicuramente meglio.


Infine, per bimbi ancora più piccoli, Segui col dito… delle edizioni Usborne: è il classico libro tattile, con le superfici diverse da toccare, qui reso più interattivo perché al bambino è richiesto di esplorare tutta la figura seguendo delle linee curve che attraversano l’immagine, o delle spirali che affiancano i disegni di oggetti e animali. L’evoluzione della specie ‘tattile’ con un gradino di complessità in più. I colori sono vivaci e le figure di facile riconoscibilità.


Su, Giù”, Ramadier & Bourgeau, Babalibri 2012
Età di lettura consigliata, dai tre anni

1 2 3 Animali”, B. Teckentrup, Gallucci 2012
Età di lettura consigliata, dai tre anni

Segui col dito…”, Usborne Edizioni 2012
Età di lettura consigliata, dai diciotto mesi.


martedì 26 giugno 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


OLIVIA E IL GRANDE SEGRETO, Tor Freeman
La Margherita edizioni, 2012

ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)



"Tina confida a Olivia un segreto! 'Non devi dirlo a nessuno!' si raccomanda Tina. 'Lo prometto!' risponde Olivia. Così, ora, Olivia ha un segreto."

Tina è innamorata (ma non vi dico di chi: è un segreto!) E quando uno è innamorato è in quello stato di beatitudine che si vorrebbe condividere con qualcun altro e quindi ecco che si genera il segreto. Se da un lato Tina, nel dirlo, si alleggerisce, altrettanto si appesantisce Olivia che ora il segreto lo deve custodire. Saper mantenere un segreto non è roba da tutti. Richiede grande forza di volontà, fedeltà alla parola data, e molta autodisciplina.
Olivia ci prova a non tradire la fiducia di Tina, e per un paio di volte ci riesce anche, ma alla fine cede e a Gino spiffera ogni cosa. Ma di Gino ci si può fidare: è una tartaruga seria che porta anche gli occhiali. Ma a che servono i migliori amici se non ad ascoltarci e così Gino, in piscina, spiffera tutto a sua volta al suo miglior amico che per farsi bello con Lola e Bea racconta ogni cosa...ormai il guaio è fatto. Lola è amica di Tina ed è proprio a lei che va a raccontarlo. Così il cerchio si chiude, non prima che la povera Tina vada a sgridare Olivia che si è dimostrata un vero 'colabrodo' e fino all'ultimo non si smentisce, raccontando a tutti noi lettori di chi Tina è innamorata.

Libro che scorre veloce e spensierato in una carrellata di personaggi animali, conigli, cani, gatti, giraffe e coccodrilli che -molto umanizzati- si muovono in un mondo del tutto riconoscibile agli occhi di un bambino. Il fatto di scegliere come protagonisti delle storie porcellini piuttosto che tartarughe, spiega la stessa autrice in un'intervista, le permette di essere più divertente e più esagerata agli occhi dei lettori.
Piccoli particolari attirano l'attenzione del lettore e alcune scenette 'ai margini' della storia principale fanno amare il disegno 'scarryano' della brava, e mai pubblicata finora in Italia, Tor Freeman.
Molto classico questo Olivia e il grande segreto sia nell'impostazione del disegno, sia nel tipo di svolgimento narrativo così reiterativo pare particolarmente gradevole al piccolo lettore per immediatezza e semplicità. Due caratteristiche che si aggiungono ad un quid ulteriore che rende i libri della Freeman indimenticabili anche agli occhi degli adulti lettori. In questo senso la Feeeman coglie un passaggio fondamentale per la riuscita di un libro: il fatto che un albo illustrato è mediato, nella maggior parte dei casi, dalla lettura di un adulto. E se il libro non cattura l'interesse anche di un grande, e se il libro non si offre ai suoi occhi come oggetto di piacere, all'ennesima lettura che viene chiamato a fare, il libro deve saperlo divertire ancora e ancora. Ai libri della Freeman questo succede. Ed è per questa ragione che sarebbe bello se la Margherita edizioni continuasse anche in futuro a pubblicarne altri titoli e penso alla storia del gallo Nelson (Nelson, Walker, 2009) o a quella del povero Ambrose in cerca di una medaglia d'oro alle olimpiadi degli insetti (Ambrose goes for gold, MacMillan, 2008).

