mercoledì 21 dicembre 2022

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

LILO.
UNA STORIA RACCONTATA DAL NASO DI UN CANE

Inés Garland  si conferma autrice di grande talento, qualunque sia il pubblico cui decide di rivolgersi. Uovonero, editore sempre accorto, propone in questo finale di anno una vera perla: ‘Lilo’, con la traduzione di Francesco Ferrucci e le illustrazioni di Maite Mutuberria.
Lilo è un meticcio, dal muso di lupo e le zampe troppo corte, ma forse ha nobili ascendenze svedesi.
Viviamo questa storia con i suoi occhi, con il suo naso e con il suo modo di pensare semplice, ma essenziale. Potremmo dire che i cani pensano semplice, ma pensano forte, come gli squali.
Lilo vive con nonna Ava e nonno Héctor, che ospitano spesso la nipotina Emi, che Lilo ama moltissimo. Lilo ama anche giocare con i suoi amici Armando, un boxer bavoso, e Lio, un meraviglioso e invidiabile pastore tedesco; ama soprattutto Adele, meravigliosa cagnolina da cui si nasconde per la vergogna della sua presunta bruttezza.
Il mondo di questo cane intelligente e coraggioso viene raccontato attraverso le sensazioni che traducono le emozioni umane: è attraverso un odore di limone stantio che Lilo comprende che la piccola Emi ha un problema, spesso piange di nascosto, è irritabile e scontrosa e, soprattutto, resta attaccata al cellulare o al computer, sempre più cupa. A quanto pare è colpa di un’altra ragazzina, Kai, anche lei è circondata da un odore di lievito e limone stantio. Per capire le ragioni di questo mistero, Lilo si deve introdurre nella casa in cui abita Kai, una magione malmessa e inquietante, piena di pipistrelli; lo fa con l’aiuto di Olivertwist, il cane del bibliotecario, divenuto poi un cane randagio; e di Berenice, la superba gatta nera di Kai.


Anche lì si percepiscono lacrime e assenze, che si traducono in rabbia. Poi, però, è la presenza di Lilo a mettere in moto un cambiamento.
Una storia di sentimenti, di emozioni represse, di solitudine raccontata con leggerezza, ironia, poesia. Lilo esprime uno sguardo ingenuo, che coglie però l’essenziale dei rapporti umani, scova la paura, suscita entusiasmo e allegria.
Inés Garland, scrittrice, giornalista e traduttrice argentina si conferma come un’autrice efficace, capace di attraversare diversi generi letterari. Con questo libro ha vinto il premio Ala Delta per la letteratura per l’infanzia ed è entrata nella selezione White Ravens nel 2020.


Mi sembra una perfetta chiusura di questa stagione affollata di tante proposte editoriali, sulle quali ‘Lilo’ spicca per sensibilità ed intelligenza.
Sottolineo un ultimo dettaglio: la descrizione delle battaglie immaginarie vissuta da Emi e Lilo, sopra una tavola di legno, fingendo di essere su un praho, pronto ad abbordare una nave nemica: mi è sembrato di vedere Sandokan, eroe tristemente dimenticato nelle letture dei ragazzi di oggi, attraversare ardimentoso l’Oceano per entrare nel mondo fantastico di ragazzine e ragazzini lontani solo geograficamente.
Consiglio caldamente la lettura a grandi e piccoli, a partire dai nove, dieci anni.

Eleonora

“Lilo”, I. Garland, trad. F. Ferrucci, ill. M. Mutuberria, uovonero 2022



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