SE IL GENIO E’ DONNA
Dunque oggi, undici febbraio, è la
giornata che le Nazioni Unite hanno voluto dedicare alle Donne nella
Scienza. Il tema è di recente stato affrontato in vari modi, dai
libri per ragazze e ragazzi ai convegni. E’ un tema importante, in
quanto esprime uno dei terreni su cui si manifesta in tutta evidenza
la discriminazione di genere. Può l’occhio femminile portare un
punto di vista differente sulle tante questioni aperte nel mondo
scientifico? Comunque la si pensi, vanno abbattuti tutti quegli
ostacoli che impediscono a ragazze e ragazzi l’accesso al sapere e
alle professioni che vi si ispirano. Se può sembrare scontato e
quasi ovvio, ricordiamoci che c’è chi, occupando posizioni di
potere, ritiene opportuno ritornare al modello familiare anni ‘50,
con le donne inchiodate ai fornelli e alle assi da stiro. Detto
questo, quale migliore celebrazione di una ricorrenza che vorremmo
non fosse solo formale di un libro firmato da Temple Grandin?
Ricorderete la scienziata americana, affetta da autismo, raccontata da Beatrice Masini.
La sua vita, ricchissima e
intensissima, dimostra come sia rivoluzionario rendere il proprio
essere ‘speciale’ un grandioso punto di forza. La sua
caratteristica principale è avere un pensiero eidetico, cioè
pensare per immagini più che con le parole, riuscendo a
visualizzare con facilità meccanismi, progetti, che poi vengono
realizzati per fare prototipi anche con mezzi di fortuna.
In ‘Siamo tutti inventori’ la
Grandin racconta la storia di alcuni grandi inventori, uomini e
donne, intercalando queste storie con progetti di oggetti che si
possono fare in casa. Ma non è solo un dotto manuale per farsi degli
esperimenti domestici, è anche l’esposizione di una metodologia
che consente di comprendere facilmente i principi fisici che rendono
possibili tali realizzazioni.
Ci sono diversi capitoli dedicati ai
materiali d’uso comune che possono essere piegati ai nostri scopi,
capitoli dedicati a tipi diversi di esperimenti, tutto spiegato con
grande chiarezza e divertimento.
Al di là di questo, che rende il libro
un originale mix di storia della scienza e delle invenzioni insieme
ad un manuale di esperimenti fai-da-te, ci sono all’interno molte
interessanti osservazioni, che meritano di essere ricordate.
Intanto il ruolo della casualità in
molte scoperte ed invenzioni, come a dire che spesso la genialità
degli scienziati sta nel cogliere l’effettiva portata di quello che
si presenta loro anche casualmente; poi c’è un’interessante
distinzione fra le diverse metodologie con cui affrontare i problemi,
in modo deduttivo o induttivo. Questa non è una distinzione nuova,
ma diventa molto interessante perché applicata al particolare modo
di concepire il ragionamento da parte di Temple, sempre molto
empirico e concreto, partendo dall’osservazione dei dati di fatto e
costruendo modelli che traducano l’idea in una cosa. Non a caso
sottolinea più volte quanto sia stato importante per lei avere a
disposizione gli strumenti per cominciare a costruirsi i giocattoli
da sola e direi che già sarebbe una gran cosa dare a disposizione
delle bambine i giochi considerati ‘da maschi’, come le
costruzioni.
Infine una gustosa definizione del
termine ‘nerd’, categoria cui l’autrice si iscrive senz’ombra
di dubbio. Nerd è una parola d’origine circense, così ci spiega,
che indica i creduloni, per poi evolvere il proprio significato in
persona strana, vagamente asociale e genialoide. La sua conclusione,
e questo farà felici tante ragazze e ragazzi, è che il futuro è
loro, dei nerd, che hanno costruito la Silicon Valley e al momento
producono Paperon de’ Paperoni e tecnologie a raffica.
Alla fine, però, quello che emerge è
il ritratto di una donna straordinaria, capace di valorizzare i
propri limiti e di farne fonte di conoscenza, di seguire le proprie
inclinazioni e di divertirsi un mondo nel farlo.
Che siate nerd o no, leggete questo
libro e date sfogo alla vostra inventiva, grandi o piccoli che siate!
Eleonora
“Siamo tutti inventori”, T.
Grandin, Rizzoli 2019
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