venerdì 20 giugno 2025

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

PAN PER FOCACCIA

L'aeroplano blu, Silvia Borando 
Minibombo 2025 


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 3 anni) 

"'Guarda come vola in alto quell’aeroplano blu!' 'Chissà dove starà andando, da dove viene, cosa starà trasportando...' 
'Ma scusa un po’...' '... quell’aeroplano non è blu, è rosso!' 
'Ma no, guarda bene, è blu!'
'Aaah! Dici quello là, vicino alle due nuvolette bianche?'" 

Padre e figlia su un prato, forse per un picnic. Passa sulle loro teste un aeroplano. È blu. 
Crik. Si incrina qualcosa tra i due. 
Parte così un dialogo del miglior Ionesco. 
Da una parte il padre, che riguardo all'aereo blu si interroga su rotta e carico (si vede che ha un pensiero strutturato), e dall'altra sua figlia che lo sta "perculando", nel sostenere che è rosso. 
Lui, dall'alto del suo essere grande, non molla. 
Lei dal lato del suo essere piccola, tanto meno. 
Si sfiora quasi lo scontro fisico, fino al momento in cui lui, per poter sopravvivere, cede ed è in questo preciso momento che lei scopre le sue carte... stava scherzando (un eufemismo da libri per piccoli, perché il verbo perculare non sarebbe ammesso). 
A questo punto, in pochi secondi il padre elabora e mette in pratica la sua piccola vendetta. 
Ma come sempre, e come è giusto che sia, finisce tutto a tarallucci e vino. 

Breve premessa. 
A me di Minibombo piacciono in particolare i libri in cui muore qualcuno, o almeno qualcuno mette a serio rischio la propria pelle. Se vanno diversamente, li trovo carini, ma non mi colpiscono e presto li dimentico. Fortunatamente Silvia Borando spesso imbocca la 'cattiva strada', ossia costruisce la storia intorno a una cattiveria. Spesso, fatale. Lunga vita ai cattivi, ai cattivi pensieri e alle cattive strade. E naturalmente alle storie cattive (che son ben altra cosa dalle cattive storie, anzi). 
Qui in verità nessuno ci lascia le penne, tuttavia dal punto di vista della morale, mi pare interessante lo stesso. 


La cosa che succede in questo piccolo libro che passa dal blu al rosso in una sorta di crescendo cromatico, in questo piccolo libro in cui il volume dei toni aumenta (se letto ad alta e poi altissima voce fa il suo bell'effetto), in questo piccolo libro succede che qualcuno è un bugiardo per il solo gusto di esserlo, ossia per il piacere impagabile di prendere in giro il proprio interlocutore. 
Insomma, si tratta di un bugiardo temporaneo, giusto il tempo di vederne gli effetti. 
La seconda cosa che succede è l'entrata in crisi di un adulto. In sostanza come un adulto possa incrinarsi e, in nome del quieto vivere (condizione ideale per ogni adulto), arrivare anche a negare l'evidenza. 
Da queste due cose che accadono nella storiellina piccina di Silvia Borando si possono ricavare altrettante verità, utili per la vita: i bambini sanno (o meglio, possono) prendere per il naso gli adulti, gli adulti non sono invincibili. 
Entrambe le verità è meglio introiettarle il più in fretta possibile, se siete adulti. I bambini questa verità già la sanno.


Ammirevole la freddezza di questa bambina che non si scompone, tutt'al più gioca con le sue sopracciglia, e si limita ad alzare il tono di voce nel momento in cui lo alza anche il padre. Non un minuto prima. 
Altrettanto ammirevole è la sua totale assenza di argomenti per sostenere la propria verità. Lei non ne ha bisogno, al contrario del padre che, essendo adulto e strutturato, ha necessità di portare argomenti di prova, razionalità e logica, per sostenere le proprie ragioni. Dallo zainetto, al cielo, al mare al suo maglione... Anche su questo ci sarebbe da dire un bel po'. 
Molto interessante è anche la iniziale condiscendenza del padre che nel giro di poche battute diventa rabbia e poi crolla e diventa cedimento e arrendevolezza. Spirito di autoconservazione. 
Ciò nonostante, da parte sua si prende una piccola libertà, una piccolissima vendetta. 

Il libro - sotto il profilo morale - poteva chiudersi serenamente con quel bel "vecchia volpona, me l'hai fatta anche stavolta!" E poi finire tutto in merenda. 
Ma no, in cauda venenum, come accade sempre tra i miei preferiti di Minibombo. 
Chi è stato monello, merita di ricevere dal turlupinato - e qui è proprio il caso di dirlo - pan per focaccia!

Carla

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