IL RITMO NEL SANGUE
Pokko e il suo tamburo, Matthew Forsythe (trad. Giulia Genovesi)
Terre di Mezzo 2020
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 4 anni)
"Un giorno suo
padre disse: 'Pokko, perché non vai un po' fuori con il tamburo?'
'Però cerca di non fare troppo rumore. Siamo solo una famigliola di
ranocchie che vivono in un fungo, non ci piace attirare
l'attenzione.'
Pokko acconsentì e
si avviò fuori più silenziosa che poteva.
Aveva appena piovuto
e le piante del bosco luccicavano come smeraldi."
In
casa non c'era più un minuto di quiete o di silenzio. Tutti dovevano
parlarsi urlando per sovrastare il rullo potente del tamburo al collo
di Pokko.
Per
questo motivo, suggerirle di andarlo a suonare fuori, seppure senza
far troppo baccano, era l'unica via di scampo.
Nessuno
sa se veramente fu per obbedienza o piuttosto per farsi un po'
coraggio e tenersi compagnia in tutto quel (troppo) silenzio che
aveva intorno, ma è certo che Pokko qualche colpetto al suo tamburo
lo diede. E in un bosco così tranquillo quel suono non passò
inosservato...
Dall'essere
solista solitaria a diventare leader incontrastata di una band
acclamata dal grande pubblico, il salto è breve: alla portata
di una giovane e gagliarda ranocchia.
Ci
sono autori che hanno belle storie da raccontare. E, tra loro, ce n'è
un manipolo che lo sa fare facendo spalancare gli occhi e le orecchie
dei suoi lettori a ogni giro di pagina.
Mi
sto riferendo a tutti quegli autori e autrici che, sulle fondamenta
di stupore e sorpresa, costruiscono la loro narrazione.
Direi
che a questo gruppo appartiene anche Matthew Forsythe, al suo esordio
editoriale italiano (in verità le sue illustrazioni sono state
oggetto di una originale mostra 'immersiva' tenutasi al Treviso Comic
Book Fest del 2019, dal titolo Into the Magical Nature.)
Al
di là dell'oceano, è naturalmente acclamatissimo e insignito di premi
importanti, ma come accade a Pokko, anche per lui è stato necessario
fare un po' di strada per arrivare fino qui.
Il
primo pezzo del suo percorso lo ha fatto illustrando libri di altri
e facendo animazione. Lo ha fatto sempre con talento, pur essendo un
outsider dell'illustrazione e pur non avendo un percorso di
formazione consueto.
Ma
Pokko è un'altra cosa: il suo primo 'assolo' è qualcosa di diverso.
Sebbene
si riconfermi il suo talento per creare queste atmosfere di mondi
'nascosti' agli occhi dei più: il sottobosco e del mondo
sottomarino, qui c'è qualcosa in più.
In
primo luogo una consapevolezza dell'oggetto che sta creando ben più
matura e profonda di prima.
È
un fatto che se si è da soli a creare testo e immagine si diventa
dominatori assoluti del ritmo narrativo, ovvero quello testuale e
quello iconico.
E
questo libro, di ritmo ne ha da vendere. E se per di più si hanno
competenze anche di video animazione, tutto diventa ancora più
interessante.
Si
parte, come una fucilata, in medias res: regalarle un
tamburo era stato... e
nell'immagine sovrastante c'è qualcosa che dialoga molto con
quest'incipit, ovvero il disastroso effetto di quel regalo quanto
meno incauto.
La
seconda rullata si ha quando apprendiamo che dietro quel nome che
finisce in -o si nasconde una ranocchia femmina. Ah ha, bene.
La
terza, ad effetto, sta nell'ultima frase: in passato
avevano già fatto degli errori.
Sospensione e silenzio: devo prendere fiato -girare la pagina- e
quindi devo aspettare un secondo prima di sapere quali sono stati
questi errori. Ironia e di nuovo quel bel suono sostenuto,
percussivo.
E
queste sono solo le prime pagine. Proprio per accentuare quel ritmo
sincopato e certa piacevole regolarità nell'effetto sorpresa,
Matthew Forsythe dedica una intera doppia pagina a ciascuno degli
errori fatti in passato.
E,
parlando di composizione della pagina, decide di assegnare al disegno
e alle poche parole ingombri diversi.
Alla
voce fuori campo si alternano brevi dialoghi, veri e propri
siparietti tra genitori sordi, o meglio 'assordati'.
Magicamente,
gli adulti per lo meno, si trovano dentro la questione fino alle
ginocchia.
Che
cosa ha ottenuto Forsythe in queste prime 5 o 6 pagine? Un risultato
importante: i lettori, grandi e piccoli alla pari, sono già
catturati dal ritmo di immagini e parole, si sono già meravigliati
più volte, hanno riso già parecchio e, per quel che riguarda una
buona parte di adulti, provano un forte senso di immedesimazione
riguardo alla questione centrale.
Senza
contare la gioia pura di quel disegno, che pare talvolta un arazzo,
pieno di luce e di soli colori caldi sullo sfondo ombroso di un
bosco.
O ancora l'attenzione minuziosa per le espressioni che mutano
impercettibilmente, ma significativamente e comunicano parecchio,
valicando la superficie della pagina.
Forsythe
usa tutti i mezzi a disposizione per mettere in armonia il testo e i
disegni: amplifica gli ingombri e, come un sapiente regista, mette a
fuoco dettagli e sfuma gli sfondi. Usa la cucitura della pagina per
accentuare le contrapposizioni tra personaggi. Della sua lunghezza ne
approfitta per la marcia con il crescendo.
Cambia, ancora una volta
sul giro di pagina, proprio come si farebbe in un film, da una scena
a un'altra, con primi piani sempre più ravvicinati.
Che
dire? Pokko come Phil...
In entrambi i casi, irresistibili.
Carla
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