È appena (ri)uscito per Mondadori questo volume che raccoglie trentadue racconti di Ted Hughes originariamente pubblicati in tre libri separati da Faber and Faber tra il 1963 e il 1995: How the Whale Became, Tales of the Early World e The Dreamfighter e poi arrivati in Italia con Emme, nel 1981, e quindi con Mondadori nel 1992.
Si raccontano i giorni della creazione: quello che nella Genesi accade tra il quinto e il sesto giorno in maniera perfetta e definitiva, qui si dilata in una quotidianità brulicante di fatti e fatterelli che raccontano come ciascun essere vivente divenne ciò che oggi è; come è andata quando tutto cominciò.
Gli esseri viventi “non avevano idea di cosa sarebbero diventati” e dio era impegnato a dare vita ad esseri di ogni sorta, dando prova di infinita ed ingovernabile creatività. Ingovernabile la sua creatività ed altrettanto ingovernabile il creato. Per esempio, la Balena.
Lei spunta nell’orto di dio come un ortaggio sconosciuto allo stesso creatore che, curioso di vedere cosa ne sarebbe venuto fuori, lo lascerà crescere. Ma l’ortaggio cresce e cresce raddoppiando e triplicando ogni giorno le sue dimensioni. Sai dirmi che razza di creatura sei? Lo sai o no? le chiederà. E lei: Sono la Pianta Balenina. Avrai sentito nominare la Rosa Canina e l’Erba Viperina. Bene, io sono la Pianta Balenina. La pianta balenina rischiava di ricoprire tutta la terra così dio raduna gli animali e dopo tre giorni di consultazioni, tra i suggerimenti di tutti, e con una presa in giro bella e buona, la pianta balenina fu sradicata e gettata in mare contro la sua volontà, con la promessa che un giorno, forse, sarebbe riuscita a tornare nel suo orto.
Se nella Genesi il soggetto è il creatore, in questi racconti lo spazio dell’azione è condiviso: il creatore e il creato interagiscono alla pari. Alcuni esseri viventi, come si è visto per la balena, arrivano al mondo in completa autonomia. Un interessante punto di partenza per raccontare un divenire piuttosto caotico e assai divertente. Nessuna idea di perfezione, né di compiutezza traspare da questi racconti: il creatore è piuttosto un artigiano puntiglioso ma anche distratto, saggio ma a tratti ingenuo, onnipotente e allo stesso tempo sopraffatto egli stesso dalla creatività del creato.
Ne vengono fuori dei racconti parecchio fantasiosi in cui gli esseri viventi si affannano a trovare il loro posto nel mondo.
C’è quello che sarebbe diventato un cane selvatico, che però voleva tanto essere un leopardo, e lo seguiva e lo imitava in modo da diventare come lui. Ma alla fine di un lungo ed inutile apprendistato, sempre alle calcagna del leopardo, riuscirà soltanto a diventare la iena, che del leopardo mangia solo gli avanzi.
Oppure l’asino, che voleva diventare Ogni Animale, e si esercitava a diventare ora l’uno, ora l’altro, e pure quando l’uomo lo assume per tirare l’aratro, l’asino pensa di allenarsi mentalmente durante le ore di duro lavoro. Presto si accorse di essere molto bravo a fare ciò. Poteva immaginare per ore e ore di essere tutti gli animali che desiderava (uno Stambecco, per esempio, che spicca salti tra le nuvole di balza in balza, o un Salmone che risale l’impetuosa corrente dei fiumi) soltanto nella sua testa. Per poi adattarsi ad essere proprio e soltanto un asino.
“Dopo un po’ che gli animali erano sulla Terra, cominciarono a stancarsi di ammirare gli alberi, i fiori e il Sole e presero ad ammirare se stessi. Ogni animale era sempre più desideroso di essere ammirato e impiegava ogni giorno una parte del suo tempo a farsi bello.
Ben presto cominciarono a tenersi delle gare di bellezza.
Qualche volta il primo premio lo vinceva la Tigre, qualche volta l’Aquila e qualche volta la Coccinella.”
Furbizia, vanità, invidia, solidarietà, vanno a comporre un universo parecchio rassomigliante al mondo degli umani.
Quando il Gufo divenne Gufo, la prima cosa che scoprì fu che riusciva a vedere di notte. La seconda cosa che scoprì fu che nessun altro uccello ci riusciva. La terza cosa fu che trovò presto un modo per gabbare i suoi simili e poterseli mangiare a piacimento variando la dieta di topi, ratti e scarafaggi che gli erano toccati fino ad allora. Certo il suo piano dopo un po’ fallì, ma lasceremo ai lettori i dettagli di questo struggente racconto.
L’Uomo e la Donna, anche loro vengono creati: l’Uomo con estrema facilità: Dio si limitò a plasmare l’argilla, ci soffiò dentro la vita e oplà! l’Uomo ne è saltato fuori, bello che pronto. Dopodiché non gli restava che fare la sua migliore metà. Dio si impegnò molto e fu compiaciuto di averla creata perfetta.
Ma, ecco il problema! Non riusciva a soffiarle dentro la vita. Lei era lì, ancora calda nelle mani di Dio, perfettamente plasmata. Molto più perfetta dell’Uomo. Ma ancora senza vita. Lo sconforto di dio era grande ma quello dell’uomo si era tramutato presto in una crisi isterica: come poteva vivere infatti senza la sua migliore metà? (hi! hi! hiI! ndr). L’operazione si rivelava davvero impossibile tanto che dio chiese aiuto con un proclama da pubblicità: Ricompense divine per chiunque riesca a far vivere la Donna!
Sarà la mamma di dio a trovare la soluzione: con precise indicazioni che coinvolgeranno in primis la luna, verrà alla luce un bambino umano e a custodirlo sarà posta una terribile tigre che spaventerà lo stesso onnipotente, come se quel bambino umano che aveva preso vita senza il suo soffio vitale fosse troppo per lo stesso dio.
Non mancano i buchi neri, un Poltergeist, un demone responsabile della nascita dell’ape e certi alieni che si mascherano da incubi e che si insinuano nell’orecchio di dio togliendogli il sonno.
Siamo di fonte a un’opera complessa che presenta molteplici livelli di lettura utilizzando una lingua piana e ariosa, facilmente godibile da orecchie piccole e curiose. Una lingua capace di mostrare caratteri e paesaggi di un mondo che risulta allo stesso tempo primitivo ed attuale. Racconti di metamorfosi che hanno molto a che fare col mito e ben poco con la ricerca della perfezione.
Patrizia
“Com’è nata la balena e altre storie”, Ted Hughes, trad. Riccardo Duranti, ill. Fabio Visintin,
Mondadori 2025
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