martedì 19 giugno 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


DEMONIO DI UNO STEVENSON!

IL DIAVOLO NELLA BOTTIGLIA, Robert Louis Stevenson
Prìncipi e Princìpi, 2011

NARRATIVA PER GRANDI (da 12 anni)

"Questa è la bottiglia, - disse l'uomo e, vedendo che Keawe se la rideva, gli chiese: -Non volete credermi? Provate allora voi stesso. Guardate se vi riesce a romperla. Keawe prese la bottiglia e la gettò a terra più volte, finché non fu stanco, ma la bottiglia rimbalzava sul pavimento come una palla da bambini e non si rompeva.
-Strano, - disse Keawe - eppure sia a toccarla che a guardarla questa bottiglia, sembra di vetro.
-È vetro, - rispose l'uomo sospirando più triste di prima. - Ma è un vetro temperato nelle fiamme dell'inferno."

All'interno di questa bottiglia, che tanto ricorda la magica lampada di Aladino, si muove qualcosa, simile a un'ombra o a una fiamma. Il demonio è chiuso là dentro. Al pari della lampada, questa bottiglia esaudisce i desideri di chi la possiede (ad eccezione del padre di tutti i desideri: non morire). Ma chi la possiede deve fare molta attenzione perchè al momento della morte del proprietario essa lo trascinerà all'inferno. Una chance di salvezza però c'è. Disfarsene attraverso la vendita, ma ad un prezzo di volta in volta più basso di quello a cui la si è comprata. È questo l'argomento vincente che convince Keawe a comprarla: la sicurezza che se ne potrà disfare quando vorrà, a patto di trovare un successivo acquirente. Il piano di Keawe sembra perfetto: lui dal demonio non vuole tutto, non è avido di ricchezze. Vuole ed ottiene una bella casa in cui trascorrere felicemente il suo tempo. Quindi si libera della bottiglia, vendendola a un amico a qualche spicciolo in meno rispetto alla cifra da lui pagata. Tutto pare funzionare, ma a scombinare questo progetto perfetto arriva l'amore. Quello vero, quello che spariglia sempre le carte. Keawe si innamora e poco dopo scopre di avere la lebbra e quindi la felicità che pare raggiunta, si allontana nuovamente. Così comincia una sua personale e strenua lotta contro il destino che lo vede inseguire la bottiglia per mille porti, riaverla e poi scoprire di non avere più margini per liberarsene.
Come in un gioco d'azzardo fatto di continui bluff e rilanci al buio, i silenzi e i segreti di moglie e marito cambiano di continuo la prospettiva e fino al quint'ultimo rigo dell'ultima pagina si sta in punta di sedia par vedere come finirà...


Che dire? È Stevenson, il miglior Stevenson, quello degli scenari dei Mari del Sud, quello dei continui cambi di rotta, quello dell'avventura pura.
tutti i ragazzi che incontro prima o poi entrano in contatto con Stevenson perché non smetto mai di proporre la lettura de L'isola del tesoro che considero il romanzo d'avventura perfetto. Di una modernità assoluta nel suo ritmo incalzante, adattissimo alle velocità e alla ricerca costante di nuovi stupori che mi pare contraddistingua i desideri diffusi dei ragazzi. E ogni volta sono proprio i ragazzi a confermarmi la giusta scelta.
Il Diavolo nella bottiglia, così come accade sempre di fronte alla grande letteratura, apre scenari infiniti di riflessione, di immaginazione, di confronto. E le domande che genera sono tutte di grande interesse per ragazzi in crescita.
Quindi ancora una volta è apprezabile la scelta di Prìncipi e Princìpi di inserirlo in questa loro preziosa collana di classici che ormai conta un bel numero di titoli e tutti condivisibili anche nell'accoppiamento con illustratori di grande talento. Qui Scarabottolo, come di norma, dà una sua ulteriore e personale lettura del testo, arricchendo di valore, se possibile, il libro e offrendo, seppure in sole sei tavole, chiavi interpretative mai scontate.

Carla

Noterella al margine: Stevenson e il demonio li abbiamo già visti a confronto in un altro racconto dai toni decisamente più cupi ma altrettanto interessanti, pubblicato quest'inverno da Orecchio Acerbo. 
Seconda noterella al margine: spero che, come me, sappiate che nei libri che parlano del diavolo, il diavolo stesso ci mette sempre il suo codino e fa sì che qualcosa si metta per traverso. Nel libro Il diavolo della bottiglia lo fa per ben due volte. Colpo di coda verso sinistra: un errore di ortografia e colpo di coda a destra: un refuso. Demonio di un demonio!

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