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venerdì 17 marzo 2023

FAMMI UNA DOMANDA!

METALLO


Lo sviluppo della produzione di testi divulgativi segue strade diverse: mentre si fa un gran parlare della relazione fra questi e gli albi illustrati, esce con Nomos un libro che rimanda all’impostazione classica del libro informativo: si tratta di ‘Metallo’, un libro illustrato dedicato a quel gruppo di elementi così denominati.
‘Metallo. Dal cuore della terra alla civiltà umana’ è scritto da Petra Paoli, esponente dell’Accademia Drosselmeier, artigiana ceramista e molto altro, ed è illustrato da Marco Sandreschi.
L’intento del libro è dichiarato dal titolo, fornire una rassegna dei diversi metalli, e delle leghe da questi derivati, dedicando a ciascuno una doppia pagina e talvolta qualcosa di più; nella pagina colorata di sinistra di ciascuna doppia pagina sono descritte le caratteristiche fisico chimiche dell’elemento in questione, di cui viene riportata la sigla e il numero atomico. A destra gli elementi storici che raccontano da quando quel determinato metallo è stato utilizzato e per cosa; come e quando sono state inventate le leghe, che hanno dato vita a materiali di primaria importanza, come il bronzo e l’acciaio.


Rilevanti sono i riferimenti storici, non solo per quello che riguarda la storia della tecnologia, ma anche per gli aspetti politici e sociali: si racconta la vicenda della più grande miniera di rame in Cile, di proprietà americana e successivamente nazionalizzata da Salvador Allende (e ogni riferimento al golpe e alle sue motivazioni non è affatto casuale): oppure si parla delle condizioni di sfruttamento dei bambini nelle miniere africane, o del monopolio detenuto dalla Cina sulla lavorazione delle cosiddette terre rare.
Si tratta, dunque, di un libro che tiene bene aperti gli occhi sul presente e sulle sue contraddizioni, senza per questo dimenticare l’oggetto principale, che è la descrizione di un gruppo specifico di elementi naturali che hanno cambiato il corso della Storia e che condizionano la nostra vita, con la miriade di oggetti fabbricati con questi materiali: dalle opere d’arte agli oggetti della vita quotidiana, fino alle grandi costruzioni, come la Torre Eiffel o la Statua della Libertà, monumenti simbolo di due metropoli occidentali, costruite appunto in metallo.
Quanto alle opere d’arte non possono mancare i riferimenti ai ritrovamenti anche recentissimi, di statue in bronzo, diventate simbolo della classicità.
Impaginazione, grafica, tipologia della carta utilizzata sono di alto livello e rendono il libro un oggetto curato e accattivante, a partire dalla bella copertina, come dovrebbe sempre essere nell’ambito dei libri per ragazzi e ragazze; il linguaggio è chiaro e preciso, salvo qualche piccola incertezza lessicale. Alla fine del volume c’è il glossario e una sintetica bibliografia, in cui spicca l’insuperato saggio di Jared Diamond ‘Armi, acciaio e malattie’.


L’editore Nomos dimostra di saper scegliere con oculatezza i testi di divulgazione che pubblica, da quelli della Säfström  a Bunting.
La lunghezza e la tecnicità del testo lo rendono adatto a lettrici e lettori dai dieci anni in poi. Può piacere a chi apprezza la scienza, la tecnologia, la storia; ma lo può leggere con piacere anche un adulto, che voglia rinfrescarsi la memoria su alcuni aspetti della chimica, ma anche del mondo contemporaneo.

Eleonora


“Metallo. Dal cuore della Terra alla civiltà umana”, P. Paoli, ill. M. Sandreschi, Nomos edizioni 2023




venerdì 13 gennaio 2023

FAMMI UNA DOMANDA!


