SUI TETTI DI ROMA
ANGELO,
David Macaulay
Donzelli,
2012
ILLUSTRATI
PER PICCOLI (dai 5 anni)
"'E
questo cos'è?'. Si avvicinò per vedere meglio. Era piccola e
respirava appena. ?Cosa ci fai qui?' Provò a toccarla con il manico
della scopa. ?Non puoi stare lì. Ci devo lavorare io'. Lei non si
mosse e lui lavorò girandole intorno."
La
piccola femmina di colombo è capitata nelle mani del più acerrimo
dei suoi detrattori: un restauratore di monumenti. La maggioranza dei
restauratori odia i piccioni. Il perché è presto detto: loro passano
la più parte del tempo a grattar via dai marmi e dai travertini il
guano di questo uccelli e credo che non sia proprio cosa
piacevolissima. Questo ve lo posso garantire perché io sono amica di
un restauratore che da anni sta rimuginando una ricetta di pappone
per colombi che li annienti, ne cancelli la specie dalla faccia della
terra. Ma finora non ci è ancora riuscito.
Angelo,
il protagonista umano di questa piccola storia, non ama i piccioni
neanche lui. Però questa femmina ferita, da lui stesso battezzata
Silvia, non può fare a meno di portarsela a casa e curarla, perché
prima di essere un bravo restauratore, lui è una brava persona.
Una
volta guarita, i due diventano inseparabili. Angelo è sempre più
affaticato e la picciona lo incita tubando e passeggiando con lui sui ponteggi. Alla fine dei lavori, a
due anni di distanza, la picciona si è guadagnata un nascondiglio
segreto nelle chiesa che Angelo ha appena restaurato.
Il suo
bisogno di metterla al sicuro forse è dettato dal fatto che lui
intuisce che la sua vita è alla fine. E così è.
Dopo
un bel po' di anni, ad un nuovo restauro, la chiesa viene ripulita e
viene scoperto il nido di un piccione, fatto tutto in muratura. Ed è
ancora là.
Anche
a me i piccioni non piacciono tanto. Quando vengono -abusivi- a becchettare
le briciole che sul davanzale lascio per i passerotti, do loro degli
urlacci e dei gran colpi sul vetro per allontanarli.
Eppure
questa storia, così piena di piccioni, mi è piaciuta. Mi piace il
tono autentico, mai retorico. Mi piace che si parli di qualcuno e di
qualcosa di cui si legge raramente: un vecchio signore appassionato
del suo lavoro e con sufficiente spazio nel cuore per salvare un
animale in pericolo.
Mi
piacciono i disegni di Macaulay. Mi piace la Roma che ci illustra con
i toni del rosa e colori sfumati di molte facciate, il cotto dei
tetti e le cupole che mi pare di poter riconoscere come quella di
sant'Andrea della Valle e di san Carlo ai Catinari.
Quelle
cupole che noi romani non vediamo neanche più, camminandoci sempre
in mezzo, ma che in questo bell'albo riaccendono su di loro la
meritata attenzione.
Carla
Questo
post lo vorrei dedicare a quell'intrepido uccellino che oggi mi ha
fatto a lungo trepidare per la sua triste sorte e mi ha fatto fare
tardi al lavoro perché 'intrappolato' tra la mia tavola da stiro,
la caldaia e un rottame di mobiletto di plastica da esterno, non
trovava sufficiente spazio per organizzarsi una rampa adeguata di
decollo.