NUNCA MAS
La
storia ci dice che Nunca Mas,
mai più, fu il titolo della relazione della commissione
ufficiale, La Comisiòn Sabato, sui crimini commessi dalla dittatura
argentina negli anni fra il il 1976 e il 1983. Quella commissione
indagò sui trentamila desaparecidos, sui voli della morte, sulle
torture, sui bambini rapiti e venduti a famiglie benestanti.
Questo
è lo sfondo di Carta Forbice Sasso, il gioco che si fa con le
mani e che dà il titolo a questo sorprendente romanzo. Che è, a
tutti gli effetti, un romanzo d'amore.
La
storia inizia qualche anno prima dell'affermazione della giunta
militare e fotografa l'amicizia fra tre giovani: Alma, la
protagonista che ci racconta la storia in prima persona, e i suoi più
cari amici, Carmen e il fratello Marito. Passano i fine settimana
nelle case in riva al Paranà de las Palmas, un fiume della provincia
di Buenos Aires. Sono tre ragazzini, appena alle soglie
dell'adolescenza e, anche se appartengono a ceti sociali diversi,
condividono tutto, i giochi, le esplorazioni, le scoperte.
Crescendo,
i loro destini si dividono: Alma è costretta a frequentare ragazze
di 'buona famiglia', Carmen si innamora di un ragazzo, Emil, e passa
molto tempo con lui. Marito va in città a cercare lavoro. Alma si
rende conto di amarlo e di esserne ricambiata, anche se non sa ancora
dare un nome e un corpo ai sentimenti confusi che prova. Si vergogna
della sua amicizia con Carmen, perché dozzinale agli occhi delle sue
nuove amiche, e la tradisce più per inerzia che per convinzione. Per
questo non viene a sapere delle attività che Carmen ed Emil svolgono
nelle favelas per aiutare i bambini, per insegnargli a leggere e
scrivere.
Nella
vita della protagonista ricompare Marito, anche lui pieno di segreti;
l'amore non fa in tempo a sbocciare che la realtà, quella dei
rastrellamenti, delle sparizioni, delle intimidazioni, prende il
sopravvento. Marito scompare, Carmen, incinta, scompare. Lo zio viene
ucciso per strada e così tanti altri. Ad Alma resta il ricordo, il
dovere della memoria, la consolazione di rivedere Marito negli occhi
di Ariel, il figlio di Carmen, rintracciato, come tanti altri, anni
dopo grazie alle attività delle abuelas de Plaza de Mayo.
E' un
bel romanzo, intenso, che riesce ad accordare il racconto di una
giovinezza come tante alla tragedia di un'intera generazione,
falcidiata dalla ferocia del regime militare, che si è accanito
proprio contro i giovani insegnanti, gli studenti, quella che
chiameremmo la meglio gioventù.
L'autrice,
Inés Garland, giornalista argentina, è riuscita a portarci le
immagini di questa giovinezza spensierata, della libertà, delle
curiosità, dell'intimità di questi tre ragazzi, con la leggerezza e
il profumo di tanta narrativa sudamericana.
Riesce
a descrivere i sentimenti, l'amicizia, l'amore, la scoperta del sesso
con sensibilità; con la stessa sensibilità e misura racconta
l'indicibile, quel precipizio di orrore che ha attraversato
l'Argentina negli anni Ottanta.
Vale la
pena leggerlo, questo romanzo, e farlo leggere, non solo alle
ragazze, facendo scendere la nostra meglio gioventù dall'empireo del
mondo virtuale alla cruda realtà della storia. Vale la pena
ricordare anche agli adulti smemorati o indifferenti che tutti siamo
stati testimoni di questa vicenda; i ragazzi di quegli anni meritano
il nostro ricordo, affinché quell'orrore non si ripeta più. Nunca
mas.
Nell'epilogo
c'è una citazione del Subcomandante Marcos, vale la pena di leggere
anche quella.
Eleonora
“Carta
Forbice Sasso”, I. Garland, Feltrinelli kids 2015
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