Carla

lunedì 25 giugno 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


I LUPI NEI LIBRI!

UNA STORIA PIENA DI LUPI, Roberto Aliaga, Roger Olmos
Logos, 2012


"C'era una volta una storia piena di lupi.
C'erano lupi grandi e lupi piccini.
Lupi dormiglioni e lupi furbacchioni.
Lupi appena nati...
e lupi stagionati."

ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)


Di lupi in questa storia ce n'è almeno un centinaio. Uno fra questi, un lupo blu con il bavaglino legato intorno al collo, Lupo Ghiottone, dentro un megafono cominciò a urlare: Ho fame, voglio cenare. Fin qui tutto nella norma. Ma quando tutti gli altri lupi , fermatisi di scatto, cominciarono a girare per tutto il libro in cerca di qualcosa di commestibile da dargli, si comincia a intuire che questa non è una storia come tutte le altre...
L'unica cosa che abbonda in un libro che cos'è? Le parole. Mangiamoci quelle, pensa Lupo Ghiottone. Ma le parole son dure e sanno di inchiostro ...Puaaah!!! che schifezza. Ora tutti i lupi sono in caccia per sfamarsi, perché la fame è contagiosa. Pur affinando tutti i sensi, dall'udito all'olfatto, i lupi non riescono a trovare un bocconcino, fino a che a ben guardare, attraverso la pagina qualcosa si può sgranocchiare...


attento, bambino lettore, perché il prossimo potresti essere tu!!!

Libro in perfetto stile Logos/Oqo collana. Ovvero albo illustrato del solito bel formato quasi quadrato (24x26 cm) con testo in rima e illustrazioni di forte impatto. Adatto, molto adatto alla lettura con bambini piccoli. Come già sapete questa collana arriva direttamente dalla Spagna ed è una colonna portante della Oqo Editora. In questo ultimo 'nato' colpisce il continuo passaggio da un livello interno alla storia, consueto tutto sommato, ad un livello 'esterno' che esce, quasi letteralmente dalla storia vera e propria e dialoga con il lettore. 
Esempi illustri di soluzioni narrative del genere ne conosciamo già e penso a due fra tutte: la prima In bocca al lupo, di Fabian Negrin (best seller di Orecchio acerbo, 2003) in cui il lupo, per accorciare i tempi di percorrenza dal bosco alla casa della nonna, attraversa la pagina in senso letterale. 



Oppure penso al di poco precedente ed esilarante The three pigs (The Creative Company, 2001), ideato da David Wiesner, qui per vedere come maiali e lupo scorrazzino al di qua e al di là della pagina.

Ma ora che ci penso, sebbene nel libro Una storia piena di lupi, l'illustrazione non sia all'altezza dei due precedenti capolavori, mi pare di cogliere una certa analogia di comportamenti che riassumerei così: i lupi possono uscire dai libri e non solo dai muri come ci avevano avvertito Gaiman e McKean (I lupi nei muri, Mondadori, 2003)...

...siete avvisati!

Carla

Noterella al margine: mi domandavo a cosa devo pensare guardando l'oblò che campeggia nella quarta di copertina? Se in copertina possiamo ammirare la grande facciona del lupo...

venerdì 22 giugno 2012

FAMMI UNA DOMANDA!


QUATTRO PASSI NELLA SCIENZA



Il nostro titolo è proprio quello della nuova collana prodotta da Editoriale Scienza, punto di riferimento per la divulgazione scientifica per ragazzi. La collana al momento consta di due titoli, Virus, Microbi e Vaccini. Viaggio nella storia della medicina: le malattie infettive ed Energia dal Fuoco all’Elio. Viaggio nella storia delle fonti fossili e rinnovabili. Come si capisce già dai titoli gli argomenti scelti sono legati all’attualità e il lettore cui si rivolgono deve essere grandicello, già avvezzo ad argomenti del genere. Il taglio dato alla collana è interessante perché gli argomenti trattati all’interno di ciascun volume sono esposti con estrema chiarezza e divisi in capitoli che possono essere anche letti in modo indipendente. 

