lunedì 5 marzo 2018

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


IBOY


Lo spunto originale del romanzo di Kevin Brooks, brillante autore inglese che ha già firmato romanzi come Bunker Diary e L’estate del coniglio nero, colpisce di sicuro l’immaginario del giovane lettore o lettrice. L’idea di un iPhone lanciato dal trentesimo piano e che colpisce in testa il giovane protagonista, Tom, provocandogli qualcosa di più permanente di una ferita in testa, è sicuramente originale. I frammenti del chip del cellulare, in qualche modo, si fondono con il cervello del ragazzo, trasformandolo in un essere del tutto nuovo, capace di connettersi al mondo con il pensiero, di creare campi elettrici potentissimi, di affrontare la banda di teppisti che hanno stuprato l’amica del cuore, Lucy.
Già, perché quel cellulare è stato scaraventato fuori dalla finestra durante l’aggressione nei confronti di due fratelli, Ben e Lucy, dando il via ad una serie incontrollata di eventi.
Quando Tom si riprende, del tutto inconsapevole, ma per poco, dei suoi nuovi poteri, viene a sapere del dramma di Lucy, che dal giorno dell’aggressione non esce più di casa, non vuole vedere nessuno. Parallelamente alla presa di coscienza di ciò che è diventato, cresce in Tom il desiderio di fare giustizia, o di praticare la via pericolosa della vendetta. Connettendosi ai cellulari altrui riesce a recuperare il filmato dello stupro e a riconoscere gli aggressori, cui darà la caccia, trasformandosi in una sorta di ‘Terminator’.
Ma non mancano i colpi di scena, fino ad un finale che lascia aperta la strada a sviluppi futuri, perché il super cattivo, il capo dei della banda criminale che imperversa nel complesso popolare di Crow Lane riesce a cavarsela, nel pirotecnico scontro finale.
Come si vede, questo romanzo, dal ritmo stringente e dalle tematiche ‘pesanti’, attinge a piene mani ai miti della fantascienza classica, quella che, con altro spessore, indagava i confini fra umano e non umano, e a quelli dei super eroi dei fumetti, anche loro dotati di poteri estremi e di missioni di giustizia. Kevin Brooks attinge a questo repertorio con sapienza e mestiere, cogliendo le tendenze e i temi della letteratura Y.A. (Young Adult), con i connessi miti legati alla tecnologia, allo straniamento urbano, alla violenza ritualizzata dei video giochi, ma anche all’amore adolescenziale.
L’impressione che ho avuto, leggendo questo romanzo, è proprio che alla violenza estrema delle situazioni descritte, coerente con la descrizione dell’ambiente degradato in cui si attua, non corrispondesse una equivalente tensione emotiva. Mi è sembrato di leggere l’eccellente sceneggiatura di un video gioco, in cui il giocatore deve annientare i nemici di turno, che siano zombie o malvagi stupratori, in fondo è lo stesso. Non è un caso che da questo libro sia stato tratto un film da parte di Netlix. Non voglio con questo togliere niente alle capacità narrative di Brooks, che resta un grande costruttore di storie ‘nere’, ma sicuramente questo romanzo non mi sembra, dal punto di vista letterario, all’altezza dei precedenti, nonostante abbia apprezzato l’accurata, dolente descrizione del grande desolato quartiere popolare, in cui dettano legge le bande criminali.
E’ un romanzo pensato per i teenager, troppo crudo per essere proposto a ragazze e ragazzi al di sotto dei quattordici anni, anche se già a quella età di uccisioni ritualizzate attraverso i video games sono già più che esperti. Può essere proposto come valido romanzo ‘di genere’, un’escursione adrenalinica nel territorio della fantascienza al tempo degli iPhone.

Eleonora

“iBoy”, K. Brooks, Piemme 2017















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