martedì 13 ottobre 2015

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

I FANCIULLI TROVANO IL TUTTO NEL NULLA...

Giacomo il signor bambino, Paolo di Paolo, Gianni De Conno
Rrose Sélavy 2015



ILLUSTRATI PER GRANDI (dai 10 anni)

"Il signor bambino si schiarisce la voce, sale su una seggiola e scandisce i versi che ha appena composto. Sono la dichiarazione di guerra:
'Ora tu sei, Minestra, de' miei versi l'oggetto
e dir di abbominarti mi apporta un gran diletto.
Ah...se potessi escluderti da tutti i regni interi...
si dice che resusciti quando sei buona i morti, 
Ma, oh, detto degno d'uomini invero poco accorti!'"

Il signor bambino ha appena dichiarato guerra all'odiato semolino in brodo.



Lui che nei suoi giochi  immagina sé stesso come eroe e condottiero, può contare ora su un esercito che si compone di Paolina e Carlo, i suoi due fedelissimi fratelli e qualche burattino. Il piano è semplice. Nel bel mezzo della notte, i tre entreranno nelle dispense del palazzo ed elimineranno la materia prima, ovvero il sacco della semola da cui il cuoco attinge  quotidianamente per le cene dei bambini, per darla in pasto ai topi.
Il piano sembra perfetto se non fosse che il cuoco quella notte è ancora lì in cucina. E la sta rivoltando da cima a fondo. Cerca qualcosa, il cuoco, qualcosa che ha perduto. E piange.



Lui che è sempre così ordinato, un cassettino per ogni cosa, uno per i sedani, uno per le uova, uno per i bottoni, ma anche uno per i sentimenti, uno per i ricordi, uno per i sorrisi da usare nei giorni di malinconia, proprio non ricorda dove ha messo la felicità. 
Il signor bambino sa dove si nasconde. 
"LA FELICITÀ O INFELICITÀ NON SI MISURA DALL'ESTERNO MA DALL'INTERNO"....
Anche quella ha un suo cassetto, un cassetto interiore che solo la chiave dell'infanzia potrà aprire. Non c'è un minuto da perdere: bisogna mettersi in viaggio.



Aveva undici anni Giacomo Leopardi, il signor bambino, quando scrisse questa poesia alla nonna e al signor maestro e ne aveva diciassette, di anni, Paolo di Paolo quando la lesse per la prima volta.
Una comune antipatia per le minestre, una passione per Leopardi poeta, ma soprattutto per Leopardi prosatore e filosofo e certa incompiutezza nelle sue lettere e nei suoi abbozzi, che il poeta riassunse negli ec. ec. ec. finali, sono alla base di questo racconto. 
Esso stesso è costruito su ricordi e suggestioni che sfumano, che paiono solo accennate e che, nella mente di chi legge, possono aprirsi su ulteriori panorami sconfinati. Lo stesso finale resta sospeso, avvincente inizio di un'altra avventura fantastica.
Se nel testo i riferimenti a episodi autentici dell'infanzia di Leopardi, sono disposti qua e là in una trama di invenzione, altrettanto i disegni di De Conno sono precise citazioni dell'universo letterario leopardiano: finestre, lune, pastori erranti ec. ec. ec. Insieme costituiscono un lessico visivo, di cui forse  il giovane lettore è ancora inconsapevole, che però ha la forza di trasmettere atmosfere poetiche. E tanto basta.



A parte un avvio forse troppo compiacente, Giacomo il signor bambino, movimentato da dialoghi serrati e sottilmente ironici, che lo rendono piacevole anche a una lettura condivisa,  dimostra di avere un ulteriore pregio. Complice il componimento di partenza sulla minestra, è degna di nota la scelta di Paolo di Paolo di raccontare Leopardi attraverso la prospettiva di un'infanzia. Un'infanzia che prende la giusta distanza dal mondo adulto e dalla minestra (che un po' lo rappresenta) e che a me tanto ricorda quella di Cosimo che, per un piatto di lumache, andò a vivere sugli alberi. 
Con questo racconto, ancora una volta siamo qui a 'scoprire' Leopardi. Un signor bambino coraggioso, sognatore e profondo conoscitore dell'animo umano.
E a proposito di scoperte, non a caso la prefazione è stata affidata a Mario Martone, cui spetta il merito di aver fatto messo sotto gli occhi dei più, al di là di ogni remissiva malinconia leopardiana, la vigorosa forza interiore di quel 'giovane favoloso'.

Carla

Noterella al margine. Così come nella testa di Di Paolo la poesia sulla minestra decantò più di 15 anni, sarebbe bello immaginare che il film di Martone e il libro di Di Paolo, decantassero il tempo giusto nella mente di giovani lettori prima del loro incontro più maturo con Leopardi, quello vero. 

Nessun commento:

Posta un commento