FUTURO PROSSIMO


Con una solidissima preparazione scientifica e un’interessante carriera come divulgatrice, Madeleine Finley approda al libro illustrato divulgativo con ‘Coleotteri per colazione e altri strani e fantastici modi per salvare il pianeta’, con le illustrazioni della coreana Jisu Choi. Il libro, tradotto da Alice Casarini è pubblicato in Italia da Camelozampa.
L’intento del volume, ottanta pagine fitte fitte di informazioni, è duplice: raccontare le non poche problematicità del nostro Pianeta e, nello stesso tempo, dar conto delle soluzioni, realistiche o meno, futuribili, improbabili, che in questi anni si stanno sperimentando in diversi settori cruciali: la produzione di cibo e di energia, la diminuzione dell’impatto del riscaldamento globale e della sovrappopolazione. Tematiche molto impegnative che possono diventare anche divertenti quando ci si inoltra nelle minuziose illustrazioni che suggeriscono il modus operandi delle diverse invenzioni.
Il libro è organizzato in nove capitoli, con ambientazioni diverse, in casa e fuori casa; in ciascuno di essi vengono enunciate delle problematiche e, a seguire, una serie di soluzioni che, per quanto possano apparire strampalate ad uno sguardo superficiale, sono in realtà oggetto di sperimentazione.


Gli argomenti sono tanti e vanno dalla ricerca di fonti di energia alternative e che quindi non comportino l’emissione di anidride carbonica, al problema della sussistenza di miliardi di esseri umani, con la sperimentazione di fonti proteiche diverse: insetti, alghe, funghi; l’utilizzo delle deiezioni animali e umane per la produzione di energia; la progettazione di materiali da costruzione provenienti dal riciclo; le sperimentazioni per ripulire gli oceani dalla micro plastica o per difendere le città costiere dal probabile innalzamento del livello dei mari. Insomma, moltissimi argomenti, che si intrecciano fra loro in una fitta rete di idee e invenzioni che forse in futuro aiuteranno l’umanità a sopravvivere a se stessa.
Le illustrazioni in questo contesto sono fondamentali, sia per alleggerire il testo denso anche di riferimenti tecnologici, sia per provare ad immaginari scenari futuri. La coreana Jisu Choi, qui al suo primo libro illustrato, ha un’impostazione grafica che nelle tavole di introduzione dei capitoli, più complesse, è squisitamente geometrica, con un susseguirsi di linee rette e schematismi; ma in altre tavole il rapporto fra testo e immagine è simile a quello che spesso si vede nei libri di divulgazione, in cui il testo richiuso in una porzione di pagina viene esplicitato dalla corrispondente illustrazione. Le rappresentazioni di ambienti domestici, cittadini, di case, parchi, strade sono ricchissime di dettagli, di personaggi umani e animali, di vetture, costruzioni, razzi, macchine che, proprio per non essere vincolate al realismo, assumono le forme più bizzarre.
Il lettore e la lettrice alle prime armi, dai sette otto anni in poi, trovano nella vivacità e nella ricchezza delle illustrazioni un aiuto per affrontare temi così complessi; i bambini e le bambine più grandi possono trovare infiniti stimoli per comprendere i cambiamenti del mondo in cui vivono e per adottare, magari, uno stile di vita differente.


Certo, da questa rappresentazione delle problematiche del Pianeta non si evince la drammaticità della situazione e il costo, in termini di vite umane e di biodiversità, del nostro modello di sviluppo; ma è giusto così, è importante che le giovani generazioni abbiano una visione aperta della soluzione dei problemi economici e ambientali, strettamente connessi; non possiamo che confidare in loro, per immaginare un mondo migliore.

Eleonora

“Coleotteri per colazione e altri strani e fantastici modi per salvare il pianeta”, M.Finley, ill. J. Choi, trad. A. Casarini, Camelozampa 2022



mercoledì 26 giugno 2019

FAMMI UNA DOMANDA!


SEMPLICITA’ E COMPLESSITA’