 
Importante, direi, anche l’approccio storico, che può dare un’idea di come si sia pervenuti a comprendere le cause, ad esempio, di alcune malattie e a trovarne la cura.
C’è anche una sezione chiamata laboratorio dove sono suggeriti esperimenti, eseguibili in casa o a scuola, sempre che ci siano degli adulti disponibili a dare una mano, che permettono di replicare alcune delle esperienze descritte nel testo. L’impaginazione vivace rende agevole la lettura, ma…dobbiamo avere di fronte dei giovani scienziati/e, già ben motivati rispetto ai diversi argomenti e desiderosi di approfondirli. E dobbiamo avere insegnanti e, soprattutto, genitori che riconoscano e diano spazio alle domande e ai talenti dei loro ragazzi/e.
Detto questo, ancora una volta sottolineiamo la qualità della proposta editoriale di questa casa editrice per la cura con cui sceglie e traduce testi stranieri, ma anche per la produzione di testi made in Italy, come in questo caso. Sia Andrea Vico che Clara Frontali sono degli specialisti della divulgazione e garantiscono un testo che coniuga scorrevolezza e attendibilità.

Eleonora

Energia dal fuoco all’elio”, A. Vico, Editoriale Scienza 2012
Virus, microbi e vaccini”, C. Frontali, Editoriale Scienza 2012
La collana è adatta a giovani scienziati/e dai dodici anni in su.

giovedì 21 giugno 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


LA RAGIONE LO FARÀ CROLLARE

GLI STRANIERI, Armin Greder
Orecchio acerbo, 2012

ILLUSTRATI PER GRANDI (dai 10 anni)


"Era una terra di sabbia e poco altro.
Ma era la patria di un popolo.

Su questa terra la gente si occupava
delle proprie capre
e aspettava il maturare delle olive 

e la sera i vecchi raccontavano
le loro storie ai giovani,
così che potessero ricordare chi erano."

Così bello a leggersi, che sembra una poesia.
Per raccontare la storia che ha luogo su quel terreno fatto di pietre e sabbia, Greder usa parole così lucide, così nitide e perfette, e allo stesso tempo così pesanti e dense, che potrebbero davvero appartenere a una poesia.
Una poesia che racconta di come una tempesta un giorno portò su quella stessa terra gli stranieri che la rivendicarono come propria. Siamo tornati per restare, dicono e sono molti, molti di più del popolo.
E così, è la guerra. Una guerra vinta da chi lotta per conquistarsi una patria e persa da chi quella terra non la vuole abbandonare. E così, al principio sono solo le tombe di chi era caduto in guerra ad occupare quel terreno, ma poi arrivano le bandiere e i campi coltivati. Gli stranieri, ormai padroni, cominciano a prosperare e a spingersi con i confini sempre un po' più in là. Nulla vale protestare o pretendere giustizia: nessuno ascolta il popolo. Alla rabbia dei forconi che imbracciano rispondono i potenti cannoni dei carri armati stranieri. Ancora morti e ancora tombe. Così gli stranieri costruiscono il muro, un muro che li protegga, dicono. E questo muro da quel giorno non ha mai smesso di crescere per poi diventare per il popolo prigione e moritficazione.


Gli stranieri hanno il muro dalla loro, hanno il potere e la forza ma il popolo, dalla sua, ha il tempo e la consapevolezza che un giorno la ragione lo farà crollare, come accade a tutti i muri, prima o poi.

E nel frattempo continuano
a oliare le chiavi delle loro case
che li aspettano dietro il muro

Testo e immagini asciugati entrambi fino all'osso, fino al nocciolo del tema. In un continuo togliere, la complessità si fa semplicità (Calvino ce lo ha insegnato nella sua prima lezione americana sulla Leggerezza) e la storia che ci racconta Greder diventa allo stesso modo la storia del popolo palestinese e della sua terra sottratta da Israele e una storia dai toni molto più profondamente universali. Greder ci ha abituato a questo suo particolare modo di leggere il mondo. Penso all'Isola (Orecchio acerbo, 2008), vera e propria icona per raccontare il pregiudizio e l'emarginazione, o alla Città (Orecchio acerbo, 2009), emblema del tema della fatica del crescere e del lasciar crescere. I suoi racconti, dunque, si rivelano sempre così emblematici e portatori di valori condivisi e compresibili dall'umanità intera, che diventano all'istante veri e propri manifesti. Ogni parola porta il peso e il dramma del suo significato, ogni immagine riassume un pensiero, contiene le sue mille varianti.
Il muro di separazione israeliana diventa subito tutti i muri che dividono i popoli, il popolo palestinese è nel contempo tutti i popoli oppressi, i territori diventano la patria, il suolo d'origine, per antonomasia.
Ecco dunque che un libro in prosa che racconta la cruda realtà israelo-palestinese diventa, nel suo continuo essere allegorico, metaforico e iperbolico, a tutti gli effetti poesia dai toni universali.
E come solo la poesia sa esserlo, anche i libri di Greder ci appaiono sempre così drammaticamente urgenti che, dopo averli avuti in mano, non si può più far finta che non esistano, impossibile ignorarli, perché al loro passaggio nulla può essere più come prima.

