giovedì 30 giugno 2011

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


NON C'E' RIMEDIO

EFFETTI COLLATERALI, Maurizio A.C. Quarello
Orecchio Acerbo, 2011

ILLUSTRATO PER MEDI (dai 7 anni)

"Il signor X era sempre stato orgoglioso del suo ciuffo.
Tutti i giorni lo lavava, lo lucidava, lo spazzolava con cura come se fosse un cucciolo. Così il giorno in cui vide cadere una ciocca di capelli nel lavandino, gridò terrorizzato: 'Oh, mio Dio diventerò pelato come un uovo!'"

Ecco, così parte la storia di un ometto ipocondriaco, roso da mille ansie contro il quale il destino si accanisce. La soluzione per curare l'incipiente calvizie, la lozione Calvinox, però, porta con sé qualche effetto collaterale: fa venire la congiuntivite. I capelli sono salvi, ma gli occhi ora sono quelli di un rospo. Il fatto è che il collirio consigliato dall'oculista, cura un malanno ma ne genera un altro...Così il povero signor X passa da un acciacco all'altro, ogni giorno che passa sempre più in preda allo sconforto e, per di più, tampinato dallo sguardo ironico eun po' crudele del suo fedele cagnetto, che, per tutta la storia, sembra impersonare il ruolo del 'portatore sano' di buon senso.
Come è prevedibile gli effetti collaterali si avvicendano, così pure i malanni fino ad arrivare ad un finale - che peraltro ha molto a che fare con il principio - che vede il mucchio di medicinali nella spazzatura e il signor X felicemente calvo a passeggio con il cagnetto.
Storiellina lieve, davvero carina, ma a suo modo embematica di un modo di vita che ci appartiene fin troppo. Quarello prende l'ipocondria a paradigma dello stress e delle ansie che puntellano le esistenze di molti, purtroppo piccoli e grandi senza distinzione. Vivere con maggiore serenità, distacco e ironia, intendere la vita non come un percorso a ostacoli o una gara in cui si deve per forza arrivare primi avrebbe come primo effetto collaterale, quello di non subire troppi effetti collaterali...
Quarello in questo libro tutto suo è grandioso per diverse ragioni. In primo luogo perché il disegno testimonia una sua ricerca continua nell'ambito delle tecniche espressive. Ha lasciato l'acrilico, dai toni cupi del rosso mattone e del marrone o del verde, non ci sono neanche i giochi di luce di libri più recenti (il Barbablu francese, Milan Jeunesse, e il prossimo libro sulla Parks, sempre per Orecchio Acerbo), né la pastosa matita usata nell'Albero di Anna (Orecchio Acerbo). Qui sembra prediligere un taglio fumettistico per tratteggiare i personaggi. Colori luminosi, chiari, il tutto punteggiato in modo 'ossessivo' da un motivo a tratteggio che si diffonde ovunque. In secondo luogo sono bellissime le ambientazioni, come di consueto, un po' retrò: una bella 2 Chevaux gialla, una cassa a manovella e altro. In terzo luogo, l'ironia del testo: i nomi delle medicine e dei medici sono tutto un programma, piccoli particolari come la capigliatura alla Hendrix del poster del medico che cura la caduta dei capelli, le riviste dal dentista, l'atteggiamento 'egizio' del cane nella scena delle bende contro il mal di schiena. Si studia ogni dettaglio e si ride moltissimo.
Carla