Come più volte sottolineato, la produzione editoriale di carattere divulgativo non riesce a coprire in modo soddisfacente le esigenze di ragazze e ragazzi sopra i dieci anni. Recentemente, dopo anni di scarsità, alcuni editori si sono indirizzati in questa direzione, traducendo soprattutto, ma non solo, dall’editoria britannica.
In questa fascia d’età il problema più grande è spiegare in modo semplice argomenti complessi, che sono spesso oggetto delle curiosità dei giovani scienziati: dall’informatica all’astrofisica, dalla genetica alla botanica e così continuando di complessità in complessità.
L’editoria di lingua inglese ha una grande tradizione nell’ambito divulgativo e un esempio lo abbiamo nei testi che sto per proporvi. L’editore in questione è Usborne, che propone alcune collane molto interessanti.
La prima l’ho già proposta tempo fa, e ora la ripropongo per un tema che potrebbe incontrare l’interesse dei ‘nerd’ in erba: ‘100 cosa da sapere su Numeri, Computer e Codici’, realizzato come sempre da una nutrita schiera di specialisti, affronta tematiche di grande complessità e, diciamolo, astrazione, temi che spaventerebbero molti e molte di noi. Dalla misurazione del tempo al codice binario, dalla sequenza di Fibonacci ai numeri irrazionali per arrivare a temi filosofici come quello della esistenza reale dei numeri; insomma molti argomenti, i 100 del titolo, che spiegano in una sola pagina e con l’aiuto dell’info-grafica, ciascun tema, che può trattare di tecnologia, di storia della scienza, di attualità o di teorie fra le più difficili, con un linguaggio semplice e preciso.
La vulgata vuole che dopo una certa età, i fatidici dieci anni, non si ricorra più allo strumento libro per approfondire gli argomenti interessanti, ma ci si rivolga al magico mondo della rete. Temo che raramente la ‘rete’ sia frequentata per questi scopi e che garantisca la stessa qualità delle informazioni di un buon libro, ma soprattutto manca la possibilità di seguire il filo dei propri interessi, la curiosità di scoprire nuovi argomenti, lo stimolo a mettere in relazione anche ambiti differenti.


Nello stesso spirito è anche ‘Il mio taccuino di ingegneria’, dello stesso editore, anche questo parte di una collana, che si rivolge alla stessa fascia d’età, ma con un approccio più operativo, proponendo attività connesse alla costruzione di macchine semplici, spiegandone via via i principi che ne permettono il funzionamento. Grafica semplice, attività pratiche e spiegazioni teoriche ne fanno un breve efficace trattato per giovani costruttori e costruttrici di domani.
Questi testi, che non si segnalano per la particolare raffinatezza delle immagini, ma per la grande efficacia del progetto editoriale dovrebbero essere presenti in tutte le biblioteche, scolastiche e non, e anche in casa di quei ragazzi e ragazze che non si accontentano di saper usare un computer, ma vogliono conoscerne il funzionamento e la logica ispiratrice.
Indispensabili per scienziate e scienziati di domani.

Eleonora

“100 cose da sapere su Numeri, Computer e Codici”,Edizioni Usborne 2019
“Il mio taccuino di Ingegneria”, Edizioni Usborne 2019

lunedì 11 febbraio 2019

FAMMI UNA DOMANDA!


SE IL GENIO E’ DONNA


Dunque oggi, undici febbraio, è la giornata che le Nazioni Unite hanno voluto dedicare alle Donne nella Scienza. Il tema è di recente stato affrontato in vari modi, dai libri per ragazze e ragazzi ai convegni. E’ un tema importante, in quanto esprime uno dei terreni su cui si manifesta in tutta evidenza la discriminazione di genere. Può l’occhio femminile portare un punto di vista differente sulle tante questioni aperte nel mondo scientifico? Comunque la si pensi, vanno abbattuti tutti quegli ostacoli che impediscono a ragazze e ragazzi l’accesso al sapere e alle professioni che vi si ispirano. Se può sembrare scontato e quasi ovvio, ricordiamoci che c’è chi, occupando posizioni di potere, ritiene opportuno ritornare al modello familiare anni ‘50, con le donne inchiodate ai fornelli e alle assi da stiro. Detto questo, quale migliore celebrazione di una ricorrenza che vorremmo non fosse solo formale di un libro firmato da Temple Grandin? Ricorderete la scienziata americana, affetta da autismo, raccontata da Beatrice Masini.
La sua vita, ricchissima e intensissima, dimostra come sia rivoluzionario rendere il proprio essere ‘speciale’ un grandioso punto di forza. La sua caratteristica principale è avere un pensiero eidetico, cioè pensare per immagini più che con le parole, riuscendo a visualizzare con facilità meccanismi, progetti, che poi vengono realizzati per fare prototipi anche con mezzi di fortuna.
In ‘Siamo tutti inventori’ la Grandin racconta la storia di alcuni grandi inventori, uomini e donne, intercalando queste storie con progetti di oggetti che si possono fare in casa. Ma non è solo un dotto manuale per farsi degli esperimenti domestici, è anche l’esposizione di una metodologia che consente di comprendere facilmente i principi fisici che rendono possibili tali realizzazioni.
Ci sono diversi capitoli dedicati ai materiali d’uso comune che possono essere piegati ai nostri scopi, capitoli dedicati a tipi diversi di esperimenti, tutto spiegato con grande chiarezza e divertimento.
Al di là di questo, che rende il libro un originale mix di storia della scienza e delle invenzioni insieme ad un manuale di esperimenti fai-da-te, ci sono all’interno molte interessanti osservazioni, che meritano di essere ricordate.
Intanto il ruolo della casualità in molte scoperte ed invenzioni, come a dire che spesso la genialità degli scienziati sta nel cogliere l’effettiva portata di quello che si presenta loro anche casualmente; poi c’è un’interessante distinzione fra le diverse metodologie con cui affrontare i problemi, in modo deduttivo o induttivo. Questa non è una distinzione nuova, ma diventa molto interessante perché applicata al particolare modo di concepire il ragionamento da parte di Temple, sempre molto empirico e concreto, partendo dall’osservazione dei dati di fatto e costruendo modelli che traducano l’idea in una cosa. Non a caso sottolinea più volte quanto sia stato importante per lei avere a disposizione gli strumenti per cominciare a costruirsi i giocattoli da sola e direi che già sarebbe una gran cosa dare a disposizione delle bambine i giochi considerati ‘da maschi’, come le costruzioni.
Infine una gustosa definizione del termine ‘nerd’, categoria cui l’autrice si iscrive senz’ombra di dubbio. Nerd è una parola d’origine circense, così ci spiega, che indica i creduloni, per poi evolvere il proprio significato in persona strana, vagamente asociale e genialoide. La sua conclusione, e questo farà felici tante ragazze e ragazzi, è che il futuro è loro, dei nerd, che hanno costruito la Silicon Valley e al momento producono Paperon de’ Paperoni e tecnologie a raffica.
Alla fine, però, quello che emerge è il ritratto di una donna straordinaria, capace di valorizzare i propri limiti e di farne fonte di conoscenza, di seguire le proprie inclinazioni e di divertirsi un mondo nel farlo.
Che siate nerd o no, leggete questo libro e date sfogo alla vostra inventiva, grandi o piccoli che siate!