Carla

mercoledì 20 giugno 2012

OLTRE IL CONFINE (libri dall'estero)


BUNNY DAYS, Tao Nyeu
Dial Books for Young Readers (Penguin Group), 2010


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 3 anni)

"...And after a refreshing line dry all day and all night...the bunnies are ready for a brand new adventure. Everyone is happy."


Everyone is happy.
Tre piccole storie di conigli che finiscono sempre allo stesso modo: e tutti sono contenti. Un gruppetto composto da sei conigli alle prese con le goffate di una coppia di caprette, marito e moglie, un po' distratta che prima li infanga con gli schizzi prodotti dal suo trattore, quindi li aspira con la sua aspirapolvere



e infine li 'pota' del codino con le sue cesoie, al momento del taglio della siepe.
Ma per fortuna c'è l'orso, che tanto ci ricorda il Wonder Bear di qualche post fa. I conigli infangati sono prontamente messi in lavatrice e poi stesi per le orecchie ad asciugare. 


 Per togliere loro la polvere, nella seconda storia, vengono appesi davanti a un ventilatore potente, che li spolvera nel profondo del pelo e nella terza storia sarà la macchina da cucire dell'orso a rimettere insieme il coniglio con il rispettivo codino.


Tutto finisce nel migliore dei modi: everyone is happy. Non esce sangue dai codini tagliati, non c'è rancore verso le caprette distratte, non c'è paura, non c'è trepidazione: c'è invece attenzione, cura e un diffuso senso di armonia cosmica. C'è il piacere di passare del tempo assieme, caprette, conigli e orso, magari in barchetta, sorseggiando un buon caffè o rosicchiando una succulenta carota.

Di nuovo Tao Nyeu in questo libro per piccoli che in ogni suo particolare appare rassicurante e accogliente, delicato (come il programma della lavatrice). 


Dal disegno chiaro, tondeggiante e ben riconoscibile (in questo senso l'uso di una lavatrice, di un ventilatore, di una macchina da cucire allude ad un universo di utensili noti anche ai piccoli che però hanno ai loro occhi un che di ancora misterioso e magico), dai colori tenui che, per ognuna delle tre storie, hanno una loro dominante: azzurro, ocra e verde, dai contenuti affettuosi e solutori si presenta come un libro che può accompagnare le letture dei piccoli, giorno dopo giorno, sera dopo sera.
Credo che ogni bambino incontri nel mondo dei grandi varie caprette distratte e un po' goffe ma che cerchi e trovi (questo me lo auguro di cuore) anche un orso morbido di pelo e di animo che sappia rimettere a posto ogni cosa.

Carla

Noterella al margine: la sovraccoperta del libro è un bellissimo poster che, debitamente stirato (chissà se orso può intervenire anche a risolvere questo inconveniente) può essere appeso nella camera del piccolo lettore.
seconda noterella al margine: va da sé che questi libri arrivano sul mio tavolo, non perché io giri il mondo acquistandoli in polverose piccole e romantiche librerie, ma perché giro, comodamente seduta alla mia postazione, in rete. Questo per dirvi che anche per voi sono accessibilissimi e comprarli non sarà un problema: parola di Orso!


martedì 19 giugno 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


DEMONIO DI UNO STEVENSON!

