ANELLI DI PANE MAGICI o TARALLI
Che io
faccia il pane in casa è cosa nota per chi mi conosce. Che io faccia
panini diversi, a tema, ogni giovedì per i bambini di Altrondo, che
è un piccolo circolo di lettori ostinati alla libreria Ponte
Ponente di Roma, magari lo è di meno. Ma tant'è. Da ottobre, ho
fatto già ventitrè incontri con almeno 15 tipologie di pane
diverse da offrire a fine lettura. Va da sé che il pane ha in sé il
sapore della fiaba appena letta. Per farvi capire, treccine di pane
con fogliette di prezzemolo tritato per Prezzemolina, panini con lo
speck per I tre porcellini, panini alle mele con Biancaneve, panini
dolci all'arancio per Le tre melarance, panini giganti per Il gigante
egoista, panini con le alici per La sirenetta e così via andare. Lo
potete intuire che ormai le idee scarseggiano, anche se in alcuni
casi, ho stupito anche me stessa per il colpo di genio avuto. Uno di
questi è stato fare i taralli, ovvero anellini di pane, in occasione
della lettura della Bella e la Bestia in cui l'anello è un elemento
chiave per l'intera vicenda.
Ecco
qui la ricetta.
Ingredienti:
500 gr
di farina 0 (io ho usato una integrale bio ecc ecc.)
200 ml
di vino bianco
125 ml
di olio EVO
10 gr.
di sale
10 gr.
di semini (i miei preferiti sono quelli di finocchio, ma ai bambini
quel giorno ho messo quelli di girasole tritati)
Mettete
la farina settacciata in una ciotola e il sale nel vino perché si
sciolga. Quindi versate i due liquidi, olio e vino nella farina e
anche i semini e cominciate a lavorare finché non ottenete un
impasto morbido, unticcio. Lavoratelo su una spianatoia per una
decina di minuti e poi, a palletta, rimettetelo nella ciotola a
riposare per mezz'ora almeno. Fate quindi dei tocchetti, più o
meno di peso analogo (12/15 grammi è un buon peso), dell'impasto,
arrotolateli a salsiccetta e chiudeteli con una bella ditata (o, per
maggiore sicurezza, intrecciando l'impasto). A questo punto
accendete il forno a 200° (non ventilato) e mettete sul fuoco un
pentolone di acqua e quando bolle buttate dentro una dozzina di
anellini per volta. Quando vengono a galla, tirateli su con una
schiumarola e metteteli ad asciugare su un canovaccio steso. Vedrete
che avranno assunto una consistenza gelatinosa: niente paura è
regolare. Quando ne avrete cotti un tot, metteteli sulla leccarda del
forno ricoperta di carta forno e cuoceteli per 25/30 minuti.
Dandoli
ai bambini, ho detto loro di portarsene anche uno a casa e di
metterlo sul comodino la sera per vedere se anche un anello di pane
poteva funzionare magicamente come era accaduto con quello che la
Bestia aveva dato a Bella, per riaverla con sé. Ma questa è
un'altra storia...
Carla
Noterella
al margine. Vorrei che notaste che bella collezione di ciotole greche
possiedo. Lo devo alla generosità del professore e alla scarsa fantasia degli artigiani di Gortina, dove lui imperversa
con le sue campagne di scavo. D'altronde, chi mi conosce bene sa che
le ciotole sono un'altra mia enorme passione...
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