Eleonora

“Siamo tutti inventori”, T. Grandin, Rizzoli 2019


lunedì 5 marzo 2018

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


IBOY


Lo spunto originale del romanzo di Kevin Brooks, brillante autore inglese che ha già firmato romanzi come Bunker Diary e L’estate del coniglio nero, colpisce di sicuro l’immaginario del giovane lettore o lettrice. L’idea di un iPhone lanciato dal trentesimo piano e che colpisce in testa il giovane protagonista, Tom, provocandogli qualcosa di più permanente di una ferita in testa, è sicuramente originale. I frammenti del chip del cellulare, in qualche modo, si fondono con il cervello del ragazzo, trasformandolo in un essere del tutto nuovo, capace di connettersi al mondo con il pensiero, di creare campi elettrici potentissimi, di affrontare la banda di teppisti che hanno stuprato l’amica del cuore, Lucy.
Già, perché quel cellulare è stato scaraventato fuori dalla finestra durante l’aggressione nei confronti di due fratelli, Ben e Lucy, dando il via ad una serie incontrollata di eventi.
Quando Tom si riprende, del tutto inconsapevole, ma per poco, dei suoi nuovi poteri, viene a sapere del dramma di Lucy, che dal giorno dell’aggressione non esce più di casa, non vuole vedere nessuno. Parallelamente alla presa di coscienza di ciò che è diventato, cresce in Tom il desiderio di fare giustizia, o di praticare la via pericolosa della vendetta. Connettendosi ai cellulari altrui riesce a recuperare il filmato dello stupro e a riconoscere gli aggressori, cui darà la caccia, trasformandosi in una sorta di ‘Terminator’.
Ma non mancano i colpi di scena, fino ad un finale che lascia aperta la strada a sviluppi futuri, perché il super cattivo, il capo dei della banda criminale che imperversa nel complesso popolare di Crow Lane riesce a cavarsela, nel pirotecnico scontro finale.
Come si vede, questo romanzo, dal ritmo stringente e dalle tematiche ‘pesanti’, attinge a piene mani ai miti della fantascienza classica, quella che, con altro spessore, indagava i confini fra umano e non umano, e a quelli dei super eroi dei fumetti, anche loro dotati di poteri estremi e di missioni di giustizia. Kevin Brooks attinge a questo repertorio con sapienza e mestiere, cogliendo le tendenze e i temi della letteratura Y.A. (Young Adult), con i connessi miti legati alla tecnologia, allo straniamento urbano, alla violenza ritualizzata dei video giochi, ma anche all’amore adolescenziale.
L’impressione che ho avuto, leggendo questo romanzo, è proprio che alla violenza estrema delle situazioni descritte, coerente con la descrizione dell’ambiente degradato in cui si attua, non corrispondesse una equivalente tensione emotiva. Mi è sembrato di leggere l’eccellente sceneggiatura di un video gioco, in cui il giocatore deve annientare i nemici di turno, che siano zombie o malvagi stupratori, in fondo è lo stesso. Non è un caso che da questo libro sia stato tratto un film da parte di Netlix. Non voglio con questo togliere niente alle capacità narrative di Brooks, che resta un grande costruttore di storie ‘nere’, ma sicuramente questo romanzo non mi sembra, dal punto di vista letterario, all’altezza dei precedenti, nonostante abbia apprezzato l’accurata, dolente descrizione del grande desolato quartiere popolare, in cui dettano legge le bande criminali.
E’ un romanzo pensato per i teenager, troppo crudo per essere proposto a ragazze e ragazzi al di sotto dei quattordici anni, anche se già a quella età di uccisioni ritualizzate attraverso i video games sono già più che esperti. Può essere proposto come valido romanzo ‘di genere’, un’escursione adrenalinica nel territorio della fantascienza al tempo degli iPhone.

