IN NATURA NON SI FANNO SCONTI
Kalandraka 2024
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 3 anni)
Era una giornata qualunque per il rospo e per la zanzara.
ZZZZZZ, quanto zzzi annoia il rozzzpo pensò la zanzara.
Zzzze zzzapezzzi come dizzztrarlo... continuava a pensare.
Poi gli gridò: Ehi Rozzzpo, prova a prendermi... Zzzzzzzzzzzzzzzzzz!
E slurp! il rospo se la pappò."
Fine della zanzara.
Arriva la chiocciola che, con i suoi tempi, cerca di fare la medesima cosa: distrarre il rospo che è lì tutto solo. Va da sé che anche lei fa una brutta fine.
E anche della chiocciola non rimane a terra che il berretto...
E sempre nella stessa giornata qualunque di quel rospo si susseguono formica ragno libellula e millepiedi. Tutti si prendono a cuore la sua apparente noia e lo sfidano ogni volta a essere acchiappati, E lui lo fa. Con la sua linguona vischiosa ed estensibile non fa prigionieri... o quasi.
Al suo primo libro in solitario, Maite Mutuberria conferma di avere buone qualità per distinguersi.
In Italia, di suo circola Lilo, di Inés Garland, Premio Strega 2023, di cui appunto è "solo" illustratrice e che attesta un sacco di belle soluzioni interpretative dal punto di vista visuale.
Qui in Una giornata da rospo è divertente, cattiva quanto basta per risultare giustamente impietosa, capace di giocare con parole e silenzi, costruendo un bel contrasto tra testo e immagini.
Il libro è concepito per i più piccoli, attenzione non i primi lettori che con tutte quelle zeta farebbero tilt, ma per piccole orecchie che godrebbero di tutte le onomatopee possibili che è riuscita a infilare nella sua storiellina un po' macabra perché piena di piccoli cadaveri...
Ecco. Proprio questo bel gusto cattivello grazie al quale il nostro eroe, il Rospo, lo vediamo circondarsi di sempre più numerosi berrettini a punta senza più testoline da coprire, fa pensare a come anche i più piccoli possano essere introdotti agli incerti dell'esistenza.
A parte il fatto che quando il Rospo si pappa la prima zanzara, da ogni parte si innalza la ola, viene da pensare che la crudeltà dimostrata nei confronti degli altri insettini sia un bel gioco per tutti quei bambini che almeno una volta hanno puntato il loro piccolo indice con l'intento di schiacciare la formichina che si stava arrampicando sul loro braccio. Per non parlare dei vari sezionamenti che avranno praticato da entomologi in erba, come è giusto che sia.
I più attenti osservatori si accorgeranno presto di come Mutuberria comincia a raccontare la sua storia già dal frontespizio (e la finisca nella quarta di copertina) e lo faccia nell'assoluto silenzio delle parole, ovvero con la traiettorie di una zanzara che attraversa le lettere del titolo come avessero un loro volume. Lo stesso succede quando si incontra per la prima volta il protagonista assoluto, lui, Rospo. Il testo ci dice che per lui era una giornata qualunque, ma l'immagine mostra un rospo che si sta leccando le labbra (o quel che è) e che ha accanto due insignificanti triangolini colorati...
Altra cosa che accade è il silenzio assoluto sullo stato d'animo del rospo che occupa quasi sempre per intero la pagina di destra, salvo poi modificarsi come plastilina quando la zanzara lo molesta senza scampo.
Senza contare che visivamente sta anche ingrassando un bel po' con tutto quel mangiare.
La stessa Maite Mutuberria sottolinea in una presentazione del suo libro che la cosa che più la intrigava nello scrivere e illustrare un libro da sola era proprio l'opportunità di poter giocare liberamente con il meccanismo - che spesso lavora per contrasto e opposizione - che è alla base dell'albo illustrato: insomma, di poter raccontare con due linguaggi diversi e paralleli un stessa storia. In questa prospettiva, sentendosi totalmente libera nella costruzione del layout, gioca molto con i cambi di prospettiva, le dimensioni e gli spostamenti dei personaggi sulla pagina.
Questo ritmo bello sincopato che si inventa, cui il testo molto musicale fa eco, genera nel lettore attesa, curiosità, soddisfazione nell'aver previsto anzi tempo, quello che la pagina successiva non fa altro che confermargli.
Ma è la sua onestà nei confronti dei suoi lettori che colpisce. Insomma, dietro tutte le dovute semplificazioni cui necessariamente ricorre - i colori piatti, certa schematizzazione dei caratteri, le onomatopee che chiamano una lettura condivisa, la sequenza narrativa che si ripete a loop - mette davanti ai suoi lettori almeno un paio di verità inconfutabili che possono servire nella vita: i rospi, e più in generale tutte le creature che vivono in natura, non fanno sconti.
E, due, se conosci bene il tuo antagonista, puoi batterlo!
Carla
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