COSTRUIRE PER SOTTRAZIONE
Il Castoro 2023
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 3 anni)
"Una casa.
Dov'è la porta? Che colore ha?
Dov'è la finestra? Che forma ha?
Una casa al mattino.
Dov'è il sole?
Alto nel cielo? Dove sono gli uccelli? Stanno tutti volando?
Una casa di notte."
In una grande cornice c'è il disegno, il più riconoscibile possibile, di una casa. Solo pochi dettagli: la porta e la finestra. Il tetto a tegole e un comignolo.
Nella pagina successiva, piccolo colpetto di zoom e la casa è un po' più vicina e quindi più grande e arrivano le prime domande.
Nella pagina successiva torna la grande cornice che però è ocra, in onore del sole che si intravede dietro il tetto: casa di giorno.
Di nuovo colpetto di zoom e si aggiungono particolari animati e le quattro domande di rito per il piccolissimo lettore.
Nella pagina successiva ritorna per la terza volta il disegno della casa con la grande cornice blu notte...
Quanto ragionamento e quanto lavoro di sottrazione richiede la semplicità?
E se andiamo a sottrarre otteniamo la leggerezza. Leggerezza e semplicità.
Ancora una volta il consiglio è di andare alle Lezioni americane, sull'argomento.
Questo libro colpisce per entrambe le qualità ed è capace, a saperlo guardare, di dire un mucchio di cose.
Andiamo con ordine.
Libro quadrato senza titolo e autore in copertina (l'editore rimane, per orgoglio e per legge credo e autore e titolo si ritirano in quarta).
Togliere il titolo e l'autore è una scelta che va nella direzione di quella leggerezza calviniana e per rendere ancora più focalizzato l'argomento del libro. D'altronde il titolo sarebbe superfluo per un lettore che non sa leggere: per lui è l'immagine che si fa titolo.
Saltiamo frontespizio e crediti e andiamo al dunque.
Scelta di un carattere tipografico tondeggiante, grande cornice, colori pastello, disegno che si compone per figure semplici e molto leggibili e spesso arrotondate, dove possibile. Pochissime ma sapienti ombreggiature.
Questa prima pagina serve per fare conoscenza, tra libro, storia, autore e piccolo lettore con lettore grande che legge.
La pagina successiva prevede che tra libro e lettore si sia già rotto il ghiaccio, quindi da una parte lo si invita a guardare ancora meglio le figura che si ripete, ma più grande, e lo si apostrofa con ben 4 domande. Domande scelte perché possano essere comprese e perché la risposta arrivi sicura.
La formula delle domande però nasconde ancora un'altra simmetria necessaria.
Scrivere (e tradurre) che colore ha (what colori is it?) - e non di che colore è? come verrebbe spontaneo nel parlato, non è casuale: deve essere simmetrico alla successiva domanda Che forma ha? (What shape is it?).
Nella pagina successiva compare un altro elemento di attenzione: cambia il colore della grande cornice e si allinea, questa volta allo scenario, al contesto: il sole che certifica il testo che dice "Una casa al mattino". Vi svelo un segreto: siamo in estate.
Ma, attenzione compaiono, in lontananza anche altri personaggi, prossimi a entrare in scena.
A dimostrare una forte coerenza tra narrazione e immagine. E in questo, come sempre, il giro di pagina, quella piccola pausa obbligata, fa la sua parte.
Lo schema si ripete, ossia c'è un piccolo ingrandimento di un particolare e arrivano le domande, come sempre 4, ma sale di un pochino il grado di difficoltà e il grado di attenzione richiesto al piccolo lettore.
Questo ritmo, questo schema che torna regolare, nelle figure come nel testo, ha lo scopo di 'rassicurare', ma nello stesso tempo anche di incuriosire e soprattutto di 'incoraggiare' a fare un altro pezzettino di strada assieme.
Dopo la notte arriva la pioggia (zitto zitto Henkes ci mette l'autunno e disegna nuvole e pozzanghere come sorelle) e la neve (zitto, zitto, l'inverno).
Se andasse avanti così fino all'ultima pagina sarebbe comunque un buon libro, ma sarebbe anche un'occasione non utilizzata appieno.
E Kevin Henkes lo sa bene, visti i riconoscimenti che hanno i suoi libri, dal Giesel honor e Caldecott Honor, alla Carnegie, fino alla Caldecott.
Lui è uno bravo assai, insomma.
Quindi, sbram, cambia la cadenza, senza però smettere di usare quegli accorgimenti, quali per esempio anticipare l'entrata in scena di nuovi personaggi. O ancora di disegnare le persone e gli animali assimilandoli a dei giocattolini, veri e propri pupazzini (compari di quelli visti in Waiting, disposti in bell'ordine sul davanzale di una finestra) - poco più che birillini - che si muovono su un prato pieno di fiori (è arrivata primavera) e compiono impercettibili gesti significativi (a voi coglierli) in un contesto che tanto ricorda un gioco di scenario, consueto allo sguardo di un piccolo. Qui, uno su tutti: la casa delle bambole.
Continuano a esserci le domande, ma stiamo arrivando al finale.
E il finale è sempre un'altra cosa.
Adesso le domande hanno una loro risposta già nel testo che smette così di essere un dialogo per diventare di fatto un minuscolo racconto di un enorme autore.
Carla
Noterella al margine. Merito al traduttore che esce a testa alta dall'impaccio tra house e home, il nocciolo della questione. E merito a chi ha portato finalmente in Italia Henkes, con la preghiera che arrivino presto anche Waiting e Kitten's First Full Moon. Sì?
Grazie di cuore intanto per questa lettura così attenta del libro. E possiamo dirvi che sì, abbiamo un'altra sua perla in arrivo a Novembre 2023. Non è tra i due titoli suggeriti, però. Lasciamo la sorpresa?
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