Escono quattro alla volta queste piccole storie di Pension Lepic per la Collana Parole per Posta.
È da poco arrivata in libreria la seconda quartina: La tovaglia bianca di Françoise Legendre, Colla e io di Mathis, Charly di Sarah Turoche-Dromery e Pensa a mangiare! di Mikaël Ollivier.
I titoli sono mutuati dalla Collection Petite Poche dell’editore francese Thierry Magnier e propone dei brevissimi racconti, da leggersi in meno di quindici minuti. Sono stampati in un (piccolo) formato che gli consente di essere inseriti in una normale busta da lettera: l’invito infatti è quello di condividerli una volta letti e le ultime pagine sono predisposte per tracciare il viaggio che ogni storia farà, di lettore in lettore.
Le copertine sono bellissime (e molto diverse da quelle francesi): per la prima quartina, firmate da Katy Couprie, per la seconda quartina da Tiziana Romanin la quale ha pensato bene di collegarle in un unico disegno che tiene insieme i quattro titoli, suggerendo l’idea che le storie sono sempre tutte tessute insieme in un unico grande affresco che è quello dell’esperienza di vivere.
Allora proviamo a seguire questo affresco.
E cominciamo dalla storia di una tovaglia. Siamo nel 1910 e Jeanne sta ricamando un tessuto per confezionare la tovaglia del matrimonio della nipote Anne. I capitoli seguono gli anni, la storia e la Storia, passando di generazione in generazione, di guerra in guerra fino a tornare a Jeanne, una piccola Jeanne che nel 2014, dopo 70 anni e 4 generazioni ascolterà la storia di quella tovaglia che nella sua trama e nel suo ordito ha trattenuto le vite e gli eventi, ed è arrivata fino a lei.
Poiché da questa parte del mondo siamo abituati a far scorrere la lettura da sinistra verso desta pure quando leggiamo le immagini, arriviamo a raccontare la seconda copertina.
Qui troviamo una volpe immobile, rannicchiata sulla riva di quello che potrebbe sembrare un corso d’acqua, ed è la volpe che Lucas e il suo fratellino Colla (così soprannominato perché, come spesso accade, non si scolla mai dal fratellone più grande) incontreranno durante una passeggiata. La volpe effettivamente è morta stecchita già preda di mosche voraci. Dunque è una storia di fratellanza, di infanzie che si tengono allacciate per far fronte ad eventi più grandi di loro, ché quando la vita non scorre proprio liscia c’è bisogno di coraggio.
La leggerezza della scrittura di Mathis dà a Lucas e a Colla la capacità di guardare la vita così com’è, di attraversarla pure quando le risposte non ci sono, e di incrociare le dita quando pare che…dai, potrebbe funzionare.
Continuiamo a seguire l’affresco in senso orario e arriviamo alla terza copertina che raffigura due uccelli in volo tra cielo e terra, insieme e liberi. Il titolo è Charly . Il narratore è Sam, un ragazzino che per questa estate sta lavorando alla pensione estiva della sua famiglia. Tutto scorre come sempre, i soliti anziani ospiti rendono le sue giornate abbastanza routinarie ma va molto meglio quando, insieme a dei nuovi ospiti - la famiglia Dupont - arriverà Charly, un ragazzino della sua stessa età con il quale scoprirà di condividere davvero tante passioni: i Lego, Dungeons & Dragon, le passeggiate nella natura estrema. Le giornate passano piacevolmente, la condivisione crea una bella e sincera amicizia… peccato che le apparenze a volte ingannino, e i pregiudizi pure! Alla partenza dei Dupont, Sam farà una scoperta che lo obbligherà a rivedere la sua visione del mondo…e ne sarà capace.
La quarta copertina raffigura una bambina seduta coi gomiti sulle ginocchia e il mento poggiato sulle mani: osserva e pensa. È Emma che pensa al nonno che è stato appena calato in una grande buca. E la domanda si impone imperiosa e grande: ma che si vive a fare se poi bisogna morire? Il padre, la madre, la maestra, la nonna, tutti saranno interrogati, e l’indagine esistenziale della piccola Emma non si placherà con nessuna delle risposte che gli adulti proveranno a formulare.
Emma pensa e domanda, gli adulti sono sfiniti, le loro occhiaie si fanno sempre più visibili; le diverse risposte vengono vagliate, messe a confronto, generano altre domande. Ma Emma pensa e osserva, e un giorno di pioggia, quando un arcobaleno appare per poi scomparire, la piccola grande pensatrice riuscirà a chiudere il cerchio dei suoi pensieri.
Negli otto racconti fin qui pubblicati troviamo sempre storie di grandi domande, di infanzie colte in frangenti che rivelano la loro forza fragile e salda al tempo stesso, la capacità indomita di fare esperienza della vita e di costruire autonomamente senso e significato, di non dare niente per scontato: è questo che fa di questa collana una miniera di piccole perle.
Ne leggiamo di ancor più belle nella prima quartina pubblicata nel 2024: Vedi alla voce felicità di Mathis, Appena un tocco di Hanno, Il grande mistero di Mikaël Ollivier, e L’uomo senza un orecchio, una storiella che pare fare eccezione: nessuna infanzia a raccontare ma un uomo burlone a cui manca un orecchio e che per tutta la vita, alle domande dei conoscenti sul come e perché di orecchie ne ha una sola, risponderà ogni volta con una storia diversa, avventurosa e incredibile ogni volta di più.
La firma è di Jean-Claude Mourlevat, che conosciamo per la grande capacità immaginativa e per lo spirito ironico e burlone di uno che di clownerie ne sa un bel po’.
Allora ci affidiamo a queste brevi storie di Parole per Posta confidando nel fatto che ci faranno pensare e sorridere (che è il modo più interessante di attraversare i giorni), e che potranno viaggiare e contagiare da vicino e da lontano senza grossi limiti di età, da 8 a 108 anni.
Patrizia
La tovaglia bianca di Françoise Legendre, trad. Livia Rocchi, Pension Lepic, 2025
Colla e io di Mathis, trad. Livia Rocchi, Pension Lepic 2025
Charly di Sarah Turoche-Dromery, trad. Ettore Malotti, Pension Lepic 2025
Pensa a mangiare! di Mikaël Ollivier, trad. Angelo Petrosino, Pension Lepic 2025