IL DIAVOLO NELLA BOTTIGLIA, Robert Louis Stevenson
Prìncipi e Princìpi, 2011

NARRATIVA PER GRANDI (da 12 anni)

"Questa è la bottiglia, - disse l'uomo e, vedendo che Keawe se la rideva, gli chiese: -Non volete credermi? Provate allora voi stesso. Guardate se vi riesce a romperla. Keawe prese la bottiglia e la gettò a terra più volte, finché non fu stanco, ma la bottiglia rimbalzava sul pavimento come una palla da bambini e non si rompeva.
-Strano, - disse Keawe - eppure sia a toccarla che a guardarla questa bottiglia, sembra di vetro.
-È vetro, - rispose l'uomo sospirando più triste di prima. - Ma è un vetro temperato nelle fiamme dell'inferno."

All'interno di questa bottiglia, che tanto ricorda la magica lampada di Aladino, si muove qualcosa, simile a un'ombra o a una fiamma. Il demonio è chiuso là dentro. Al pari della lampada, questa bottiglia esaudisce i desideri di chi la possiede (ad eccezione del padre di tutti i desideri: non morire). Ma chi la possiede deve fare molta attenzione perchè al momento della morte del proprietario essa lo trascinerà all'inferno. Una chance di salvezza però c'è. Disfarsene attraverso la vendita, ma ad un prezzo di volta in volta più basso di quello a cui la si è comprata. È questo l'argomento vincente che convince Keawe a comprarla: la sicurezza che se ne potrà disfare quando vorrà, a patto di trovare un successivo acquirente. Il piano di Keawe sembra perfetto: lui dal demonio non vuole tutto, non è avido di ricchezze. Vuole ed ottiene una bella casa in cui trascorrere felicemente il suo tempo. Quindi si libera della bottiglia, vendendola a un amico a qualche spicciolo in meno rispetto alla cifra da lui pagata. Tutto pare funzionare, ma a scombinare questo progetto perfetto arriva l'amore. Quello vero, quello che spariglia sempre le carte. Keawe si innamora e poco dopo scopre di avere la lebbra e quindi la felicità che pare raggiunta, si allontana nuovamente. Così comincia una sua personale e strenua lotta contro il destino che lo vede inseguire la bottiglia per mille porti, riaverla e poi scoprire di non avere più margini per liberarsene.
Come in un gioco d'azzardo fatto di continui bluff e rilanci al buio, i silenzi e i segreti di moglie e marito cambiano di continuo la prospettiva e fino al quint'ultimo rigo dell'ultima pagina si sta in punta di sedia par vedere come finirà...


Che dire? È Stevenson, il miglior Stevenson, quello degli scenari dei Mari del Sud, quello dei continui cambi di rotta, quello dell'avventura pura.
tutti i ragazzi che incontro prima o poi entrano in contatto con Stevenson perché non smetto mai di proporre la lettura de L'isola del tesoro che considero il romanzo d'avventura perfetto. Di una modernità assoluta nel suo ritmo incalzante, adattissimo alle velocità e alla ricerca costante di nuovi stupori che mi pare contraddistingua i desideri diffusi dei ragazzi. E ogni volta sono proprio i ragazzi a confermarmi la giusta scelta.
Il Diavolo nella bottiglia, così come accade sempre di fronte alla grande letteratura, apre scenari infiniti di riflessione, di immaginazione, di confronto. E le domande che genera sono tutte di grande interesse per ragazzi in crescita.
Quindi ancora una volta è apprezabile la scelta di Prìncipi e Princìpi di inserirlo in questa loro preziosa collana di classici che ormai conta un bel numero di titoli e tutti condivisibili anche nell'accoppiamento con illustratori di grande talento. Qui Scarabottolo, come di norma, dà una sua ulteriore e personale lettura del testo, arricchendo di valore, se possibile, il libro e offrendo, seppure in sole sei tavole, chiavi interpretative mai scontate.

Carla

Noterella al margine: Stevenson e il demonio li abbiamo già visti a confronto in un altro racconto dai toni decisamente più cupi ma altrettanto interessanti, pubblicato quest'inverno da Orecchio Acerbo. 
Seconda noterella al margine: spero che, come me, sappiate che nei libri che parlano del diavolo, il diavolo stesso ci mette sempre il suo codino e fa sì che qualcosa si metta per traverso. Nel libro Il diavolo della bottiglia lo fa per ben due volte. Colpo di coda verso sinistra: un errore di ortografia e colpo di coda a destra: un refuso. Demonio di un demonio!

lunedì 18 giugno 2012

FAMMI UNA DOMANDA!


