venerdì 4 marzo 2022

FAMMI UNA DOMANDA!


IL GENIO E IL SUO DOPPIO


Dopo lo strepitoso ‘Come sono arrivato qui?’, dedicato alla storia del mondo, Philip Bunting approda al mondo vegetale con ‘Il genio gentile degli alberi’, pubblicato da Nomos Edizioni.
Bunting, dal mio punto di vista, è il secondo genio in questione: autore di testi e immagini, riesce a costruire libri illustrati di natura divulgativa di assoluto valore, incarnando un modello quanto mai difficile da realizzare: dire cose difficili con parole semplici. La semplicità e l’immediatezza, garantita dall’efficacia delle immagini, non sono sinonimi di banalità. Uno dei limiti maggiori della divulgazione per piccoli è la pericolosa oscillazione fra la banalizzazione utilizzata perché si ritiene che i bambini e le bambine non capiscano e, d’altra parte, l’uso di concetti e termini astratti, perché si ritiene, al contrario che i bambini siano in grado di assimilare concetti come l’entropia. Bene, Bunting è la dimostrazione che esiste una terza via, un modo cioè che non riduce i contenuti, ma li esprime con un linguaggio semplice e di immediata comprensione. Nel raggiungere questo risultato risulta fondamentale il ruolo dell’illustrazione, che in alcuni aspetti è molto vicina all’infografica, per altri aspetti alleggerisce il testo, dandone una versione ironica.
Ma veniamo a questo libro, uscito proprio in questi giorni. 


Sappiamo come da tempo anche nei libri per ragazzi e ragazze sia filtrato l’argomento, più che mai affascinante, della vita segreta degli alberi. C’è un’ampia bibliografia in merito. Il percorso seguito da Bunting per arrivare all’aspetto meno conosciuto della vita degli alberi è piuttosto lineare: partendo dalla relazione fra noi e le piante, l’autore descrive poi il meccanismo con cui le piante si alimentano, cioè la fotosintesi. Nel descrivere, poi, la struttura, si sofferma in particolare sul ruolo delle radici, considerate come il ‘cervello’ della pianta, interconnessa, anche grazie ai funghi, alle altre. Così viene descritta la funzione di comunicazione fra una pianta e l’altra: quando viene attaccata da un ‘predatore’, per esempio un pacifico cervo in cerca di tenere foglioline, o quando si protegge una nuova piantina in fase di crescita.
Quello che è davvero stupefacente è il grado di interrelazione fra le piante e fra le piante e i funghi, i sistemi complessi utilizzati per aiutarsi e difendersi. Tutto caratterizzato da qualcosa che per noi è inconcepibile: la lentezza. Un albero cresce lentamente e costantemente, alla ricerca della luce, facendosi sempre più forte:
‘E se possiamo imparare anche solo una cosa dal genio gentile degli alberi, che sia questo…
Cresci lentamente, cresci forte.’


Se c’è un appunto che si può muovere a questo libro è l’aver scelto una forma assertiva quando l’autore invita alla riflessione sul nostro modo di vivere in relazione al mondo dei viventi; magari usare una forma interrogativa, aprire le menti al dubbio e alle tante possibilità sarebbe stato più stimolante.
Bunting è un autore inglese, trasferitosi da anni in Australia, nella regione del Queensland. Mi ha colpito particolarmente il tributo che chiude questo volume:
‘Dichiarazione di riconoscimento della Nazione: riconosco i custodi tradizionali della terra in cui vivo e lavoro e rendo omaggio alla nazione Gubbi Gubbi. Rendo omaggio agli Anziani della comunità ed estendo il mio riconoscimento ai loro discendenti’.
Dimostrazione di grande rispetto, un rispetto che avrebbe dovuto esserci molto tempo fa ed un rispetto che ora dovremmo avere nei confronti della Terra e dei suoi abitanti, tutti.
Per tutta la saggezza e la conoscenza che questo libro contiene, consiglio caldamente la lettura condivisa a bambine e bambini che non si accontentino di risposte facili, a partire dai sette anni.

Eleonora

“Il genio gentile degli alberi”, P. Bunting, Nomos edizioni 2022







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