Eleonora

“iBoy”, K. Brooks, Piemme 2017















venerdì 22 agosto 2014

FAMMI UNA DOMANDA!


FAMMI UNA DOMANDA: MA CHE SIA UNA SOLA!


Circa un mese fa vi ho proposto una riflessione sui temi del web e della nuova socialità, così come è vissuta dai nativi digitali. Oggi parliamo ancora di nuove tecnologie attraverso un testo, uscito recentemente nella fortunata collana Teste Toste, di Editoriale Scienza. L'ideatore, l'encomiabile e vulcanico Federico Taddia, propone una nuova serie di domande impossibili in Perché il touchscreen non soffre il solletico? Non si parla, come ho detto, di un'altra riflessione sui social network, ma di una carrellata di argomenti, variamente connessi, che spaziano dall'energia nucleare alla tecnologia dei led, dai materiali super leggeri alle microonde, quelle dei cellulari per intenderci, che ci cuociono il cervello a fuoco lento.
L'intervistato di turno, che si sottopone al fuoco di fila di domande, semplici ma non banali, è Valerio Rossi Albertini, fisico nucleare, teorico di Fisica Chimica dei materiali e molte altre cose ancora, e la chiacchierata che si dipana fra una domanda e l'altra è stimolante, non solo per i ragazzini. La struttura del libro è tale da consentire, senza danno, una lettura episodica, per argomenti, trasversale, utilizzando i rimandi a piè di pagina o l'indice per argomenti in fondo al volume; ciascun argomento è trattato sempre attraverso il percorso delle domande, quindi nessuna lungaggine o spiegazione troppo approfondita. Il linguaggio è preciso ma non tecnicistico e ogni parola 'nuova' viene adeguatamente introdotta.
In questo caso si parla di argomenti davvero difficili per noi comuni mortali e ho qualche dubbio sull'applicabilità della fascia d'età indicata per tutta la collana, nove anni. Non so dire a quale età possa crescere la curiosità di addentrarsi nei misteri di atomi e fotoni, laser e sistema periodico, e credo che molto influisca anche la relativa ignoranza, in merito, di noi adulti. Ma è pur sempre vero che familiarizzare con concetti così misteriosi è indispensabile per non crescere generazioni di fruitori passivi di tecnologie che non sono affatto neutre.
Se ragazze e ragazzi crescono immersi in una tecnologia di cui non capiscono il funzionamento, né i limiti né i pericoli, difficilmente sapranno poi metterla in discussione o usarla consapevolmente.
Quindi, va bene scorrazzare in lungo e in largo in questo volumetto, o negli altri della stessa collana, che ha ricevuto l'anno scorso il Premio Andersen per la divulgazione; si può spaziare dalla biologia all'astronomia, passando per numeri e vulcani. Se volete maggiori informazioni a riguardo le potete trovare qui!

Eleonora

Perché il touchscreen non soffre il solletico?”, F. Taddia e V. Rossi Albertini, Editoriale Scienza 2014