QUESTO SPORCO SPORCO MONDO


C'è una collana, molto apprezzata dai ragazzi intorno ai dieci anni, che si chiama Brutte Scienze, di cui è uscito da poco il volume Sporco mondo, di Nick Arnold. L'argomento non è nuovo, riguarda le diverse problematiche ambientali che rendono così fragile il nostro pianeta: dall'inquinamento alla gestione dei rifiuti, al riscaldamento globale e alla deforestazione. Quello che caratterizza questa collana e le sue sorelle (Brutta Storia, Brutta Geografia, Morto che parla e così via) è la scelta di raccontare e descrivere con l'arma dell'ironia e del grottesco, intercalando le spiegazioni con vignette spiritose, in questo caso di Tony De Saulles.
Sull'efficacia di questo approccio i pareri si dividono clamorosamente, c'è chi considera questo modo irriverente di affrontare argomenti seri del tutto inappropriato sul piano didattico; altri, invece, apprezzano la leggerezza con cui si fanno digerire ai giovani lettori argomenti molto seri e impegnativi.
Personalmente, basandomi in parte sull'esperienza personale, ovvero sulle letture del mio ex bambino, devo dire che sono letture efficaci, anche se tutt'altro che esaustive: ma se ci si vuol fare un'idea di un determinato argomento, introducendo anche concetti importanti, funzionano. Sfogliando quest'ultimo libro, si impara facilmente quali sono le materie prime in via di esaurimento e a cosa servono (sarebbe meglio non saperlo), il ritmo di crescita della popolazione umana, il motivo per cui il riscaldamento globale può provocare nello stesso tempo disastrose inondazioni e la crescente desertificazione.
Certo sono libri che non concedono niente all'estetica, sono tascabili con carta decisamente scadente, ma quanto ad aprire un po' le menti dei giovani lettori, raggiungono il loro scopo. Che non mi sembra poco, fermo restando che per gli approfondimenti e per coltivare piccoli geni ci vuole altro.

Eleonora

Sporco mondo”, N. Arnold, con le illustrazioni di T. De Saulles, Salani 2012


venerdì 15 giugno 2012

ECCEZION FATTA

ovvero tutto quello che libro non è ma ci ronza intorno...


Vi segnalo questa opportunità che Lucia Sforza, Maria Pina e Gianna Bentivenga offrono a chi vuole misurarsi con l'illustrazione.

carla

giovedì 14 giugno 2012

OLTRE IL CONFINE (libri dall'estero)


IN PRINCIPIO FU L'ORSO

WONDER BEAR, Tao Nyeu
Dial Books for Young Readers (Penguin Group), 2008


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 3 anni)

Tutto comincia da due bambini armati di semi, innaffiatoio e cartelli. Stanno andando a seminare in un orto: la bambina semina cocomeri, il bambino cappelli. L'attesa è trepidazione, aspettativa, sogno. Nella notte, nel loro orto spunta una gigantesca pianta, quasi lisergica, che ricorda tanto, per velocità di crescita, quella nata dal fagiolo magico di Giacomo. 


Ma la fantasmagoria deve ancora compiersi: dalla pianta infatti spunta un gigantesco orso bianco che dal suo cappello azzurro, altra magia, libera un branco di scimmette arancioni che come acrobati del circo danno vita a un'altissima piramide. 


I bambini, sparati nel cielo, come 'proiettili' raggiungono iil culmine della piramide, intanto l'orso produce bolle di sapone a forma di leone che si trasformano in maialini entro cui le scimmie si divertono (?) a galleggiare. Ma da quel cappello azzurro continuano a uscire cose fantastiche: da piccoli pesci a delfini e foche volanti. 


Arriva la notte anche nel sogno e il sonno reale e quello sognato ora si uniscono e l'orso, rimessi nel letto i due bambini, riprende tutto ciò che era uscito dal cappello, compreso se stesso, e lo rimette all'interno e così come è arrivato, scompare nel blu di un cielo stellato.


