ENTOMOLOGHE DI TUTTO IL MONDO, UNITEVI!
Una guerra che, a tutt’oggi, stiamo perdendo: ogni estate questi insetti ci pungono, e in tante parti del mondo iniettano microrganismi patogeni.
Se da una parte, infatti, i nostri schiaffi, le bonifiche e gli insetticidi sono armi poco efficaci, dall’altra le zanzare si difendono e ci attaccano con sistemi biologicamente avanzati elaborati in milioni di anni di selezione naturale. Attenzione però: l’entomologo olandese Bart Knols ha
messo a punto l’arma definitiva, quella che cambierà le sorti di questa guerra infinita e che ci porterà alla vittoria. L’esercito delle zanzare verrà sconfitto da un’arma potente e pestilenziale: l’odore dei nostri piedi!
Il punto di partenza di questo libro è un accorato j'accuse nei confronti della società civile che si è dimenticata fino a oggi degli entomologi: neanche una strada, o anche solo un vicoletto, intitolati a qualcuno di loro.
Ma adesso è giunto il momento di dire basta. E a dirlo, va da sé, è un entomologo.
Gianumberto Accinelli si è preso la rivincita di pubblicare un libro in cui 14 tra entomologi ed entomologhe hanno cercato di dimostrare al mondo il valore delle loro ricerche e il più delle volte il mondo si è girato dall'altra parte...
Si parte da una storia che, invece, dovrebbe interessare tutti: le zanzare.
Bart Knols, quando si accorse che durante la notte le zanzare andavano solo da sua moglie, ignorando lui decise di capire quale fosse la differenza 'olfattiva' tra la sua pelle e quella della moglie. Ma prima di partire con la ricerca, decise di delimitare il campo di odori che emettiamo nelle diverse parti del corpo. Scoprì, dopo essersi fatto rinchiudere in una campana di vetro con molti esemplari di zanzare comuni, che esse si fanno guidare dal nostro respiro, e amano pungere nella parte superiore del nostro corpo, mentre le molto più pericolose Anopheles (altra campana di vetro e altri esemplari) sono attratte da un odore particolare che emettiamo dai piedi, possibilmente sudati e poco puliti: l'acido butirrico. E amano caviglie e gambe.
Produrre l'acido butirrico in laboratorio è troppo costoso, in particolare per i paesi poveri colpiti dall'Anopheles.
Fortunamente Knols era olandese e riconobbe che un famoso formaggio, costoso, ma non quanto l'acido butirrico sintetico da laboratorio, il Limburger, si distingue per l'ottimo sapore e il pessimo odore... così portò a termine il suo esperimento in vitro, attirando un enorme numero di zanzare anopheles intorno al suo pezzo di formaggio...
La cosa che colpisce di tutto il racconto è lo spirito di sacrificio che ha contraddistinto l'operato di Knols. Credo che non tutti si sarebbero immolati per la causa, facendosi rinchiudere per del tempo in una campana di vetro con centinaia di esemplari di zanzare, solo femmine in cerca di proteine per le larve e per questo letteralmente fameliche...
Le altre tredici storie si concentrano su altrettanti uomini e donne di scienza che hanno avuto, per la maggior parte, il compito di aver trovato una soluzione a una sempre più difficile convivenza tra uomo e insetto: uno troppo ingombrante rispetto all'altro molto più numeroso, ma decisamente più piccolo...
La storia delle coccinelle è un altro bel racconto.
Anche i bambini piccoli sanno, ammesso che qualcuno abbia letto loro almeno una volta nella vita La coccinella prepotente di Eric Carle, che le coccinelle sono ghiotte di afidi e pidocchi delle piante! Sono le antagoniste naturali di un gran numero di parassiti che decimano intere coltivazioni.
L'allevamento di coccinelle è diventato ben presto un metodo di trattamento in agricoltura, ossia rappresenta la risposta naturale a molti dei problemi di infestazioni da parassiti.
Ma il mondo è una roba complessa così l'allevamento delle coccinelle aveva delle controindicazioni. Nel loro periodo di allevamento, essendo loro molto voraci, arrivavano persino a cannibalizzarsi, con grosse perdite e costi che lievitano per gli stessi allevatori e di conseguenza degli agricoltori che provano a non usare i pesticidi.
Fino al giorno in cui, di nuovo un entomologo, il cui nome è segreto, ha scoperto, quale sia il loro cibo preferito e ne ha venduto la ricetta, a carissimo prezzo, a una biofabbrica, perché lo produca.
ricchissimo lui, ricchissima la biofabbrica. e noi che siamo in fondo alla filiera, un po' più tranquilli di non avvelenarci ogni volta che mangiamo una pera.
Insomma 14 storie che, anche se non tutte colpiscono il nostro interesse allo stesso modo, possono essere lette per vedere in trasparenza anche come si sono mossi e si muovono- umanamente parlando - gli uomini e le donne che hanno fatto della scienza il loro mestiere.
Per esempio sarà facile notare quanto le donne siano ancora e da sempre in minoranza rispetto ai loro compagni uomini, oppure verificare con piacere che tra scienziati, seppure dell'Ottocento, potesse esistere una deontologia e un grande fair play reciproco.
Comportamenti del genere oggi stupirebbero molti.
Per esempio, stupisce il fatto, nonostante l'importanza dei propri studi, si può essere dimenticati dall'intera comunità accademica per interi decenni.
Si colgono le delusioni, la caparbietà, il coraggio, le intuizioni, i colpi di fortuna, la fiducia, la solidarietà tra colleghi, il sostegno tra allievi e docenti, insomma - alla fine delle 14 storie - si ha una bella panoramica della complessa rete di relazioni che tengono insieme, o separano irrimediabilmente, uomini e donne di scienza.
Una riflessione che dovrebbe ronzare nelle orecchie...
Carla
Storie di ordinaria entomologia, Gianumberto Accinelli, Cristina Trapanese
Nomos 2025
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