UNA BELLA FESTA, INSIEME
Bernard Friot,
Susie Morgenstern
Pension Lepic 2025
POESIA
"CORRISPONDENZE POETICHE Quando qualcosa diventa un'abitudine, spesso ci si dimentica com'è nata. Da parte mia, posso solo dire che c'è un rito che sancisce l'inizio di ogni giornata: scrivere una poesia e mandarla a Susie. O ricevere una poesia da Susie e risponderle. Per noi è anche un gioco: chi sarà il più poeticamente mattiniero? E come sarà interpretata la parola del giorno, proposta di volta in volta dall'uno o dall'altra? È un'abitudine, ma è anche molto di più: è uno spazio di libertà, un laboratorio di ricerca. C'è libertà perché sappiamo che il giudizio dell'altro sarà benevolo e perché le regole importano poco... e in fondo importa poco anche la poesia: ognuno va dove lo portano le parole, i suoni, le immagini, i ritmi o l'emozione. Ma si tratta anche di un laboratorio: che sia corta o lunga, con o senza struttura, più o meno seria, la poesia si inventa continuamente forme nuove. Certamente non tutti gli esperimenti riescono bene. Ma tutti sono poesia, perché tutti nascono dalla volontà di esplorare lo straordinario potere delle parole, che uniscono e disfano, collegano e oppongono , feriscono e confortano. Corrispondenza poetica, così chiamiamo il rito che inaugura ogni nostra giornata. Ma in verità ha un altro nome, che ogni nostro scambio cerca di reinventare: amicizia.
E un'amicizia è ancora più forte quando sa aprirsi agli ospiti, come una bella festa da condividere..."
Ecco, una bella festa da condividere.
In fondo, fare un libro è un po' anche questo: costruire qualcosa di bello assieme e, se ci si riesce, festeggiare tutti, lettori compresi.
Partiamo da qui.
Da questa frase che si legge - quasi in conclusione - nelle righe che Bernard Friot ha scritto per spiegare la nascita di Oggi la parola è meraviglia.
Friot ci dice anche che, alla corrispondenza tra lui e Susie Morgenstern, si è aggiunta "in corsa" anche Chiara Carminati, con nuove parole e nuovi versi, da sommare a quelli che viaggiavano dalla mail di Susie a quella di Bernard e viceversa.
Come regalo da offrire a quella loro festa ancora "privata", oltre alle parole e ai versi, Chiara Carminati porta in dono l'idea geniale di non prevedere nessuna traduzione. In tal modo si sarebbe conservato intatto l'equilibrio perfetto fra le voci di ciascuno di loro.
Come accade sempre alle feste, o quando si fa un libro assieme, più si è più cresce la possibilità che venga bello e che il divertimento aumenti.
Così, alle voci di Susie Morgenstern e di Bernard Friot, e in un secondo momento quella di Chiara Carminati, si aggiunge quella di un editore, Pension Lepic, che dà il suo fondamentale contributo in quattro mosse: decide di pubblicare un libro del genere, lo dà da illustrare a Vittoria Facchini, lo dà a Daniele Fior di Locomoctavia audiolibri perché ne curi l'aspetto sonoro, ossia renda possibile al lettore l'ascolto delle voci dei tre autori, e ne affida il progetto grafico a Fausta Orecchio di orecchio acerbo, che prende molto sul serio l'idea di costruire qualcosa di bello con tutti loro. E lo fa.
Il risultato, la bella festa da condividere anche con i lettori, è un libro piccolo, pieno di blu, in cui in 125 pagine si alternano trenta parole diverse, ognuna delle quali declinata in tre lingue da tre poeti in tre direzioni tra loro anche molto lontane.
Tre voci che leggono novanta poesie e per ciascuna parola, almeno una tavola - a matita, penna e pennello intinto nel blu.
A tenere tutto assieme, il lavoro della grafica che silenziosamente sceglie colori, forme, formati, corpi, font e restituisce un oggetto in cui al pregio si aggiunge pregio. Ma, tra tutto questo, lei decide di insinuare anche un divertente e divertito gioco visuale. Vedere per capire. D'altronde se festa deve essere, tutti devono contribuire alla buona riuscita e al piacere di festeggiare assieme.
Parliamo delle poesie. È sempre molto frustrante parlare di poesia. Andrebbe letta e basta. Tuttavia forse ha senso segnalare un paio di cose interessanti.
La prima: la grande differenza tra i toni e quindi i ritmi dei tre.
Il lungo respiro di Friot, il ritmo battente di Morgenstern e il gioco imprevedibile di Carminati.
La seconda: parlando dei versi di Chiara Carminati (mi sembra di poterla capire meglio degli altri due), accade ancora una volta che lei giochi non solo con il senso delle parole, ma con il loro suono, per esempio usando i diversi significati di una stessa parola, per creare senso ulteriore e meraviglia, stupore aggiuntivo:
INSIEME
non amo le poesie fatte da soli
che splendono potenti nella notte.
Preferisco quelle delle stelle
che nel buio indicano le rotte.
Oppure:
RIPETERE
stagnola stagnola stagnola stagnola
se ripeti molte volte una parola
fobia fobia fobia fobia fobia fobia
la sua anima di senso vola via
e ti resta vivo in bocca come un grillo
spillo spillo spillo spillo spillo spillo...
E qui non posso non notare che tutti e tre si divertono spesso e volentieri a tamburellare su un medesimo suono, a elaborare liste, elenchi...
Appunto, leggere per credere alla parola Repeat di Susie Morgenstern e Répétér di Bernard Friot.
E ancora in Between di Susie Morgenstern il suo battere regolare su questa parola e altrettanto il suo esatto volare tra due contrari, ci consegna, alla fine del gioco, senza parere, una grande verità.
BETWEEN
Between black and white, there's all that grey
In this murky grey we find our way
Between truth and lies
Between doubt and tries
Between despair and hope
Between yes and nope....
Per quel che può valere, le mie tre preferite per ciascuno dei tre:
Peut-être, Journal, Caché; Girare, Meraviglia, Vicini; Frame, Notebook, Between.
A libro letto, tutti e cinque, mi sentirei di aggiungere anche Facchini e Orecchio con le forme - delle parole dette e scritte, delle immagini e dei segni - hanno messo in essere un grande e magnifico gioco.
E adesso, a giocarci, tocca a noi!
Carla
Noterella al margine. Un gioco nel loro grande gioco delle parole potrebbe essere: trovare quella lettera che, mutatasi - gaglioffa - in un'altra, ha fatto sì che un'apertura si trasformasse in una primavera...
Per trovarla è necessario avere il libro e passare per un QRcode. Il mistero si infittisce.
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