Che libro! 
Una storia piena di tenerezza e di colori che produce negli occhi continuo stupore. Un libro che è morbido e rotondo nel disegno e nella storia raccontata, che è raffinato nei colori, nel gusto e nel riferimento all'Art Nouveau nei continui grafismi e decorativismi ma anche a certa arte pop tra gli anni Sessanta e Settanta (mi ricorda tanto le copertine dei dischi dei Doors, per esempio). Raffinato anche nella cura editoriale (nella copertina figure in lucido su fondo opaco..).
Come allora l'arte psichedelica, anche ora in questo libro di Tao Nyeu il disegno ha lo scopo di catturare lo sguardo in continue evoluzioni sinuose di linee e colori.
La serigrafia, la tecnica utilizzata da Tao, e l'uso del colore, che parte da una scelta iniziale, mantenuta poi per l'intero libro, in assenza di sfumature, dà alle pagine un senso di freschezza e di luminosità, indimenticabile.
Il riferimento al sogno come luogo ideale per lasciare che la psiche cominci a vagare in libertà (lascerei da parte le esperienze lisergiche, per il momento, vista l'età degli utenti) è il tema conduttore del libro che mette insieme racconto (anche se è silenzioso) e immagine, come dovrebbe essere in ogni albo illustrato.
Il magico orso che mangia le foglie per poi risoffiarle all'esterno, divenute pescetti è un mago per i due protagonisti , ma anche per tutti quei bambini fortunati che hanno avuto o avranno tra le mani questa magnifica prova d'artista.

Carla

Noterella al margine
Jules, alias, Julie Danielson nel suo scoppiettante blog Seven ImpossibleThings Before Breakfast pubblica vari post dedicati a Tao Nyeu e io personalmente sono molto fiera che le nostre idee su Tao coincidano spesso.
Vi consiglio di leggere l'intervista che, come di solito, lei fa davanti a una buona colazione.

Seconda noterella al margine:
Il libro Wonder Bear (che è stato il progetto di tesi di Tao Nyeu alla School of Visual Arts di New York) lo vidi nel 2008, ma non la pardo di vista. Quindi non finisce qui. Seguirà a breve Bunny days,meno psichedelico, ma -se possibile- ancora più tenero e poi...


mercoledì 13 giugno 2012

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


UNA STORIA DI SOLDI E BAMBINI SPORCHI



Il titolo in effetti è già tutto un programma: Trash e parla effettivamente di spazzatura, o meglio di un gruppo di bambini che ci vivono in mezzo. In realtà ho cominciato a leggere questo libro di Andy Mulligan, inglese trapiantato a Manila, perché non ero sicura che fosse adatto ai palati delicati dei nostri giovani lettori e, in effetti, ha un capitolo iniziale che tramortisce, perché uno dei giovani protagonisti descrive la sua vita in mezzo alla discarica, cercando fra l'immondizia qualcosa da rivendere, in mezzo ad un mare di stuppa, ovvero cacca. Se si riesce a superare il momento di orrore e il desiderio di ignorare questa parte di realtà, ci si inoltra in un vero e proprio romanzo d'avventura, narrato di volta in volta da uno dei vari protagonisti: il ritrovamento casuale di un borsello contenente del denaro, una lettera ed una chiave che porteranno lo sparuto terzetto di ragazzi malconci al centro di un intrigo che ruota intorno ad un senatore corrotto, ad un suo domestico che gli ha rubato sei milioni di dollari, per ridarli al popolo, e torme di poliziotti corrotti ed inferociti che danno la caccia ai nostri eroi. Ad aiutarli un prete e una volontaria di una sorta di missione che cerca di sostenere in qualche modo e istruire questi bambini di strada, un galeotto e una schiera di fantasmi. Il ritmo sostenuto e l'intreccio ben costruito rendono il libro scorrevole e appassionante e fanno ben comprendere come ne siano già stati acquisiti i diritti per la versione cinematografica.
Questo non toglie che l'ambientazione coraggiosa e tutt'altro che accattivante descriva una realtà durissima, propria di numerosi metropoli del cosiddetto terzo mondo. Le baraccopoli che sorgono ai margini delle discariche ospitano moltitudini umane e moltissimi bambini, costretti a contendere il campo ai ratti e per impossessarsi quello che per i ricchi è inutile e per loro può essere questione di sopravvivenza. Inevitabile chiedersi chi sia più sporco, chi fruga nell'immondizia o chi si arricchisce alle sue spalle.

Eleonora 


Trash. Una storia di soldi e bambini sporchi”, A. Mulligan, Rizzoli 2012
età di lettura consigliata, dai tredici anni

Avventura, terzo mondo, immondizia, bambini, denaro sporco, ingiustizia.